I Carabinieri Forestali di Perugia hanno contestato numerosi reati nell’ambito di un’indagine su alcuni lavori di manutenzione effettuati lungo le sponde del fiume Tevere nel comune di Torgiano, in particolare del taglio illegale di porzioni di bosco. Gli interventi, pur previsti e autorizzati, sono risultati eseguiti in violazione delle normative, includendo anche il taglio illegale di una zona boscata.

Torgiano, il taglio illegale di bosco aveva un nulla osta 

Le indagini sono scattate a seguito di segnalazioni da parte dei cittadini, che hanno allertato i militari del nucleo forestale riguardo presunte irregolarità nei lavori effettuati. L’ispezione ha rivelato che una società di rilievo nazionale, operante nel settore delle biomasse e delle energie rinnovabili, aveva ottenuto un nulla osta idraulico dalla Regione Umbria per eseguire lavori di manutenzione ordinaria sulle sponde del fiume. L’autorizzazione permetteva il taglio selettivo della vegetazione lungo un tratto di circa 800 metri con una fascia di 10 metri di larghezza dalla sponda.

Le verifiche sul campo hanno evidenziato che gli alberi erano stati abbattuti oltre i limiti consentiti e che l’area interessata dai lavori includeva anche una zona boscata. “Il tutto in totale violazione alle normative idraulico, forestale ed ambientale di riferimento,” hanno dichiarato i Carabinieri.

Si presume che tali azioni siano state motivate dal desiderio di ottenere un maggiore profitto, abbattendo le piante di maggiori dimensioni, più facili da tagliare, a scapito di quelle che costituivano un pericolo per il deflusso regolare delle acque. Inoltre, è stato scoperto che il legname ricavato dall’intervento è stato commercializzato in violazione delle normative comunitarie, che mirano a contrastare il commercio illegale di legname all’interno dell’Unione Europea.

A conclusione delle indagini, i militari hanno deferito all’Autorità Giudiziaria i rappresentanti legali delle tre società coinvolte. Le ipotesi di reato includono danneggiamento di piante, taglio boschivo non conforme alle autorizzazioni e mancato rispetto delle prescrizioni per le opere di sistemazione idraulica.

L’Italia e il commercio illegale di legname: un problema oltre i confini

I tagli boschivi non autorizzati e il commercio illecito di legname rappresentano una problematica che, purtroppo, non conosce confini. In Italia, nonostante gli sforzi di regolamentazione, questi fenomeni continuano a prosperare, spesso a causa di sanzioni insufficienti e difficoltà nel perseguire i responsabili.

Un’inchiesta condotta da Paolo Biondani e Gloria Riva per il settimanale L’Espresso, ha gettato luce sul commercio illegale di teak proveniente dal Myanmar, un legno pregiatissimo che finisce per finanziare la guerra civile in corso nel paese asiatico. Nonostante gli embarghi e le normative volte a proteggere le foreste, l’industria nautica italiana continua a importare questo legno pregiato.

Nel 2022 i carabinieri, grazie a indagini coordinate dall’Europol, hanno bloccato un container contenente tonnellate di teak. Questo legno, ricavato da alberi secolari delle foreste primordiali del Myanmar, è vietato dalle leggi ambientali e dagli accordi internazionali. Il traffico di teak rappresenta una delle principali fonti di finanziamento per il regime militare che, nel 2021, ha rovesciato il governo democraticamente eletto di Aung San Suu Kyi.

Il Rapporto del GrIG e le denunce del settore

Il Rapporto GrIG sugli illeciti forestali ha descritto una situazione sempre più preoccupante per l’ambiente e per le comunità coinvolte. Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha segnalato che dal 2020 al 2022 sono state emesse oltre 14.000 sanzioni amministrative per tagli illegali in Italia, con più di 700 denunce penali.

La situazione internazionale

Nel 2021, un’altra indagine internazionale, denominata “Deforestation Inc”, ha rivelato le falle nei sistemi di controllo e certificazione del legname, evidenziando come numerose aziende, anche quelle con certificazioni di sostenibilità, fossero coinvolte in attività illegali. Nonostante gli sforzi per fermare il disboscamento, la deforestazione continua a minacciare vaste aree del globo, dal Brasile alla Russia.