Il nuovo governo regionale a guida Stefania Proietti si apre ulteriormente alla partecipazione. Stavolta l’invito ai Comuni sulla delicata questione della transizione energetica è arrivato direttamente dall’assessore all’Ambiente e all’energia, Thomas De Luca che ha inviato a tutti una lettera aperta spiegando modalità e finalità. Sì perché l’Umbria, cuore verde d’Italia si avvia verso una nuova fase più sostenibile e intende farlo insieme alle amministrazioni.
In Umbria Regione e Comuni al lavoro sulla transizione enrgetica
L’Umbria è un territorio ricco di capitale verde che richiede le opportune tutele anche sotto il profilo paesaggistico. La realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili è una materia più spinosa di quanto potrebbe sembrare in apparenza perché entrano in gioco molti fattori, in primis proprio quello della salvaguardia del paesaggio. Basti pensare alle accese proteste che da mesi si levano contro il biodigestore fra Narni e San Gemini. Sostenibile sì ma improponibile nell’area individuata.
Poiché anche a livello normativo sembra non esserci un orizzonte di riferimento univoco, sulla realizzazione di impianti per le energie rinnovabili De Luca ha scritto direttamente ai Comuni. L’invito è quello di proporre aree idonee ai nuovi impianti e individuare quelle che invece non lo sono per sottoporle a tutela.
L’obiettivo spiega l’assessore regionale è “garantire alle imprese e alle famiglie umbre un approvvigionamento energetico stabile e indipendente dalle speculazioni dei mercati internazionali, attraverso la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili in un processo condiviso con le amministrazioni locali“. Un processo partecipativo che salverebbe doppiamente l’ambiente perché significa che ci saranno dei nuovi impianti che sorgerebbero nei luoghi individuati di concerto con le singole amministrazioni. Da un lato si accelererà sulla transizione energetica, dall’altro l’identità culturale e il patrimonio regionale saranno oggetto di maggiore tutela.
I Comuni avranno tempo fino al 28 febbraio per comunicare alla Regione le aree da tutelare
Entro il 28 febbraio 2025 le amministrazioni potranno inviare alle Regione “osservazioni e indicazioni riguardo ai beni presenti nel territorio comunale che dovrebbero essere oggetto di tutele specifiche, per i quali si potrebbe stabilire una fascia di rispetto che può arrivare fino a 7 chilometri e proposte riguardo l’individuazione di aree idonee ulteriori rispetto a quelle già individuate dalla normativa nazionale” così si legge nella nota della Regione.
“È fondamentale coinvolgere le comunità locali in questo processo – puntualizza De Luca – stiamo valutando ogni iniziativa per garantire la massima applicazione dei canoni concessori su aree di proprietà comunale e per verificare la possibilità di destinare eventuali canoni di compensazione ambientale direttamente alle comunità locali“.
De Luca: “Transizione energetica priorità assoluta”
L’Umbria grazie alla transizione energetica si avvia quindi a diventare una regione più sostenibile. “Vogliamo realizzare impianti per rispondere alle necessità di autoconsumo della nostra comunità, promuovendo le comunità energetiche e approvando una nuova legge sulle aree idonee condivisa con le amministrazioni locali” prosegue l’assessore regionale all’Ambiente.
A pesare, puntualizza De Luca, è il “cassetto vuoto” ereditato dal governo Tesei, manchevole di una adeguata programmazione territoriale ma intasato da molte richieste che negli anni non hanno ancora ricevuto risposta. Mancano, in altri termini, un Programma Strategico Regionale e un Piano Paesaggistico che siano in grado di rispondere concretamente alle esigenze di territori e comunità. La complessa normativa nazionale del resto non aiuta perché le specificità dei territori necessitano di programmazioni e normative ad hoc sulle quali De Luca si è messo al lavoro.
“La transizione energetica è una priorità assoluta per la Regione Umbria” ha ribadito l’assessore regionale, puntando a concretizzare gli obiettivi europei 2030 con la tutela del territorio umbro. “Un processo cruciale per il nostro futuro energetico e ambientale” in cui ora le amministrazioni sono chiamate a intervenire.