Torrenti a rischio esondazione a Gubbio? L’area urbana dell’antica Gubbio è delimitata dal Camignano e dal Cavarello. Il primo ha una portata maggiore e forse in epoca romana era un fiume vero e proprio. Il Cavarello fu invece usato in epoca medievale, dopo la costruzione delle mura trecentesche, come fossato difensivo e ancora oggi scorre nella zona Sud delle mura. Per la sua posizione è anche un biglietto da visita a chi giunge a Gubbio.

I due torrenti a rischio esondazione a Gubbio raccolgono le acque che defluiscono dai monti

Entrambi i torrenti raccolgono le acque che defluiscono dai monti circostanti e sono regolati dall’intensità delle precipitazioni che in questo periodo dell’anno non mancano affatto. In certi giorni incrementano il deflusso delle acque che vanno a ingrossare il fiume Saonda al delimitare occidentale della Piana.

Purtroppo bisogna constatare che la pulizia del letto dei due torrenti lascia molto a desiderare. Nella parte che attraversa la città, le precedenti amministrazioni comunali provvidero alla pavimentazione e all’ampliamento del letto del Camignano già alcuni decenni fa. Addirittura in estate in regime di secca, il suo letto, all’altezza del trecentesco quartiere di San Martino, viene utilizzato per disputarvi tornei di calcetto.

Marzo e aprile a rischio bombe d’acqua, le proteste dei cittadini

I mesi di marzo-aprile sono tra i più pericolosi dell’anno per le precipitazioni che potrebbero essere improvvise e dirompenti anche a causa dei cambiamenti climatici. Non è infatti da escludersi qualche improvvisa bomba d’acqua o qualche altra precipitazione anomala per produrre delle piene inaspettate.

Alcuni cittadini si sono già lamentati con l’attuale Amministrazione.        

“Quest’anno – dichiarano alcuni cittadini –  è evidente che la pioggia sia caduta in maniera limitata sul nostro territorio, per non parlare della neve che non si è vista per niente. Ma chi può dire che non sia una primavera piovosa?

Tutto lascia supporre il contrario ma ciò non toglie che i letti dei fiumi, praticamente in secca, non debbano essere ripuliti: almeno tagliare le piante sulle sponde”.

Torrenti, rischio esondazione a Gubbio per rifiuti e vegetazione

In effetti le piante insieme ai rifiuti abbandonati sui letti dei torrenti potrebbero ostruire il deflusso delle acque che in caso di bomba d’acqua potrebbe avere esiti devastanti.

La situazione del Camignano, sebbene nel percorso cittadino non presenti problemi potrebbe averne nella zona a monte che attraversa la Gola del Bottaccione dove esistono strettoie che potrebbero facilmente costituire un grave problema per lo scorrimento delle acque a causa dei detriti giacenti sul letto e della vegetazione presente durante tutto l’anno.

Nel Cavarello nessuna manutenzione

Per non parlare del Torrente Cavarello il cui letto è ben più stretto del Camignano ed è ingombro di rami e anche di rifiuti.

Nella foto si può infatti osservare che il corso del Cavarello all’altezza di Porta Romana è ingombro di fascine e addirittura di pallet abbandonati sul letto che vanno a ostruirlo, in aggiunta alla già invasiva vegetazione.

Poco dopo, sorge proprio sulla sponda sinistra, una costruzione che una subitanea piena potrebbe sommergere.

Su questo torrente, in particolare non avviene neanche l’ordinaria manutenzione quando sarebbe un’operazione abbastanza semplice a causa dell’area limitata che il torrente occupa.

L’alluvione di Cantiano del 2022

E non è bastato quanto avvenuto a Cantiano il 15 settembre 2022. La cittadina medievale, sebbene nel territorio della Regione Marche, ha solidi e antichi legami di vicinanza con Gubbio con la quale condivide anche la Diocesi.

Una violenta ondata di maltempo colpì in quella occasione la zona delle Marche assai prossima a Gubbio, provocando smottamenti e allagamenti. La causa fu l’esondazione di tre modesti corsi d’acqua, lungo i quali erano soliti giocare i bambini cantianesi: il Tenetra, il Bevano, il Burano. Da innocui ruscelli, i tre corsi d’acqua si trasformarono impetuose e distruttive valanghe d’acqua e fango che devastarono l’intero centro abitato di Cantiano.

La viabilità comunale fu interrotta in diversi tratti e la Statale in direzione Gubbio rimase interrotta. L’alluvione trascinò via le auto parcheggiate e provocò l’allagamento di moltissime abitazioni e negozi. I danni ammontano 70 milioni di euro. Fortunatamente non vi furono vittime.

L’alluvione avvenne a pochi chilometri da Gubbio e la causa, oltre al verificarsi di un evento straordinario, fu anche la scarsa o assente manutenzione dei corsi d’acqua.