Una seconda stazione a Orte per i treni ad alta velocità nel piano regionale dei trasporti 2024-2034. In modo da coprire le esigenze del Ternano, reatino e Viterbese ed equilibrare l’infrastrutturazione regionale che – nella prima fase – punta sulla realizzazione della stazione Media Etruria. A 35 minuti da Perugia. Sono questi i piani che l’assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità, Enrico Melasecche, ha presentato ieri nella Sala dei Notari a Perugia.
L’occasione è stata fornita dal secondo tavolo di partecipazione sulla proposta del nuovo Piano regionale dei Trasporti (PRT) 2024-2034, preadottato dalla Giunta regionale. Un piano che costituisce il nuovo disegno strategico per il potenziamento e la qualificazione del sistema della mobilità.
“Continuiamo nell’impegno prioritario portato avanti in questa legislatura – ha detto la governatrice Tesei aprendo il vertice – per rinnovare e rilanciare il ruolo dell’assetto infrastrutturale e trasportistico a supporto dello sviluppo economico e sociale, ponendo fine allo storico isolamento dell’Umbria“.
In primo piano proprio i temi dell’Alta Velocità. Del nuovo contratto di servizio regionale Trenitalia, che delinea un approccio integrato alla mobilità ferroviaria. E poi l’illustrazione di vari aspetti del nuovo trasporto Pubblico Locale, con un focus sullo stato di avanzamento della gara sul trasporto pubblico. La ciclovia sull’ex ferrovia Spoleto-Norcia, quale esempio vincente di ricostruzione, sdemanializzazione e rilancio.
Alta velocità, per i trasporti ferroviari si punta ad avere nei prossimi dieci anni un treno ogni 30 minuti
“Per l’alta velocità nel sistema dei trasporti regionali, con la stazione Media Etruria avremo 14 coppie di Frecciarossa o Italo a 35 minuti da Perugia e dalla fascia centrale della regione – ha annunciato l’assessore Melasecche -. Ma con il piano regionale trasporti abbiamo previsto una seconda stazione alta velocità a Orte. Da realizzare successivamente. E poi la grande sfida del TPL: vogliamo modernizzarlo, , digitalizzarlo, renderlo più efficiente, servire più i borghi. L’Umbria vive se i trasporti funzionano. Se le infrastrutture fanno passi avanti. Altrimenti rimaniamo chiusi in questo guscio al centro dello stivale con tutti i problemi che poi sappiamo“.
Un contributo importante alla riduzione del traffico di scambio tra le città principali è atteso dalla radicale riorganizzazione e potenziamento del trasporto ferroviario regionale. Che potrà contare sul rinnovo integrale dell’infrastruttura ex FCU e la sua interoperabilità con la rete RFI. Su cui sono previsti importanti interventi di attrezzaggio tecnologico ed infrastrutturale.
In corrispondenza di Perugia e Terni, a regime, il Piano Regionale dei Trasporti 2024-2034 non prevede solo interventi sull’alta velocità. Ma servizi a frequenza crescente man mano che ci si avvicina al capoluogo. Arrivando, nelle tratte a corona dei due capoluoghi, ad offrire un cadenzamento di un treno ogni 30’ durante tutto l’arco della giornata. Sia a Perugia sia a Terni, la distribuzione dei passeggeri in ambito urbano è rafforzata tramite la previsione di linee di Bus Rapid Transit, interconnesse con la ferrovia (nel caso di Perugia anche con il Minimetrò). Le previsioni di traffico stimano una crescita di circa 90 mila passeggeri/giorno (+ 37% rispetto allo stato attuale) sulla rete regionale del trasporto pubblico. A cui corrisponderà una riduzione, dello stesso ordine di grandezza in valore assoluto, degli spostamenti su auto privata.
Secondo tavolo di confronto sul piano regionale dei trasporti, Tesei: “Stiamo disegnando l’Umbria del futuro”
“Con il secondo tavolo di confronto sul Trasporto Pubblico Locale e la mobilità alternativa – ha detto la presidente Tesei – continuiamo a rafforzare il percorso di crescita della nostra rete di infrastrutture. Fondamentale per collegare meglio i vari territori regionali, anche quelli interni. Ma soprattutto per far uscire l’Umbria dall’atavico isolamento su cui stiamo lavorando sin dal nostro insediamento. Il successo della collaborazione con partner strategici nazionali è stato fondamentale. Sta permettendo, tra l’altro, l’ampliamento delle reti ferroviarie. E anche l’introduzione di servizi di trasporto pubblico più efficienti e tecnologicamente avanzati. Abbiamo inoltre migliorato le infrastrutture, ripensando il concetto di mobilità in modo integrato e innovativo. Ad esempio con la mobilità alternativa, come le piste ciclabili e percorsi pedonali, portando l’Umbria tra le regioni più avanzate. L’obiettivo è quello di garantire un sistema di mobilità in linea con le sfide globali della transizione ecologica”.
La Regione ha spiegato che cinque anni fa le infrastrutture necessarie non avevano i progetti. Dal Nodo I stralcio alle Rampe di Ponte San Giovanni, passando per venti progetti di riqualificazione della Flaminia. E poi Tre Valli I e II stralcio oltre ai vari progetti della 685 in Valnerina ed ai due stralci della Fano-Grosseto. Ancora il tratto dei Fori di Baschi sull’Amerina e quelli ferroviari: tutta la FCU, la stazione Aeroporto a Collestrada, la Terni-Spoleto sulla Orte-Falconara. Molti cantieri andavano avviati (raddoppio Valfabbrica-Casacastalda nella Perugia-Ancona, Mocaiana-Pietralunga sulla Pian d’Assino).
“Non solo, quindi, abbiamo tracciato le strategie del futuro – ha chiarito Melasecche – ma abbiamo posto in essere una miriade di opere che vanno concluse nei prossimi anni. Si pensi soltanto alle due piastre logistiche di Città di Castello in via di espansione e quella di Terni di cui stiamo realizzando l’allaccio al ferro oltre all’avvio della gestione. Un lavoro quindi estremamente complesso ma di grande portata e prospettiva”.