"Ventisei treni al giorno per collegare Terni a Roma, nonostante i cantieri estivi che stanno ridisegnando la rete ferroviaria umbra". È questa la risposta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini all’interrogazione parlamentare della deputata del Movimento 5 Stelle Emma Pavanelli, che aveva acceso i riflettori sui disagi patiti dai pendolari umbri a causa della drastica riduzione dei collegamenti sulla tratta Terni-Roma dal 6 agosto al 5 settembre 2025. Un intervento che segna un miglioramento per chi fa la spola tra l’Umbria e la Capitale, ma che non risolve del tutto le difficoltà, specialmente per i viaggiatori diretti a Perugia, costretti a fare i conti con cancellazioni e autobus sostitutivi.
I lavori in corso sulla linea Orte-Falconara e al nodo di Roma, gestiti da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), sono stati definiti dal Ministero dei Trasporti come “indispensabili per migliorare la sicurezza e la capacità della rete”. In una nota ufficiale, il dicastero guidato da Matteo Salvini ha chiarito che “dal 6 agosto al 5 settembre 2025, la circolazione ferroviaria sarà ridotta, ma garantita con 26 treni nei giorni feriali, rispetto ai 34 collegamenti abituali, per limitare i disagi ai pendolari”.
Gli interventi mirano all’installazione del sistema ERTMS (European Rail Traffic Management System), uno standard europeo per la gestione del traffico ferroviario, e al potenziamento tecnologico e infrastrutturale della linea. Tuttavia, le opere comportano limitazioni significative: la tratta Orte-Terni funziona a binario unico, mentre le sezioni Terni-Foligno e Fabriano-Castelplanio sono completamente interrotte. Per ovviare a queste criticità, Trenitalia ha integrato il servizio ferroviario con 70 corse giornaliere di autobus sostitutivi gestiti da Busitalia, società del gruppo FS dedicata al trasporto su gomma. “Ogni cittadino può accedere in tempo reale allo stato dei lavori per organizzare il proprio viaggio”, ha assicurato il Ministro Salvini, sottolineando l’impegno del governo per ridurre al minimo i disagi.
In un’intervista rilasciata all’Ansa, Trenitalia ha fornito ulteriori dettagli sulla gestione della crisi. “Ogni giorno feriale circolano 25 treni Regionali complessivi, nelle due direzioni, tra Terni e Roma, ai quali si aggiungono quattro Intercity giornalieri”, ha spiegato un portavoce della società. Per le tratte interrotte, come quella tra Foligno e Terni, sono state organizzate 70 corse giornaliere di autobus sostitutivi, con un’offerta che copre anche i collegamenti verso le Marche e il nord dell’Umbria.
Tuttavia, i bus presentano limitazioni che hanno sollevato critiche. “I mezzi sono dotati di pedane automatiche per la salita e la discesa di persone con difficoltà motorie, ma non è previsto il trasporto di biciclette né di animali, eccetto i cani guida per i non vedenti”, ha precisato Trenitalia. Inoltre, i biglietti per i servizi sostitutivi sulla relazione Terni-Foligno sono acquistabili fino al 28 agosto, mentre per i viaggi tra il 29 agosto e il 5 settembre l’acquisto sarà disponibile solo dal 9 agosto, a causa delle variazioni di orario in fase di definizione da parte di RFI.
La deputata del Movimento 5 Stelle Emma Pavanelli ha portato la voce dei pendolari umbri in Parlamento, denunciando “l’isolamento dell’Umbria causato dalla soppressione di numerosi collegamenti ferroviari”. La sua interrogazione parlamentare ha spinto il Ministro Salvini a intervenire, ottenendo il ripristino di alcune corse Intercity sulla tratta Terni-Roma, con fermate intermedie a Narni Amelia e Orte. “Dopo le numerose sollecitazioni del M5S, il Ministro ha deciso di darci ragione”, ha dichiarato Pavanelli, sottolineando come “RFI abbia finalmente migliorato le condizioni per i pendolari, ripristinando alcune corse nei giorni lavorativi”.
Tuttavia, la deputata non ha nascosto la sua insoddisfazione per la situazione complessiva. “L’Umbria non può essere trattata come una periferia dimenticata. Serve un tavolo tecnico con Trenitalia, RFI e le Regioni per garantire il diritto alla mobilità”, ha aggiunto, chiedendo soluzioni strutturali per evitare che i disagi si ripetano in futuro.
Nonostante i progressi sulla tratta Terni-Roma, la situazione rimane critica per i collegamenti Perugia-Roma, dove le cancellazioni e i tempi di percorrenza allungati continuano a penalizzare i viaggiatori. I lavori, che proseguiranno fino al 6 settembre 2025, hanno ridotto drasticamente le corse disponibili, costringendo molti pendolari a ricorrere agli autobus sostitutivi, con tempi di viaggio spesso raddoppiati rispetto al treno.
Il Coordinamento dei Pendolari Umbri ha espresso forte preoccupazione per l’impossibilità di acquistare biglietti per alcune tratte e per la scarsa comunicazione sugli orari. Il vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore, ha definito il quadro “inaccettabile”, accusando Regione Umbria e Trenitalia di non aver previsto un piano adeguato per gestire l’emergenza. Anche il consiglio comunale di Narni si è mobilitato, approvando un ordine del giorno per chiedere il potenziamento dei collegamenti e una maggiore trasparenza nella gestione dei lavori.
I lavori sulla linea Orte-Falconara e al nodo di Roma sono stati presentati dal Ministero come un investimento strategico per il futuro della rete ferroviaria. “Gli interventi garantiranno una maggiore regolarità del servizio e un incremento della capacità della rete”, ha ribadito il Ministro Salvini. Tuttavia, per i pendolari umbri, l’estate 2025 si sta rivelando un periodo di grandi sacrifici. Le proteste si moltiplicano, con sindaci e associazioni di cittadini che chiedono un confronto diretto con RFI e Trenitalia per trovare soluzioni immediate.
La risposta del Ministero e le misure adottate da Trenitalia rappresentano un primo passo, ma la sensazione tra i viaggiatori è che la normalità sia ancora lontana. Con 26 treni e 70 corse bus al giorno, l’Umbria cerca di mantenere un collegamento minimo con la Capitale, ma il prezzo da pagare, soprattutto per chi viaggia da Perugia, rimane alto.