Grande gioia a Todi. Tutti con lo sguardo all’insù perché sono tornate ad accendersi le luci dalla trecentesca Torre dei Priori. Un segnale che in tanti attendevano: i lavori di restauro sono finalmente terminati. “Una nuova vita è pronta ad iniziare” scrivono dai profili social del Comune e siamo certi che sarà proprio così. Le due foto, scattate da Luciano Vissani, sono assolutamente suggestive mostrando la torre in tutto il suo ritrovato antico e austero splendore.
Il restauro della Torre dei Priori di Todi
L’aveva definito “un intervento eccezionale” il sindaco di Todi, Antonino Ruggiano. L’antica torre che domina la piazza principale della città è stata oggetto di un attento intervento di restauro conservativo finanziato in buona parte dal Ministero della Cultura. Negli oltre 400 metri quadrati sono stati impiegati solamente tre materiali: acciaio, legno e vetro, modellati con forme contemporanee per restituire l’iconico edificio al suo rigore originario.
Nell’esecuzione dei lavori, i materiali sono stati lasciati grezzi, evitando di dargli finiture che non fossero quelle del loro stato naturale. L’obiettivo è stato ricreare l’analoga crudezza dei paramenti lapidei dell’involucro. I lavori, come spesso accade in questi casi, hanno richiesto un po’ più di tempo rispetto al cronoprogramma iniziale. Da principio infatti, l’inaugurazione era prevista per lo scorso 15 giugno. L’invito del primo cittadino era stato quello a pazientare in attesa del risultato finale.
Intanto le impalcature del cantiere erano state smontate nel pomeriggio di giovedì 20 giugno, consentendo la piena fruibilità estetica e funzionale di Piazza Garibaldi. Da ultimare rimanevano soltanto alcuni lavori di finitura e c’era il collaudo da fare. Da ieri l’iter che porterà alla restituzione del monumento alla collettività, si è concluso. Ora manca solo la data ufficiale dell’inaugurazione.
Dall’antico al contemporaneo: Todi valorizza la sua vocazione
La Torre dei Priori si avvia verso una nuova vita: diventerà infatti la sede del museo di arte contemporanea della città. Todi, città medievale, dagli anni Settanta ad oggi ha accolto numerosi artisti di fama mondiale, come Alighiero Boetti, Piero Dorazio e Beverly Pepper, solo per citarne alcuni che hanno scelto di operare nella “città più vivibile del mondo” creando con essa un legame indissolubile. Il nuovo spazio sarà quindi destinato in parte a mostre temporanee di arte contemporanea, in parte a una rappresentazione della schiera di artisti che hanno lavorato a Todi.
Destinare all’arte contemporanea uno spazio di pregio come l’antica Torre riflette una precisa scelta che vede Todi privilegiare l’espressione di artisti contemporanei attraverso iniziative di grande spessore dall’eco internazionale. Da pochissimo avevamo riportato la notizia della candidatura di Todi a “Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea” per il 2026. Una proposta che giunge al termine di un vasto percorso progettuale, partito già nel 2023 nell’ambito della candidatura a capitale italiana della cultura e che valorizza la vocazione che la città di Jacopone porta avanti da oltre mezzo secolo.
Nell’articolato dossier di 60 pagine depositato il 29 giugno al Ministero della Cultura, si va dalla riqualificazione di spazi architettonici ed aree verdi, alla realizzazione di eventi a tema. Una candidatura, hanno sottolineano da Todi, “impostata per essere la candidatura di un’intera regione, l’Umbria“.
Sul fronte dell’arte contemporanea Todi ha molto su cui puntare. C’è il primo parco monotematico d’Italia interamente dedicato all’opera della già citata scultrice Beverly Pepper, che scelse Todi e l’Italia come sua seconda patria. C’è il Todi Festival che quest’anno dedicherà un’ampia retrospettiva a Mark Di Suvero, tra i più importanti scultori viventi e ultimo esponente della corrente “tardoindustriale” che ritorna in Italia per la prima volta dal 1995. Da menzionare, infine, la fitta rete di gallerie d’arte private che hanno scelto di aprire in città.