Che le acque del lago Trasimeno vertano ormai da tempo in stato di sofferenza, non rappresenta di certo una novità ed è per questo motivo che il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Valerio Mancini, chiede spiegazioni in merito all’impiego della diga di Montedoglio. E’ oggetto della seduta odierna dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, infatti, una sua interrogazione a risposta immediata rivolta alla Giunta regionale, relativa a “Utilizzo delle acque della diga di Montedoglio per contribuire all’innalzamento del livello idrometrico del lago Trasimeno”.
Mancini (Lega): “Montedoglio per incrementare il livello del lago”
“I livelli idrometrici del lago Trasimeno presentano con sempre maggior frequenza forti criticità, collegate alla tendenza nel tempo a un decremento dei livelli e conseguentemente anche della qualità delle acque per la diminuzione delle precipitazioni e per l’aumento delle temperature“: così il consigliere Valerio Mancini illustra l’atto all’aula di Palazzo Cesaroni.
“Risulta pertanto utile – sostiene il capogruppo della Lega – approfondire la possibilità dell’utilizzo a fini ambientali della risorsa idrica proveniente da Montedoglio, per un eventuale apporto di acque al lago Trasimeno, mediante studi e indagini preliminari che permettano di valutare l’idoneità qualitativa della risorsa e la compatibilità delle acque di Montedoglio con quelle del Trasimeno”.
“La finalità – spiega, quindi, il consigliere Mancini – è quella di incrementare i livelli idrici del Trasimeno trasferendo un volume annuo dai 10 ai 15 milioni di mc/anno dall’invaso al lago. Si parla di acqua in eccesso. Questa operazione può avvenire nei periodi di precipitazioni intense sul bacino di Montedoglio con la necessità di rilascio delle portate in esubero, oppure nel periodo di fine inverno inizio primavera, qualora fossero raggiunti i livelli previsti di riempimento dell’invaso rendendo così disponibili i volumi in eccesso”.
“Chiedo quindi alla Giunta – conclude – se sia possibile ridurre i tempi per la realizzazione dello studio ‘Campionamento delle acque provenienti dall’invaso di Montedoglio e prime ipotesi e verifiche ai fini di un’eventuale adduzione delle stesse per contribuire all’innalzamento del livello idrometrico del Lago Trasimeno’, anche avvalendosi, se necessario, delle strutture tecniche di Arpa Umbria”.
Morroni (FI): “Ok a misurare la compatibilità delle acque”
A rispondere all’interrogazione del consigliere Valerio Mancini, a nome della Giunta regionale, è l’assessore all’Ambiente Roberto Morroni. “Nella prima parte dell’anno – racconta – si sono svolte due riunioni con il commissario straordinario per la siccità, la Regione Toscana e la Regione Umbria, proprio sull’uso dell’acqua della diga di Montedoglio con l’intento di trasformare il protocollo di intesa in un vero e proprio accordo tra le due Regioni”.
“Rispetto all’idea, già presente nel protocollo, di ricorrere alla diga di Montedoglio per affrontare le criticità del lago Trasimeno, ho trovato consenso e disponibilità da parte di tutti – prosegue Morroni – Per questo abbiamo assunto l’impegno di effettuare analisi per misurare la compatibilità delle acque, sia quantitativa che qualitativa. La Giunta, con una delibera del mese scorso, ha approvato uno schema di accordo tra Regione e il dipartimento di chimica e biologia dell’Università degli studi di Perugia per il campionamento dell’acqua di Montedoglio e per formulare le prime ipotesi per l’innalzamento del livello del lago Trasimeno”.
“L’accordo è stato sottoscritto a inizio settembre – riferisce, ancora, l’assessore – e i campionamenti saranno effettuati a breve. Ma quello riguardante la fauna ittica richiede una tempistica maggiore in quanto è necessario lo svuotamento di una vasca che non potrà essere effettuato prima della fine della stagione irrigua. I risultati dovranno essere accompagnati dalle prime valutazioni di compatibilità, con l’auspicio che possano fornire indicazioni per la prima fase sperimentale”.
Da Montedoglio tra i 10 e i 15 mc d’acqua all’anno
“L’ipotesi è quella del trasferimento di un volume annuo tra i 10 e i 15 milioni di mc annui dall’invaso al lago, che potrebbero avvenire in periodi di precipitazioni intense che necessitano il rilascio dell’acqua in eccesso oppure a primavera, sempre per il volume in eccesso” rende noto, scendendo nel dettaglio dell’accordo, l’assessore Roberto Morroni.
“Se fattibile, tale apporto potrebbe assicurare un incremento annuo significativo del livello medio del lago – afferma – Con gli attuali impianti servirebbero circa 120 giorni per trasferire i 10 milioni di acqua, cosa che potrebbe avvenire sul fosso Paganico a nord di Castiglione del Lago. Servirebbe un investimento minimo per la sistemazione del fosso e la sostituzione della valvola di scarico”.
“Inoltre in una riunione del 19 settembre con il ministro Musumeci – aggiunge, ricordando l’incontro con il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare – la presidente Tesei e altri è emersa l’ipotesi di affidare il commissariamento del lago Trasimeno all’attuale Commissario straordinario per la siccità Nicola Dell’Acqua per mettere in campo soluzioni concrete, che non riguardano solo l’apporto di acqua da Montedoglio ma anche l’effettuazione rapida dei dragaggi che contribuirebbe ad alleviare le criticità del Trasimeno”.