E’ di Mark di Suvero la firma del manifesto di Todi Festival 2024. Con lui prosegue la tradizione di affidare a celebri artisti contemporanei l’immagine dell’evento attraverso la realizzazione di manifesti chiamati ad accompagnare, sul piano della comunicazione visiva, la promozione e lo svolgimento della kermesse che, giunta quest’anno ormai alla sua XXXVIIIa edizione, è in programma dal 24 agosto al 1° settembre prossimo nella città di Todi con la direzione artistica di Eugenio Guarducci.
La presenza di Mark di Suvero al Todi Festival 2024 è frutto della collaborazione con il Comune di Todi e la Fondazione Progetti Beverly Pepper, con la quale Todi Festival ha rinnovato la proficua sinergia iniziata tre anni fa.
Todi Festival 2024, sindaco Ruggiano: “Abbiamo una sorpresa”
Per il sindaco di Todi Antonino Ruggiano: “La presenza di Mark di Suvero a Todi è una sorta di regalo anticipato, il vertice di un crescendo artistico difficile da immaginare per una realtà come la nostra ma che, grazie al festival e all’arte contemporanea, può continuare a coltivare grandi ambizioni in termini di immagine internazionale e di vita culturale”.
“L’omaggio di Mark di Suvero alla città di Todi non si limiterà al manifesto e alla mostra – ha detto Ruggiano – ma si tratta davvero di una bellissima sorpresa che potremo svelare solo più avanti”. Il primo cittadino tuderte ha, infatti, ricordato che il Todi Festival si avvicina a spegnere la sua quarantesima candelina.
Todi, una mostra in onore di Mark di Suvero
In omaggio alla partecipazione di Mark di Suvero al Todi Festival 2024, l’amministrazione comunale ha programmato una mostra personale che sarà allestita nella Sala delle Pietre, presso il primo piano del Palazzo del Popolo, e che verrà inaugurata sabato 24 agosto, nel corso della prima giornata della manifestazione.
Per Marco Tonelli, il curatore della mostra personale dal titolo SpaceTime, Mark di Suvero “è uno degli ultimi e più riconosciuti protagonisti, unico ancora in attività, della scena internazionale della cosiddetta scultura post-industriale, insieme a David Smith, Richard Serra, Eduardo Chillida, Beverly Pepper, tra i quali si distingue per il coinvolgimento sociale e politico delle sue opere spesso agibili in spazi urbani e naturali“.
“La mostra – ha aggiunto Tonelli – presenta una serie di recenti e intriganti dipinti realizzati con vernici fluorescenti, che rimandano ai suoi spazi scultorei energici e avvolgenti e sempre aperti a letture imprevedibili e disposte al confronto col mondo esterno”.
Il manifesto di Todi Festival 2024
A esporre il significato dell’opera scelta come manifesto dell’edizione 2024 del Todi Festival è stato lo stesso artista, che si è detto onorato dell’opportunità.
“Ho scelto quest’opera per il Manifesto del Festival – ha spiegato Mark di Suvero – perché fa parte di una serie di litografie che amo molto. La litografia per me è un modo di fare arte per tutti, invece di creare un oggetto per il mercato dell’arte che non tutti possono permettersi. La litografia è un modo di rendere l’arte accessibile ai più”.
Chi è Mark di Suvero
Celebre scultore a livello internazionale, Mark di Suvero nasce a Shanghai, Cina, nel 1933. Emigra negli Stati Uniti nel 1941, dove consegue una laurea in Filosofia all’Università della California. In America inizia a esporre le sue opere alla fine degli anni Cinquanta e oggi è riconosciuto come uno dei più importanti artisti americani a emergere dalla tradizione dell’Espressionismo Astratto.
Pioniere nell’uso del ferro, Mark di Suvero, senza dubbio, non ha pari nelle esposizioni di arte pubblica in tutto il mondo. Le sue sculture su scala architettonica – molte delle quali presentano elementi mobili che invitano l’osservatore a interagirvi – sono state installate negli Stati Uniti, in Francia, in Olanda, in Italia, in Spagna, in Germania, in Australia, in Giappone e nel Regno Unito.
Tra i suoi principali riconoscimenti, vanta il fatto di essere il primo artista vivente ad aver esposto al Jardin des Tuileries e all’Esplanades des Invalides a Parigi e al Millennium Park di Chicago. I suoi lavori sono presenti in oltre 100 musei e collezioni pubbliche, incluso l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, il Metropolitan Museum of American Art, il Walker Art Center e lo Storm King Art Center.