Le tradizioni di Pasqua in Umbria sono tante e spesso poco conosciute. Nel cuore verde dell’Italia, la Settimana Santa assume un significato speciale, richiamando grandi celebrazioni che coinvolgono l’intera regione in rappresentazioni antiche e suggestive. Vivere questo periodo di spiritualità in terra umbra diventa un’opportunità unica per immergersi nelle tipiche tradizioni secolari amate dal territorio. Anche la tradizione gastronomica della Pasqua umbra si trasforma in un viaggio nei sapori e nei simboli. 

Tradizioni di Pasqua in Umbria: cosa c’è di tipico

Ad Assisi, patria di San Francesco, la Pasqua si vive intensamente con riti che si perdono nella memoria dei secoli. Il Giovedì Santo, nella Cattedrale di San Rufino, si celebra l’antico rito della Scavigliazione, ispirato da una lauda trecentesca sulla Passione. Segue il Venerdì Santo con la Processione del Cristo Morto, che illumina le vie della città con fiaccole, culminando tra la Cattedrale di San Rufino e la maestosa Basilica di San Francesco.

A Gubbio, città dei Ceri, il Venerdì Santo è segnato da una processione che affonda le sue radici nel XIII secolo. Il corteo, aperto dai confratelli vestiti di sacco bianco e seguito dai cantori del Miserere, attraversa le principali vie della città, illuminando il percorso con grandi fuochi.

Anche a Città di Castello c’è una processione il Venerdì Santo, tra le più antiche della regione con una storia che supera gli ottocento anni. C’è un corteo illuminato dalle fiaccole e composto da autorità religiose e membri della Confraternita del Buon Consiglio.

A Città della Pieve, la Domenica e il Lunedì di Pasqua sono caratterizzati dai Quadri Viventi, una rappresentazione quasi teatrale della vita di Gesù che si ispira alla tradizione pittorica italiana del XVI e XVII secolo.

Spello si trasforma in una galleria d’arte a cielo aperto durante la Settimana Santa con la Via Crucis D’Autore, un percorso religioso all’interno di chiese e siti storici, allestito con opere d’arte di artisti nazionali e internazionali.

A Pietralunga e Ferentillo, la Domenica di Pasqua è segnata da giochi popolari come La Tocciata e Lu Ciuccittu, mentre Montone e Panicale festeggiano il Lunedì di Pasquetta con la Donazione della Santa Spina e la gara del Ruzzolone, rispettivamente.

Cibi gastronomici umbri tipici della Pasqua

Tra le tradizioni di Pasqua in Umbria, oltre alle mete consigliate, forse una delle più tipiche è la colazione pasquale. La protagonista indiscussa è la Torta di Pasqua, un’alta e soffice pizza salata arricchita con uova, farina e vari formaggi, cotta lentamente nel forno a legna. Accanto a questa prelibatezza, non possono mancare salumi come il capocollo e il prosciutto, il pane fresco e il vino, accompagnati, nel Perugino, dalla ciaramicola.

Le uova sode sono un altro elemento essenziale della colazione pasquale, spesso bollite con bucce di cipolla o altri ingredienti per creare disegni decorativi sul guscio. Oggi, insieme alle uova naturali, si trovano anche le golose uova di cioccolato.

Il pranzo pasquale è un momento di convivialità e abbondanza. Si apre di solito con un primo piatto di pasta fatta in casa, come gli agnolotti ripieni di carne o le tagliatelle, seguito da un secondo a base di carne d’agnello, preparata in varie ricette tradizionali come il cosciotto arrosto o l’agnello in fricassea. La Torta di Pasqua dolce è invece tipica di alcune zone come l’orvietano, la Valnerina e le zone del Trasimeno.

Oltre al loro sapore delizioso, i cibi pasquali portano con sé un forte valore simbolico legato alla resurrezione. Il pane rappresenta il corpo di Cristo, il vino il suo sangue, mentre la carne evoca il suo sacrificio. La preparazione della torta di Pasqua il Giovedì Santo e il suo rispetto fino alla mattina di Pasqua hanno radici profonde nel rispetto del digiuno quaresimale. In passato, le uova consumate il Venerdì Santo erano considerate fonte di forza, tanto che alcuni uomini le mangiavano crude per affrontare i lavori più faticosi.