Trenitalia sotto choc: il caos ferroviario causato dalla disconnessione degli impianti di circolazione presso la stazione del Nodo della capitale ha generato disagi su molte tratte ferroviarie umbre dirette verso Roma. Dopo i primissimi treni del mattino, giunti regolarmente nella capitale, diversi collegamenti successivi hanno subito ritardi. Cinque convogli, fino alle ore 9 circa, sono stati interessati da limitazioni presso la stazione di Orte, con due treni arrivati a destinazione con un ritardo di circa due ore.

In Umbria, però, la situazione è apparsa più gestibile: dei 37 treni che hanno circolato nel periodo del guasto a Roma, solo due hanno accumulato ritardi tra i 30 e i 50 minuti, mantenendo una circolazione sostanzialmente regolare.

Trenitalia, la capitale paralizzata da un guasto imprevisto

Alle 6:30 di questa mattina, la circolazione ferroviaria tra Roma Termini e Roma Tiburtina è stata sospesa a causa di un guasto alla linea. Come riferito da Rfi, “c’è stata una disconnessione degli impianti”. Il problema ha causato ritardi e cancellazioni in molte altre stazioni. L’amministratore delegato di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, ha spiegato che “E’ avvenuto un guasto raro che ha colpito la cabina elettrica che alimenta l’impianto di circolazione nel nodo di Roma. Le cause del guasto sono in corso di accertamento”. Nonostante l’intervento tempestivo dei tecnici, la circolazione è ripresa solo alle 8:30, con pesanti ritardi accumulati.

La situazione ha scatenato polemiche politiche. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha dichiarato che “siamo al lavoro per risolvere prima possibile” il guasto, ma le critiche sono arrivate da diverse parti politiche, tra cui Pd e Avs, che si sono chiesti: “Cosa aspetta il ministro ad intervenire?”.

I battibecchi politici non mancano

Le associazioni dei consumatori, come il Codacons, hanno fatto notare che i problemi sulla linea ferroviaria non sono rari, affermando: “I problemi sulla linea alta velocità della capitale continuano a ripresentarsi con eccessiva frequenza”. Hanno definito la giornata come una “giornata di passione per gli utenti delle ferrovie italiane”, evidenziando le conseguenze a catena su numerosi collegamenti ferroviari.

Per il guasto alla linea ferroviaria tra Roma Termini e Roma Tiburtina “la circolazione è fortemente rallentata” e “i treni Alta Velocità, Intercity e Regionali possono registrare un maggior tempo di percorrenza fino a 160 minuti o subire limitazioni di percorso e cancellazioni”. Lo scrive Trenitalia sul suo sito, mentre prosegue l’intervento dei tecnici.

Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e Parlamentare di AVS, ha dichiarato: “Un giorno sì ed uno no sulla rete ferroviaria italiana ci sono blocchi e guasti che causano ritardi e cancellazioni. Alcune settimane fa avevo chiamato i vertici di Trenitalia per segnalare disfunzioni: non mi ha risposto nessuno a partire da Donnarumma. Non sono stato fortunato come Lollobrigida che è riuscito a chiamarli e fermare un treno”. Bonelli ha poi aggiunto: “Guasti continui che tagliano in due l’Italia e che mettono in difficoltà lavoratori pendolari e studenti. Una costante inaccettabile che evidenzia che questo ministro, che vorrebbe sottrarre 15 miliardi per realizzare il Ponte sullo Stretto, non si preoccupa minimamente dei problemi quotidiani di noi viaggiatori. I vertici di Trenitalia dovrebbero dimettersi in blocco e Salvini seguirli”.

Linea Umbria-Roma, un incubo per i lavoratori e gli studenti

Negli ultimi anni, la tratta ferroviaria Umbria-Roma ha visto una serie di guasti e interruzioni ricorrenti, che hanno fortemente penalizzato i pendolari. Ad esempio, nel 2022 si sono verificati ritardi fino a quattro ore a causa di problemi alle infrastrutture e malfunzionamenti tecnici lungo la linea. A giugno 2023, un blocco improvviso tra Orte e Roma ha costretto centinaia di viaggiatori a rimanere fermi sui treni per ore, con conseguenti cancellazioni e perdite di coincidenze.

Questi eventi si aggiungono ai già frequenti ritardi quotidiani, spesso superiori ai 30 minuti, che colpiscono principalmente i treni regionali, utilizzati da lavoratori e studenti. Questo scenario ha reso difficile per i pendolari umbri fare affidamento su un servizio ferroviario regolare, aumentando l’esasperazione e le richieste di interventi strutturali e urgenti per migliorare la gestione della linea​