La storia dell’Italia rinascimentale è ricca di episodi di coraggio e dedizione, ma pochi racconti incarnano questi valori come quello dei tre capitani eugubini che combatterono nella difesa della Repubblica di Siena contro l’esercito del conte di Marignano. Luca Tondi e i fratelli Giacomo e Francesco Baldinacci, eroi di Gubbio, sono ricordati per il loro straordinario sacrificio al ponte di Valliano, un episodio che rappresenta uno dei più alti esempi di fedeltà e valore militare nella storia del tardo Rinascimento.
Nel 1547, la città di Siena, passata sotto il controllo spagnolo, era governata da Don Diego Hurtado de Mendoza, rappresentante del re di Spagna. Tuttavia, il governo spagnolo si dimostrò oppressivo, alimentando il malcontento tra i cittadini. Cercando un’alternativa, Siena chiese aiuto al re di Francia Enrico II, il quale inviò il condottiero Pietro Strozzi per difendere la città. Strozzi, noto per le sue abilità strategiche, aveva il compito di organizzare un esercito capace di resistere alle truppe spagnole, forti e ben equipaggiate.
Fu in questo contesto che numerosi eugubini si arruolarono tra le file francesi, attirati dall’opportunità di combattere per una causa giusta e forse spinti anche dalla possibilità di guadagni militari. Tra questi, i capitani Luca Tondi e i fratelli Giacomo e Francesco Baldinacci emersero come figure di spicco, animati da un forte senso di responsabilità e devozione verso Siena, alleata della Francia.
Tre capitani eugubini, alla difesa di un ponte, affrontano un intero esercito da soli
Nel 1554, la situazione si fece critica per la Repubblica di Siena. Le truppe spagnole, guidate da Giovanni Giacomo de’ Medici, il conte di Marignano, si dimostrarono inarrestabili. L’esercito di Pietro Strozzi subì una grave sconfitta abbandonò il campo. Durante la ritirata, il ponte di Valliano, situato strategicamente tra Marciano della Chiana, Lucignano e Foiano della Chiana presso Arezzo, divenne un punto chiave per il controllo del territorio.
I tre capitani eugubini, rimasti soli dopo essere stati abbandonati dai compagni, decisero di presidiare il ponte e il piccolo bastione adiacente, costruito poco tempo prima dai Medici. Questa decisione, apparentemente disperata, dimostrò il loro straordinario coraggio. Armati di archibugi e armi bianche, i tre resistettero per un’intera giornata agli assalti delle truppe del Marignano.
Inizialmente, i tre capitani riuscirono a respingere l’avanzata nemica con l’uso degli archibugi, ma quando le munizioni si esaurirono, continuarono a combattere corpo a corpo con spade e altre armi bianche. La loro tenacia impedì all’intero esercito nemico di attraversare il ponte, ritardandone l’avanzata strategica. Alla fine, il conte di Marignano, frustrato dall’eroica resistenza, ordinò a una compagnia di archibugieri di aprire il fuoco. I tre capitani furono crivellati di colpi e caddero sul campo, ma non si arresero mai.
L’eroismo dei tre capitani di Gubbio non passò inosservato. La loro resistenza ricevette ammirazione persino dai nemici, che riconobbero il valore del loro sacrificio. Questo atto di coraggio venne immortalato in un dipinto commissionato dai nipoti di Luca Tondi, Gabriele, Francesco Maria e Damiano, nel maggio 1732. L’opera, realizzata per commemorare il sacrificio dei tre capitani, è conservata presso l’Accademia degli Intronati a Siena.
La famiglia Baldinacci era una della più famose di Gubbio per avere sette capitani d’arme
Il dipinto raffigura il momento culminante della battaglia, con i tre eroi intenti a difendere il ponte di Valliano. Le loro figure, vigorose e determinate, rappresentano il simbolo del sacrificio per la libertà e la fedeltà a un ideale superiore.
La famiglia Baldinacci, da cui provenivano Giacomo e Francesco, era una delle più illustri di Gubbio. I suoi membri erano noti come “i sette Paladini di Gubbio” per il loro valore in battaglia e la loro dedizione all’arte militare. Oltre a Giacomo e Francesco, la famiglia annoverava altri cinque capitani: Giovan Maria, Baldinaccio, Federico, Nicola e Ippolito. Tutti furono uomini d’arme e protagonisti di imprese militari degne di nota, consolidando la reputazione di Gubbio come terra di eroi e guerrieri.
L’episodio del ponte di Valliano rappresenta uno degli esempi più significativi del coraggio e della lealtà di cui gli eugubini si sono resi protagonisti nel corso della storia.
La memoria dei tre capitani continua a vivere non solo nei racconti storici e nel dipinto di Siena, ma anche nel cuore degli eugubini, che vedono in loro un esempio di eroismo e dedizione. La loro storia è un richiamo ai valori di fedeltà, sacrificio e amore per la libertà, che trascendono il tempo e ispirano ancora oggi.
Luca Tondi e i fratelli Giacomo e Francesco Baldinacci, rappresentano un capitolo glorioso della storia rinascimentale italiana. La loro resistenza al ponte di Valliano, contro un nemico numericamente e tecnicamente superiore, è un simbolo del coraggio umano e del sacrificio per una causa giusta.