Si è svolta ieri a Roma la cerimonia di premiazione delle Spighe Verdi 2024, un riconoscimento conferito da Fee Italia (Foundation for environmental education) che viene assegnato alle località italiane impegnate nella promozione dello sviluppo sostenibile. Una sorta di omologo della Bandiera blu per le località costiere che è riservato però alle aree interne e che si basa su 67 indicatori, suddivisi in 16 raggruppamenti. Dalla partecipazione alla sostenibilità, dall’agricoltura alla tutela del suolo, dall’assetto urbanistico alla conservazione e valorizzazione del paesaggio fino alla qualità di aria, acqua, ambiente sonoro, gestione del ciclo dei rifiuti, efficienza energetica e turismo: sono queste le aree su cui si concentra il premio.

Otto i comuni umbri premiati, tra questi c’è Todi che si conferma Spiga Verde per il quarto anno consecutivo.Un grande risultato – ha commentato il sindaco Antonino Ruggiano – “che va a premiare una visione green, definita e coerente, che ispira le scelte dell’Amministrazione comunale in tutte le sue iniziative, in particolare quelle a sostegno delle produzioni agro-alimentari di qualità e dell’ospitalità turistica”.

Todi Spiga Verde: vino e viticoltura eccellenze del territorio tuderte

Fra le eccellenze del territorio sulle quali la “città più vivibile del mondo” sta investendo maggiormente c’è la filiera vitivinicola. Sono quattrocento gli ettari di vigneti per oltre un milione e mezzo di bottiglie prodotte che danno lavoro a un centinaio di addetti. Questo il comparto enologico tuderte, che ha una ricaduta importante anche sotto l’aspetto turistico. 

In particolare è il Grechetto, il vitigno autoctono, il grande protagonista di questa vivace scena. Nel segno della sua valorizzazione è nata l’associazione “Todi Terra di Vini” che racchiude la quasi totalità delle aziende viti-vinicole DOC del territorio. “L’associazione si è data come principale missione di promuovere la cultura della qualità delle produzioni – sottolinea Lorenzo De Monaco, Presidente dell’Associazione Todi Terra di Vini – valorizzando in particolare quella del Grechetto di Todi, cultivar che pur ricompresa nella grande famiglia delle “uve greche” è diversa rispetto alle altre tipologie coltivate nel centro Italia e al suo omonimo orvietano”.

Il grande fermento della Todi DOC

Dal 2010 la produzione enologica tuderte ha ottenuto la denominazione Todi DOC, dove oltre ovviamente a Todi, rientrano anche i comuni di CollazzoneMassa Martana e Monte Castello di Vibio. Le cantine del comprensorio si distinguono per una forte percentuale di esportazioni, che vanno dal 20% e raggiungono in alcuni casi anche il 90% della produzione, particolarmente apprezzata sul mercato cinese, giapponese e statunitense.

“Altro elemento distintivo è che si tratta per lo più di aziende vinicole giovani, nate negli ultimi decenni – aggiunge De Monaco – giovani spesso anche nell’età degli imprenditori che le guidano, a testimonianza della vitalità del settore e della crescente attenzione non solo alla produzione, ma anche all’enoturismo”.

La giornata evento del 10 agosto dedicata al vino

Sabato 10 agosto a Todi si terrà un evento che condurrà alla scoperta dei vini del territorio, in abbinamento a piatti realizzati con prodotti di stagione. Si tratta de “I Firmamenti del vino, dell’arte contemporanea e delle stelle” che si inserisce nell’ambito dell’edizione nazionale di “Calici di Stelle” 2024. I visitatori avranno l’occasione di incontrare i produttori locali, con visite guidate e assaggi di vino. Durante tutta la giornata, saranno aperte al pubblico e visitabili su prenotazione le cantine Agrisegretum, Baldassarri, Concinnate, Fattoria di Monticello, I Fenicotteri, Peppucci, Roccafiore, Sobrano, Terramante, Todini, Tudernum e Zazzera, che fanno parte dell’Associazione Todi Terra di Vini.

Non mancherà l‘arte contemporanea, uno dei settori su cui Todi sta puntando di più, in onore a oltre cinque decenni di vocazione che recentemente hanno visto la città di Jacopone candidarsi a “Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea” per il 2026.