Il tiro alla fionda è una disciplina antica che, pur non essendo ancora riconosciuta come sport olimpico, continua a guadagnare popolarità grazie alla sua semplicità e alla tradizione che porta con sé. Recentemente, l’Italia ha ottenuto un ottimo risultato ai Mondiali di tiro alla fionda disputati a Shanghai, conquistando un prestigioso quarto posto. Questo risultato dimostra quanto il nostro Paese sia all’avanguardia in questa disciplina, grazie a una lunga tradizione e a un impegno costante nella valorizzazione di sport tradizionali come questo.

La fionda è uno strumento arcaico, utilizzato dall’uomo fin dai tempi antichi sia per la caccia sia per la difesa. Si tratta di un dispositivo molto semplice, costituito da un telaio a Y e due elastici che permettono di scagliare piccoli oggetti con grande precisione e forza. Anche se la fionda ha conosciuto vari sviluppi tecnologici nel corso del tempo, le sue caratteristiche essenziali sono rimaste invariate. La modernizzazione ha portato all’uso di elastici più performanti e materiali come il metallo o la plastica per i telai, ma la funzione principale rimane quella di colpire bersagli a distanza con grande accuratezza.

Ai mondiali del 2024 l’Italia ha dimostrato la sua forza nel campo delle discipline tradizionali

Nel corso dei secoli, la fionda è stata utilizzata in diverse culture e in molti contesti differenti, ma oggi è riconosciuta soprattutto come uno sport competitivo, con federazioni e campionati a livello internazionale che ne regolamentano la pratica.

Ai Mondiali di tiro alla fionda 2024, disputati a Shanghai, l’Italia ha dimostrato ancora una volta la sua forza nel campo delle discipline tradizionali, classificandosi al quarto posto nella competizione a squadre. La squadra italiana era composta da un gruppo di atleti tesserati con le associazioni sportive dilettantistiche Fionda Floriano e Fiondatori Gualdo Tadino. I nomi di Marco Brunetti, Mario Rondelli, Michele Fiordi e Daniele Berardi risaltano tra i partecipanti, tutti capaci di portare in alto i colori azzurri in un contesto altamente competitivo.

I cinesi vantano anche loro una lunga tradizione dimostrando grande autocontrollo

La squadra cinese ha dominato l’evento, ma la performance degli italiani è stata ugualmente encomiabile. Con un sistema di punteggio che premia la precisione e la capacità di mantenere la concentrazione, gli atleti hanno mostrato una tecnica affinata e una notevole dedizione, testimoniando il lavoro serio e metodico svolto dalla Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali (Figest). La partecipazione ai mondiali è stata anche un’occasione per confrontarsi con alcune delle migliori scuole di tiro alla fionda al mondo, contribuendo all’accrescimento del bagaglio tecnico della squadra.

Il tiro alla fionda, benché non sia uno sport olimpico, è praticato in molte nazioni e gode di una forte tradizione in paesi come la Spagna, l’Italia, la Cina e molti stati dell’America Latina. Ogni paese ha sviluppato tecniche specifiche e stili di competizione che riflettono le diverse tradizioni locali. In particolare, in Cina, patria dei campionati mondiali di quest’anno, la fionda è molto più di uno strumento di gioco: è una disciplina venerata che richiede precisione, autocontrollo e una grande connessione tra mente e corpo.

Dal punto di vista tecnico, il tiro alla fionda richiede una combinazione di forza, precisione e tecnica. Le competizioni si suddividono principalmente in due categorie: la fionda di precisione e quella tradizionale. La prima si basa su una tecnologia moderna, con elastici e telai costruiti con materiali avanzati, mentre la seconda rimane fedele alla fionda classica, utilizzata per secoli.

L’Italia ha una lunga tradizione nel tiro alla fionda, specie nelle aree rurali

Il principio base del tiro alla fionda è semplice: il tiratore posiziona un proiettile (solitamente una pietra o una biglia) nella tasca centrale dell’elastico, tirando poi l’elastico all’indietro e rilasciandolo con un movimento rapido. La difficoltà sta nel riuscire a colpire il bersaglio con precisione, gestendo al contempo la tensione dell’elastico e la forza di tiro.

L’Italia ha una lunga tradizione nel tiro alla fionda, specialmente nelle aree rurali dove questo strumento era un tempo utilizzato per la caccia. Nel corso degli anni, il tiro alla fionda è stato trasformato in uno sport regolamentato, con competizioni che si svolgono a livello nazionale e internazionale. La città di Gualdo Tadino, in particolare, è uno dei centri nevralgici della disciplina in Italia. Qui si trovano associazioni come l’Asd Fionda Floriano e l’Asd Fiondatori Gualdo Tadino, che sono tra i più attivi promotori di questo sport.

La partecipazione ai Mondiali di Shanghai è stata un’occasione importante per consolidare il ruolo dell’Italia nel panorama internazionale del tiro alla fionda. Grazie al lavoro costante della Figest, il tiro alla fionda sta conoscendo un rinnovato interesse, con nuovi atleti che si avvicinano a questa disciplina, attratti sia dal fascino della tradizione sia dalla sfida tecnica che comporta.

Nonostante il tiro alla fionda sia uno sport riconosciuto a livello internazionale e faccia parte dei giochi tradizionali in molte nazioni, il suo status olimpico è ancora lontano. Tuttavia, la World Slingshot Association (WSA) sta lavorando per far riconoscere la fionda come sport ufficiale, con l’obiettivo di farla entrare nel circuito olimpico. Questo sogno richiede un lungo percorso di riconoscimenti e regolamentazioni, ma la crescente popolarità dello sport e l’impegno delle federazioni internazionali lasciano intravedere possibilità concrete per il futuro.