Torna uno degli appuntamenti più attesi del panorama musicale italiano: il Trasimeno Music Festival, pronto a incantare ancora una volta il cuore verde d’Italia con la sua magica alchimia di musica, arte e paesaggi senza tempo. Dal suggestivo scenario del Castello di Magione alle chiese e ai teatri storici disseminati tra Perugia, Panicale e Castiglione del Lago, il Festival si conferma un viaggio sensoriale tra suoni e luoghi d’incanto, dove la bellezza del territorio si fonde con l’eccellenza artistica.
Sotto la vigile direzione della celebre pianista Angela Hewitt, anima dell’evento, anche l’edizione 2025 si prepara a ospitare grandi nomi del panorama internazionale, promettendo emozioni autentiche e serate da ricordare. Un calendario ricco di appuntamenti, incontri e performance esclusive che intrecciano la grande musica classica con atmosfere intime e coinvolgenti, in una cornice che sa di storia, cultura e armonia.
Scopriamo insieme le date da segnare in agenda e gli artisti da non perdere per vivere, ancora una volta, la magia senza tempo del Trasimeno Music Festival.
Sotto il cielo stellato dell’Umbria, il suggestivo cortile quattrocentesco del Castello dei Cavalieri di Malta a Magione si prepara a ospitare una serata di grande fascino e intensità emotiva, dove il pianoforte a quattro mani incontra il genio creativo delle compositrici.
L'appuntamento del 27 giugno 2025, all’interno del prestigioso Trasimeno Music Festival, vedrà protagonista Angela Hewitt – pianista di fama mondiale e direttrice artistica del Festival – affiancata da due giovani promesse del panorama internazionale: Carter Johnson (Canada) e William Bracken (Regno Unito), musicisti già affermati nella scena internazionale per il loro straordinario talento e sensibilità interpretativa.
La serata sarà un vero e proprio omaggio alla creatività femminile in musica, con brani di compositrici di diverse epoche e provenienze. In programma, tra gli altri, un’opera della compositrice canadese Ann Southam, eseguita da Angela Hewitt per la prima volta all’età di nove anni, e una nuova composizione commissionata alla brillante Elena Kats-Chernin, voce distintiva del panorama contemporaneo australiano.
Non mancheranno mancheranno capolavori d’eccezione: coinvolgenti esecuzioni a quattro mani di Mozart e Gershwin vedranno i giovani pianisti affiancare Angela Hewitt in un dialogo musicale ricco di sfumature e suggestioni. Un concerto pensato per chi desidera lasciarsi trasportare dalla magia della grande musica, immerso in una cornice da fiaba.
Il 30 giugno 2025, alle ore 21:00, il cortile del Castello dei Cavalieri di Malta a Magione tornerà a risplendere sotto le stelle grazie a un concerto dal programma unico e affascinante, incentrato su un dialogo inedito tra strumenti storici e repertori d’epoca.
Protagonista della serata sarà Angela Hewitt, che aprirà il concerto al pianoforte Fazioli con una selezione di Sonate di Domenico Scarlatti e l’ultima monumentale Sonata di Haydn, autentico testamento musicale del compositore austriaco.
Dopo l’intervallo, il palcoscenico sarà tutto per la giovane e straordinaria soprano italiana Arianna Vendittelli, impegnata nell’interpretazione della vibrante e drammatica cantata Lucrezia di Händel, composta durante il soggiorno veneziano del celebre autore tra il 1706 e il 1709. A impreziosire ulteriormente l’intensità emotiva dell’opera sarà la direzione e il carisma del maestro Maxim Emelyanychev, al clavicembalo, accompagnato da alcuni raffinati strumentisti dell’ensemble barocco Il Pomo d’Oro.
La serata si concluderà con un affascinante dialogo strumentale: il concerto per clavicembalo e fortepiano di Carl Philipp Emanuel Bach, in cui Angela Hewitt si cimenterà al fortepiano — una fedele ricostruzione del modello Walter del 1795, realizzato dal maestro liutaio umbro Urbano Petroselli — in un brillante intreccio sonoro con il clavicembalo.
Sarà il celebre violoncellista e compositore Giovanni Sollima, insieme ai musicisti dell’ensemble barocco Il Pomo d’Oro, a portare in scena “Al-Bunduqiyya: il concerto perduto”, un progetto musicale affascinante e visionario dedicato alla Venezia delle contaminazioni culturali.
"Al-Bunduqiyya” – antico nome arabo della Serenissima – rievoca la città come crocevia di civiltà mediterranee, nordiche e levantine, dove convivevano lingue, religioni e sonorità diverse. Una Venezia ormai muta, quasi “lingua morta”, come scrive Giorgio Agamben, ma che continua a parlare attraverso i suoi toponimi evocativi – dal Fontego dei Turchi alla Riva degli Schiavoni, dalla Calle dei Ragusei al Campo dei Tedeschi – e, soprattutto, attraverso la musica.
Questo concerto si configura come un potente atto creativo: una trama sonora che intreccia frammenti di musica barocca (Vivaldi, Tartini) con le suggestioni della musica tradizionale mediterranea, dando vita a un’inedita “ricomposizione” che travalica epoche e generi. Nel linguaggio unico e visionario di Sollima, ogni nota si fa eco di civiltà perdute e presente pulsante, trasformando la memoria in esperienza viva, vibrante e condivisa.