A tre anni di distanza dalla pandemia, l’Umbria investe in una riorganizzazione digitale del trasporto pubblico locale, puntando su un sistema che promette di avere ripercussioni positive in ambito ambientale, sociale ed economico. La Giunta regionale ha recentemente approvato l’avvio di un progetto di digitalizzazione, sostenuto da cinque milioni di euro provenienti dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR). Le azioni pianificate si articolano su tre filoni principali, destinati a ridefinire il rapporto tra cittadini e trasporto pubblico attraverso l’introduzione di tecnologie innovative.

L’insieme di queste misure riflette da cinque milioni di euro un impegno concreto da parte della regione Umbria verso una mobilità più moderna, efficiente e sostenibile. Grazie al supporto della nuova centrale di monitoraggio, la gestione dei contratti di servizio sarà ottimizzata, con penali e corrispettivi stabiliti non su rilevazioni generiche, ma su un censimento preciso e dettagliato delle prestazioni. Il futuro del trasporto pubblico locale passa per una visione più tecnologica e integrata, capace di rispondere alle reali esigenze del territorio e della popolazione, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’inclusione sociale.

Trasporto pubblico locale, la centrale di monitoraggio e la rivoluzione nella gestione dei dati

La strategia principale prevede la creazione di una piattaforma digitale in grado di monitorare in tempo reale i percorsi dei mezzi e il flusso dei passeggeri, con l‘obiettivo di contrastare le irregolarità e ottimizzare l’utilizzo delle risorse. Per realizzare questa centrale operativa, la giunta regionale ha stanziato cinque milioni di euro, concentrando le risorse su tre aree specifiche, tra cui i collegamenti principali con le città di Perugia e Terni, dove la puntualità e l’affidabilità del servizio sono cruciali per i pendolari.

La centrale sarà connessa alla rete 4G e 5G per registrare in tempo reale il numero delle corse effettuate, verificare la puntualità, i percorsi seguiti e le persone salite e scese a ogni fermata. L’obiettivo è chiaro: individuare in modo preciso eventuali ritardi o deviazioni dal servizio programmato, minimizzando le inefficienze e migliorando l’esperienza degli utenti.

Un aspetto cruciale della nuova centrale è la lotta all’evasione tariffaria, fenomeno che negli anni è diventato una vera e propria piaga per il sistema pubblico regionale. La piattaforma sarà in grado di monitorare dettagliatamente il fenomeno, raccogliendo dati aggiornati e costituendo una base concreta per future campagne dissuasive. Questo approccio, orientato al controllo continuo dei dati, consentirà inoltre di analizzare il coefficiente di riempimento dei mezzi, evitando situazioni di spreco e incentivando l’adozione del trasporto a chiamata nelle aree più interne e meno popolate, dove i problemi di viabilità sono all’ordine del giorno.

La nuova tariffazione regionale integrata

Oltre al monitoraggio, il progetto introduce un nuovo sistema di tariffazione regionale basato su bigliettazione elettronica. L’integrazione di autobus, navigazione del Lago Trasimeno, Minimetro di Perugia e Funicolare di Orvieto permetterà ai viaggiatori di muoversi con un solo titolo di viaggio su tutte le linee.

In una seconda fase, anche i servizi ferroviari di Trenitalia verranno inclusi in questo modello integrato, semplificando gli spostamenti su scala regionale. L’adozione di questa tecnologia renderà obsoleti i vecchi biglietti magnetici, sostituiti da sistemi digitali multicanale come smartcard contactless e app per smartphone.

Accessibilità potenziata per le persone con disabilità

Il terzo filone di azioni si concentra sull’accessibilità e sull’inclusività, due temi centrali per la modernizzazione del trasporto pubblico. A Perugia e Terni, i mezzi saranno dotati di tecnologie avanzate per facilitare l’accesso delle persone con disabilità, non solo motorie ma anche sensoriali. Oltre alle rampe obbligatorie per le carrozzelle, verranno installati sistemi di annunci visivi e sonori per fornire informazioni sulla corsa e sulle fermate. Questo intervento segna il completamento di un lungo percorso verso l’abilitazione delle categorie svantaggiate, con l’obiettivo di garantire a tutti un utilizzo equo e agevole dei mezzi pubblici.