L’Umbria è sotto i riflettori per il caro trasporto pubblico, e a farne le spese sono, ancora una volta, gli studenti e le loro famiglie. Dopo il caro affitti, la capogruppo del Partito Democratico, Simona Meloni, insieme al consigliere regionale Tommaso Bori, lancia un attacco frontale alla gestione regionale, mettendo sul tavolo questioni che non possono più essere ignorate.

Trasporto pubblico, il salasso degli abbonamenti per studenti: “I più cari d’Italia”

“I nostri studenti pagano gli abbonamenti più cari d’Italia,” tuonano Meloni e Bori, “con tariffe che sfiorano i 300 euro per il trasporto urbano e superano i 400 euro per quello extraurbano”. Una cifra esorbitante che pesa come un macigno sui bilanci familiari, soprattutto in un periodo in cui i costi dei libri di testo sono già alle stelle.

A complicare ulteriormente la vita degli studenti umbri c’è l’incertezza sulla possibilità di rateizzare questi abbonamenti salati. “Ad oggi non è stata ancora confermata la possibilità di pagare a rate,” affermano i rappresentanti del PD, puntando il dito contro la Giunta regionale. Ma non è tutto: il caos è amplificato dal fatto che gli orari scolastici degli autobus non sono allineati con l’inizio delle lezioni. “Le scuole riprendono il 9 settembre, ma gli autobus partiranno solo dall’11”, spiegano Meloni e Bori. Due giorni di disservizio che lasciano le famiglie in balia di se stesse.

Il panorama si fa ancora più cupo se si considera la geografia dell’Umbria, con gli istituti superiori spesso collocati nei centri urbani, lontani dai piccoli comuni dove vivono molti studenti. “Come si può pretendere che i nostri ragazzi raggiungano le scuole senza un trasporto pubblico adeguato?”, chiedono i due esponenti del PD, facendo eco alle richieste delle associazioni studentesche che da tempo chiedono l’allineamento delle tariffe scolastiche a quelle universitarie.

“Serve un intervento immediato per evitare disagi alle famiglie,” avvertono Meloni e Bori, stanchi di vedere ignorate le loro richieste da parte della Giunta regionale. “Tutta la legislatura è trascorsa con i nostri appelli, le nostre richieste e i nostri atti sul tema, sempre completamente ignorati,” concludono, con un’amarezza che lascia poco spazio a interpretazioni.

Quanto costano gli abbonamenti per studenti in Umbria, per davvero: dati alla mano

Per l’anno accademico 2023-2024, gli studenti universitari, degli istituti AFAM (come Accademia di Belle Arti e Conservatori), e i dottorandi possono usufruire del Pass TPL Umbria-UniPg al costo di 60 euro. Questo abbonamento consente viaggi illimitati su autobus urbani ed extraurbani, la linea ferroviaria regionale (Sansepolcro – Perugia – Terni), il Minimetrò di Perugia e la funicolare di Orvieto. Con il Bonus Trasporti, molti studenti possono ottenere questo abbonamento gratuitamente​.

In alcune città umbre, come Perugia, i costi per gli abbonamenti urbani possono essere più elevati rispetto alla media nazionale, con tariffe che raggiungono i 300 euro per il servizio urbano e oltre 400 euro per l’extraurbano. Tuttavia, grazie al Pass TPL Umbria-UniPg, gli studenti possono accedere a un sistema di trasporti integrato a un prezzo decisamente più basso​.

Anche gli studenti di Orvieto, Terni e Spoleto beneficiano dello stesso abbonamento integrato regionale a 60 euro, che copre sia il servizio ferroviario sia altre modalità di trasporto, come la funicolare di Orvieto​.

Se confrontiamo questi costi con quelli di altre grandi città italiane, notiamo che in fin dei conti l’Umbria è conveniente rispetto alle altre città che offrono una tipologia di abbonamento per studenti meno vantaggiosa (e ciò va a cozzare in parte con le affermazioni dei capogruppo Pd):

  • A Milano, l’abbonamento per studenti universitari costa circa 200 euro.
  • Roma, gli studenti universitari pagano 130 euro.
  • A Firenze, il costo è di circa 252 euro.
  • A Napoli, l’abbonamento per studenti costa 180 euro.