25 Apr, 2025 - 15:00

"Traviata. Ti meriti un futuro migliore": Solomeo chiude la stagione teatrale con una rilettura visionaria del capolavoro di Verdi

"Traviata. Ti meriti un futuro migliore": Solomeo chiude la stagione teatrale con una rilettura visionaria del capolavoro di Verdi

Non un'opera lirica, non un dramma in prosa. "Traviata. Ti meriti un futuro migliore" è un'esperienza sensoriale che abbatte i confini tra le arti e riporta in vita la celebre eroina verdiana in una veste nuova, struggente e visionaria. A firmare l'incanto è il prestigioso Théâtre des Bouffes du Nord, storico tempio parigino del teatro sperimentale, che chiude la stagione 2024/25 del Teatro Cucinelli di Solomeo il 28 e 29 aprile, con due serate destinate a restare nella memoria del pubblico.

Un'opera che si fa teatro, poesia e carne viva

Benjamin Lazar, regista e ideatore dello spettacolo insieme a Florent Hubert e Judith Chemla, ha immaginato una Traviata che si libera dalle maglie del melodramma tradizionale per diventare un rito collettivo. La scena non ospita solo la vicenda di Violetta Valéry, ma la sua aura, il suo fantasma, la sua carne. Qui il canto si intreccia con la parola, la musica con il gesto, in un dialogo continuo tra gli interpreti e gli spettatori, invitati a entrare nell'intimità della protagonista.

"Un profumo inebriante e paradossale di sogno e realtà aleggia intorno a La Traviata", spiega Lazar, "come se la vita e la morte di questa donna ‘persa’ sembrassero più reali e più sfuggenti di quelle di altre eroine liriche". E in effetti, sulla scena del Cucinelli, la figura di Violetta si frammenta e si moltiplica: non è una, ma tante. Attraverso il gioco corale degli attori-cantanti-musicisti, che si scambiano i ruoli e i linguaggi, emerge un ritratto caleidoscopico di una donna che ancora oggi parla a tutte e tutti.

La Parigi industriale e i suoi fantasmi in scena a Solomeo

La cornice è una Parigi in piena crescita industriale, dove tra ombre e vapori danzano i fantasmi di Marie Duplessis, Charles Baudelaire, Christophe Tarkos. Un mondo rarefatto, ricreato da una scenografia essenziale e poetica, dove gli strumenti diventano estensioni dei corpi, e i corpi, a loro volta, strumenti di narrazione. La musica di Verdi, rielaborata con raffinatezza da Florent Hubert e Paul Escobar, mantiene il suo potere emotivo ma si piega a nuovi ritmi, nuove atmosfere. Un contrappunto sottile, che accompagna le scene più drammatiche e quelle più leggere, fondendo citazioni colte e slanci contemporanei.

"Gli spettatori sono invitati nell'intimità di Violetta", sottolinea Lazar, "per vedere da vicino il fuoco in cui si abbandona tra gli ospiti di questa celebrazione musicale e fantasmagorica dove teatro e opera, voci parlate e voci cantate, dove la distinzione tra strumentisti e cantanti si confondono. dove Charles Baudelaire siede accanto a Christophe Tarkos e dove cantano e muoiono i fantasmi di questa Parigi, in piena crescita industriale, di cui viviamo il futuro".

Una messa in scena dove la forma segue l'emozione, e dove l'umanità, come ha scritto Le Monde, "percorre il corridoio ascendente d’un fiato".

Un epilogo di stagione che è un inno alla bellezza

Con "Traviata. Ti meriti un futuro migliore", il Teatro Cucinelli saluta il suo pubblico nel segno dell'arte più alta e universale. Le repliche del 28 e 29 aprile sono l'apice di una stagione che ha saputo coniugare eleganza, ricerca e profondità. E a rendere unico questo epilogo non è solo la qualità dell'allestimento, ma la sua capacità di parlare al presente. La Violetta di Judith Chemla non è solo una cortigiana ottocentesca: è una donna che rivendica la propria esistenza, che sceglie, che si consuma per amore ma anche per libertà.

Sul palco, accanto a lei, un cast affiatato e trasversale (Florent Baffi, Damien Bigourdan, Jérôme Billy, Elise Chauvin, Juliette Séjourné, Emmanuelle Brunat), pronto a reinventare ogni sera il rito teatrale. Un finale di stagione che è anche un nuovo inizio: per il pubblico, per l'opera, per Violetta. Perché, in fondo, ognuno di noi merita un futuro migliore.

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Giorgia Sdei
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