Ha ricevuto la nomina dal Governo nazionale ormai una settimana fa e oggi, per la prima volta, il commissario straordinario Nicola Dell’Acqua si è recato lungo le rive del lago Trasimeno, il cosiddetto mare dell’Umbria, per effettuare un primo sopralluogo. Lo hanno accompagnato i tecnici dell’Autorità di bacino dell’Appennino centrale, della Regione Umbria e dell’Ente acque Umbro toscano, al fine di verificare personalmente lo stato dell’arte del bacino idrico e valutare insieme possibili interventi di contrasto alla carenza d’acqua. Tra i temi al centro della riflessione, la proposta di impiegare l’acqua dell’invaso di Montedoglio per innalzare il livello del lago.

Il sopralluogo ha posto le basi per la riunione del 15 ottobre a Firenze tra le Regioni Umbria e Toscana.

Commissario Dell’Acqua in sopralluogo al Trasimeno

Il sopralluogo del commissario straordinario per il lago Trasimeno Nicola Dell’Acqua – il primo dalla sua nomina avvenuta lo scorso 2 ottobre – ha avuto inizio con l’ispezione del “punto in cui la condotta che proviene dalla diga di Montedoglio potrebbe intercettare un piccolo ruscello affluente del lago”: è quanto riferisce una nota della Regione Umbria. A questo proposito, i tecnici che hanno accompagnato Dell’Acqua hanno confermato che “il collegamento non presenta particolari complessità tecniche, lasciando ben sperare sulla fattibilità dell’intervento”.

Particolarmente importante, a seguito della visita, è stato l’esame del cronoprogramma dei prelievi di campioni di acqua, che “dovrà essere completato entro la fine di ottobre 2024. Questi dati saranno appannaggio di un team di professori dell’Università degli Studi di Perugia che elaboreranno uno studio sulla qualità delle acque di Montedoglio, allo scopo di constatare la loro reale compatibilità con quelle del lago Trasimeno. Solo così sarà, quindi, possibile capire se le acque provenienti dalla diga potranno davvero essere utili ad alimentare il livello del bacino lacustre.

Nel corso del sopralluogo, inoltre, la Regione Umbria ha annunciato che “una volta completata lo studio dell’Università e la relazione dell’Autorità di Bacino sul quantitativo massimo di acqua utilizzabile, verrà convocata una Conferenza di servizi alla quale potranno partecipare, oltre agli esperti della materia, per dei contributi, anche le associazioni di categoria – come il Wwf e la Lipu – e le rappresentanze del mondo imprenditoriale locale. All’ordine del giorno, infine, c’è stato il progressivo interramento del lago e la creazione di rotte di collegamento con le isole: Maggiore, Minore, Polvese.

L’accordo di programma sulla diga di Montedoglio

In sopralluogo al lago Trasimeno, il commissario straordinario Nicola Dell’Acqua ha posto altresì l’attenzione sulla stipula di un accordo di programma per la gestione della diga di Montedoglio. Si ipotizza, infatti, di “utilizzare fino a 10 milioni di metri cubi d’acqua durante i periodi di abbondanza del Tevere per alimentare il lago”. Questo consentirebbe un innalzamento del livello del lago di circa 10 centimetri all’anno, anche in caso di scarse precipitazioni. Non solo: si ragiona pure sulla scelta di incrementare ulteriormente il quantitativo d’acqua, accelerando il recupero idrico del lago.

La Giunta regionale, intanto, ha espresso “grande soddisfazione per questo primo immediato e fattivo sopralluogo, sottolineando come l’efficace collaborazione tra le istituzioni stia portando a delineare un percorso risolutivo e tempestivo per la salvaguardia del Lago Trasimeno, a beneficio dell’intero territorio”.

Chi è Nicola Dell’Acqua, commissario del Trasimeno

Nicola Dell’Acqua, già Commissario straordinario nazionale per la siccità, è stato nominato commissario straordinario per il Trasimeno dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.

La nomina è arrivata dopo un lungo percorso politico, generato dalla grave siccità estiva del lago umbro, che ha dato adito a diverse polemiche tra la Regione, che con la governatrice Donatella Tesei (Lega) aveva chiesto la nomina del commissario per le acque del Trasimeno, e il sindaco di Passignano Sandro Pasquali (Partito democratico) a capo del’Unione di Comuni del Trasimeno, che rivendicava la primogenitura della richiesta di commissariamento.