Il rapporto tra il Gubbio e i suoi tifosi sembra essere ai minimi storici. Lo stadio “Pietro Barbetti”, un tempo cuore pulsante della passione rossoblù, appare oggi desolatamente vuoto. I risultati della squadra di mister Roberto Taurino non aiutano a sanare la frattura: la sconfitta contro il Pescara capolista ha lasciato i rossoblù fuori dalla zona play-off, a soli due punti, ma anche troppo vicini alla zona play-out, distante appena quattro lunghezze. Domenica prossima, nel lunch-match contro il Milan Futuro di Daniele Bonera, la squadra sarà chiamata a un’immediata inversione di tendenza, ma il clima che si respira tra gli spalti è tutto fuorché incoraggiante.

Gubbio, lo stadio “Barbetti” sempre più vuoto: la delusione dei tifosi

Il dato più eloquente è quello delle presenze allo stadio. Nell’ultima partita contro il Pescara, su 1.500 spettatori complessivi, ben 619 erano tifosi ospiti. Una cifra allarmante per una piazza che, storicamente, ha sempre supportato con calore i propri colori. Tanti abbonati preferiscono rimanere a casa piuttosto che assistere a prestazioni opache.

Le critiche si concentrano sulla società e, in particolare, sul direttore sportivo Alessandro Degli Esposti, accusato dai tifosi di aver costruito una rosa inadeguata. Gli infortuni hanno reso il quadro ancora più complicato, con mister Taurino spesso costretto a schierare giocatori fuori ruolo o a ricorrere a elementi della Primavera non ancora pronti per la Serie C.

Il Gubbio è la squadra con il maggior numero di espulsioni nei tre gironi di Serie C, un dato che parla di una gestione nervosa delle partite. A questo si aggiunge un attacco sterile: con soli 13 gol segnati, i rossoblù hanno il secondo peggior reparto offensivo del girone B. I tifosi non si accontentano. Dopo un quinto posto nella scorsa stagione, chiuso con 59 punti, il calo è evidente. La squadra trasmette poco, e i limiti tecnici emergono con prepotenza. Le aspettative erano ben altre, e il pubblico eugubino non accetta di assistere a una stagione mediocre.

Mercato di gennaio: ultima chance per ripartire

Con l’apertura della sessione invernale, la società rossoblù dovrà rimediare agli errori del mercato estivo. Il direttore sportivo Degli Esposti avrà il compito di rinforzare una rosa che presenta troppe lacune, specialmente in attacco.

Tommasini, reduce da continui problemi muscolari, non ha reso secondo le aspettative. D’Ursi, pur tecnicamente valido, non è una vera prima punta, mentre l’assenza prolungata di Di Massimo, capocannoniere della scorsa stagione, pesa come un macigno. L’acquisto di Rovaglia, quinto attaccante della Ternana, ha suscitato perplessità, mentre l’unica nota positiva è rappresentata da Fossati. Il giovane in prestito dal Genoa sta sfruttando le occasioni e dimostrando tutto il suo valore, ma la domanda sorge spontanea: senza gli indisponibili, avrebbe avuto lo stesso spazio?

Mister Taurino non è esente da colpe, ma va riconosciuto che ha lavorato in condizioni proibitive. Il ritiro estivo è stato complicato dall’assenza di giocatori chiave, e gli infortuni, sommati alle espulsioni, hanno limitato ulteriormente le scelte. Domenica contro il Milan Futuro, al “Barbetti” si giocherà una partita fondamentale. Il Gubbio non può più permettersi passi falsi, né in campo né fuori. Serve una risposta immediata, sia per risalire la classifica che per riconquistare il cuore di una tifoseria stanca di assistere a una stagione senza emozioni.

La crisi del Gubbio non è irreversibile. I margini per recuperare ci sono, ma servono interventi mirati e un cambio di mentalità. La dirigenza dovrà lavorare alacremente sul mercato, mentre la squadra dovrà ritrovare compattezza e grinta. La tifoseria eugubina merita una squadra che combatta per i propri colori e rappresenti con orgoglio la città. Riconquistare il “Barbetti” sarà la vera sfida: solo attraverso prestazioni convincenti e una gestione più accorta, il Gubbio potrà tornare a far sognare i suoi tifosi.