Torna a Giove nella biblioteca comunale, a disposizione degli appassionati di libri rari ed antichi, un prezioso volume del Cinquecento, trafugato anni addietro. A recuperarlo e riconsegnarlo alla collettività, i Carabinieri del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Lo hanno individuato setacciando internet, alla ricerca dei nuovi trafficanti digitali di opere d’arte. Dopo la pandemia, infatti, anche i ricettatori e i venditori di arte rubata hanno finito spostarsi per spostarsi online. Ma il nucleo speciale dell’Arma ha sfruttato una dotazione di tecnologie di sicurezza e sorveglianza sempre più high-tech. Ed è riuscito a recuperare il volume trafugato dal fondo antico della Biblioteca civica della cittadina umbra.
La consegna da parte del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Napoli, guidato dal capitano Massimiliano Croce, nelle mani del Sindaco di Giove, Marco Morresi, è avvenuta stamane nella sala consiliare del Comune di Giove. Una cerimonia che ha visto anche la presenza del funzionario archivista presso la Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria, Alessandro Bianchi.
Torna a Giove il raro libro grazie al monitoraggio del dark web e dei siti di e-commerce
L’importante ritrovamento è stato originato dal costante monitoraggio delle piattaforme di siti e-commerce, deep web e dark web. “Lo abbiamo recuperato – spiegano i militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale – attraverso l’ausilio della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”. Si tratta del più grande database di opere d’arte rubate al mondo, gestito dal Comando TPC, e che archivia e custodisce i dati dei beni culturali che sono oggetto di commercio illegale“.
Le opere rubate vengono ormai trovate, sempre più di frequente, nei cataloghi delle aste digitali, nei siti web e nelle pagine Facebook. I commercianti spesso non erano consapevoli di maneggiare opere rubate
All’esito delle attività di indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, con la collaborazione del Ministero della Cultura il libro, di notevole importanza storico culturale, ritorna nella disponibilità del fondo antico della Biblioteca comunale del Comune di Giove, per la definitiva restituzione alla collettività.
La preziosa cinquecentina riconosciuta grazie a un appunto calligrafico del Settecento
La preziosa cinquecentina, dal titolo “De vitis sanctorum ab Aloysio Lippomano, episcopo Veronae, viro doctissimo, olim conscriptis: tomus tertius, complectens sanctos mensium Mai, & Iunii”, reca riferimenti di stampa “Venezia, apud Ludouicum Auantium & Gasparem Bindonum, 1574”.
I Carabinieri sono riusciti a riconoscerla come appartenente alla comunità di Giove, grazie alla nota manoscritta sulla controguardia. Un appunto vergato sul finire del Settecento per ricordare la donazione fatta alla scuola da parte di un nobile della zona, il duce Giuseppe Mattei.
“Donato da Sua Eccellenza Padrona il Signore Duca [D:] Giuseppe Mattei alla Scuola dei Giovani di Giove per uso, e profitto dei medesimi, e ogni altro, che volesse attendere alla Lettura di questi Libri, che non fosse Scolare. Ordinando però Sua Eccellenza Padrona, che questo libro non sia per verun pretesto estratto dalla Scuola. E che sia tenuto Custodito nella Scanzia dall’attuale Maestro, che ne terrà registrato secondo la consegna fattagli dal Ministro di Sua Eccellenza per esserne in ogni evento responsabile. Anno del Signore, Gennaro 1787”.
Libri rari al vertice della classifica dei furti d’arte in Umbria
Dopo il calo dei furti d’arte dovuto alla pandemia, in Umbria le denunce di trafugamenti e ruberie di oggetti antichi e rari hanno ripreso a crescere. Il nucleo TPC dei Carabinieri collabora in maniera coordinata con i funzionari delle soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio e Archivistica e Bibliografica. I funzionari, infatti, danno un supporto tecnico-scientifico che consente di monitorare i materiali che finiscono sul mercato e quelli che vengono recuperati. I furti registrati negli ultimi tre anni sono relativi prevalentemente al settore dei beni archivistici e bibliografici, il cui mercato rimane molto florido vista la nutrita schiera di appassionati.