Sulla carta era cieco. Nella realtà, ogni giorno passeggiava in tranquillità per le vie del centro, andando dal barbiere e comperando frutta e verdura ai banchi del mercato settimanale. Ora è nei guai. Succede a Città di Castello, dove un uomo è finito sotto processo per truffa ai danni dell’Inps: dopo aver ottenuto una certificazione di cecità totale è accusato di aver incassato oltre 100.000 euro dall’istituto nazionale di previdenza.
Le indagini della Guardia di Finanza
Secondo la Procura di Perugia, che aveva delegato le indagini alla Guardia di finanza, l’uomo di 80 anni avrebbe ottenuto l’attestazione di cecità, ma poi avrebbe condotto una vita più che normale. Dai pedinamenti svolti durante le indagini, più fatti hanno indispettito i militari.
La guardia di finanza è entrata in azione nel febbraio del 2023. I finanzieri hanno seguito l’uomo nei suoi spostamenti quotidiani e notando gesti inconsueti per una persona che afferma di essere cieca: andava dal barbiere aprendo la porta da solo, si toglieva e rimetteva la giacca senza aiuto, trovava il posto in cui sedersi con sicurezza senza aver bisogno di sostegni. Non andava, per esempio, a tentoni, ma individuava con disinvoltura la poltrona su cui accomodarsi.
Le prove raccolte dagli investigatori
Anche al mercato, l’uomo non mostrava problemi di vista: è stato visto scegliere la frutta e la verdura dai banchi dei venditori e girare per il centro storico in tutta normalità. Ma, per gli investigatori, la conferma definitiva che l’uomo non fosse cieco è arrivata dai suoi movimenti sulla pista da ballo.
Il processo e le accuse
Per l’imputato, anche malato, era scattata la perquisizione a casa, che era stata accompagnata da un decreto di sequestro dell’abitazione e del conto corrente per la somma che avrebbe, in maniera illegittima, ricevuto dall’Inps. Una nuova visita davanti alla commissione medica aveva poi stabilito che l’invalidità era parziale, riducendo quindi anche l’ammontare del denaro da restituire all’ente pensionistico.
Il giudice per l’udienza preliminare aveva rinviato a giudizio l’uomo e il 10 febbraio si è aperto ufficialmente il processo con le richieste dei mezzi istruttori, tra cui l’audizione dei medici che avevano certificato l’invalidità totale, i militari che hanno svolto le indagini e i pedinamenti, i parenti dell’uomo e il consulente tecnico della difesa. I primi testi verranno svolti in aula a settembre 2025.
Il fenomeno dei falsi invalidi in Italia
Il fenomeno dei “falsi invalidi” in Italia è frequente e continua a essere monitorato dalle autorità competenti, come Inps e Guardia di finanza. Tuttavia, per la natura delle frodi, non ci sono dati aggiornati ed esaustivi sulla loro diffusione sul territorio.
Ad esempio, nel novembre 2024, l’Inps si è costituita parte civile in un procedimento su presunti falsi invalidi, stimando un danno di 50 milioni di euro. In questo caso, 39 persone, tra cui medici e beneficiari, sono state accusate di associazione per delinquere, corruzione, truffa ai danni dello Stato e falso.
Le conseguenze per chi truffa lo Stato
Chi dichiara il falso e percepisce dei soldi dallo Stato che non dovrebbe ricevere sta frodando la collettività. Così, un “falso invalido” che ha avuto accesso, indebitamente, a una pensione di invalidità o altri benefici assistenziali dall’Inps commette truffa ai danni dello Stato e può essere perseguito penalmente. In questo caso, il principale reato è £truffa aggravata ai danni dello Stato”. Se il danno riguarda lo Stato o un ente pubblico (come l’Inps), la pena va da 2 a 7 anni di reclusione. C’è anche una multa da pagare ma se la somma frodata è superiore a 100.000 euro, è previsto un aumento della pena.
L’Inps può anche chiedere la restituzione di tutte le somme indebitamente incassate, spesso con interessi e sanzioni. In più, la Corte dei Conti può anche avviare un’azione per danno erariale, aumentando il debito del truffatore.