11 Jul, 2025 - 18:52

Treni Terni-Roma ridotti: la denuncia di Emma Pavanelli

Treni Terni-Roma ridotti: la denuncia di Emma Pavanelli

La deputata umbra M5S Emma Pavanelli ha lanciato un duro attacco al governo per la drastica riduzione delle corse ferroviarie estive sulla tratta Terni–Roma. Dal prossimo 11 agosto al 5 settembre, infatti, la linea sarà “praticamente azzerata”: delle 17 corse ordinarie ne resteranno soltanto due Intercity al giorno. Secondo Pavanelli si tratta dell’ennesima "prova dell’assenza totale di attenzione" verso l’Umbria, una regione "trattata come periferia dimenticata". L’interrogazione parlamentare presentata dalla deputata chiede al ministro delle Infrastrutture di ripristinare i collegamenti o almeno di attivare servizi sostitutivi su gomma per garantire il diritto alla mobilità, anche in un periodo di elevato flusso turistico e di lavoro.

Lavori ferroviari in Umbria: cantieri estivi e interruzioni

La drastica riduzione delle corse è motivata ufficialmente da importanti lavori di manutenzione programmata sulla linea. Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha infatti pianificato un ampio cantiere che coinvolge la linea principale Orte–Falconara (direzione Adriatica) in Umbria: dal 6 agosto al 5 settembre 2025 sarà interrotto il binario pari della tratta Orte–Terni e l’intera tratta Terni–Foligno per l’installazione del nuovo sistema di controllo ERTMS. In pratica, l’asse Orte–Terni (linea AV Roma–Napoli via Orte) subirà una sospensione continua di 30 giorni, così come l’itinerario Terni–Foligno, passando per Perugia (linea lenta verso Ancona). Secondo fonti giornalistiche, tali lavori interromperanno la circolazione ferroviaria tra Foligno e Terni per l’intero periodo 6 agosto–6 settembre, moltiplicando inevitabilmente il ricorso a bus sostitutivi.

Oltre a questo intervento di ammodernamento (l’ERTMS è il nuovo standard europeo di gestione del traffico), altri cantieri interessano la mobilità umbra. Durante l’estate 2025 saranno impegnati anche i lavori di potenziamento (raddoppio) della linea Ancona–Orte tra Fabriano e Castelplanio. Contestualmente, è prevista la sospensione del servizio sulla storica Ferrovia Centrale Umbra: fino al 7 settembre i treni non circoleranno tra Città di Castello e Perugia Sant’Anna/ Ponte San Giovanni. In sintesi, esclusa la linea ad alta velocità Orte–Foligno, praticamente tutte le tratte regionali e interregionali umbre (anche la ex-FCU) saranno interessate da cantieri estivi con pesanti limitazioni di servizio e bus sostitutivi.

Pendolari umbri senza alternative e bus sostitutivi insufficienti

Sul fronte politico e sociale la vicenda ha già provocato reazioni vivaci. Il vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore, accusa Regione e Trenitalia di "isolare la città": secondo l’amministratore, il quadro è “inaccettabile”, con treni soppressi o deviati, tempi di percorrenza "insostenibili" e nessuna tutela per i pendolari. Il Coordinamento dei Pendolari Umbrisegnala che dal 11 agosto la maggior parte dei biglietti per Terni–Roma non risulta nemmeno acquistabile, e chiede chiarimenti formali a Regione, RFI e Trenitalia.

Diverse istituzioni locali hanno reagito. Il consiglio comunale di Narni ha approvato un ordine del giorno contro il depotenziamento della linea ferroviaria, e altre amministrazioni (in particolare nel ternano e nell’orvietano) stanno valutando simili iniziative. Nel frattempo, il M5S umbro sottolinea che da anni l’Umbria paga la carenza di investimenti infrastrutturali, e chiede al ministro Salvini di dimostrare "di essere il ministro di tutti e non solo di alcune aree del Paese". La protesta trova eco anche nelle piazze e sui social: pendolari e cittadini lamentano di trovarsi "in un’estate nera della mobilità umbra", con poche alternative di viaggio nelle fasce protette dei treni e molti treni regionali sostituiti da bus.

La mobilità regionale al collasso tra proteste e interrogazioni

I disagi riguardano migliaia di persone. Secondo dati del comitato pendolari, il disagio interessa oltre 25.000 lavoratori, studenti e famiglie umbri che quotidianamente utilizzano le linee verso Roma. Con i tagli annunciati per agosto e la precarietà dei servizi, per molti pendolari i tempi di viaggio verso la Capitale rischiano di aumentare sensibilmente, aggravando una percezione di abbandono istituzionale. Le richieste di Pavanelli e delle associazioni di categoria sono perciò di ricevere risposte rapide: o il ripristino di corse essenziali durante i lavori, o un piano credibile di autobus sostitutivi che eviti il blocco totale dei collegamenti. Nel frattempo, la vicenda riporta al centro del dibattito pubblico la necessità di investimenti infrastrutturali più consistenti in Umbria, per garantire collegamenti adeguati e una rete ferroviaria resiliente.

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Francesca Secci
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