L’ex presidente di Regione Donatella Tesei commenta i numeri sulla sanità: con un bilancio positivo di oltre 1,1 milioni di euro, l’Umbria ha concluso il 2023 con un risultato che non solo riflette l’efficacia della gestione, ma la colloca al secondo posto in Italia per il miglior avanzo, subito dopo il Piemonte. Questo dato, confermato dal Ministero dell’Economia, dimostrerebbe, a detta della Tesei, la solidità delle finanze regionali.
Tesei, l’efficienza dei servizi sanitari umbri: i numeri
I test effettuati dal Ministero sui servizi sanitari confermano che i buoni risultati non sono casuali. Come spiega Donatella Tesei, consigliera regionale della Lega, “i test dimostrano come nella pratica i risultati positivi si traducono in Regioni con una sanità funzionante, e si riflettono spesso anche sull’operatività delle strutture”. I numeri sono evidenti: l’Umbria ha mantenuto la spesa sanitaria sotto controllo, riuscendo a migliorare i servizi senza ricorrere troppo al privato.
Nel 2023, la percentuale di prestazioni sanitarie acquistate da strutture private in Umbria si è fermata all’11,6%, un dato ben lontano dalla media nazionale che ha superato il 20,3%. Questo risultato non è frutto del caso: è il frutto di politiche mirate a rafforzare la sanità pubblica. Rispetto al 2019, quando la spesa privata era al 12,8%, l’Umbria ha fatto passi concreti per contenere i costi esterni, tutelando il sistema sanitario regionale e rendendolo sempre più sostenibile.
Il 2024: con un bilancio in attivo, l’Umbria punta a migliorare ancora
Guardando al futuro, il 2024 si prospetta altrettanto positivo per la sanità umbra, che vedrà un incremento di circa 50 milioni di euro dal riparto del Fondo sanitario nazionale. “Ora che è finita la campagna elettorale e che ci sono dati reali e incontrovertibili, la narrazione prodotta dalla sinistra sulla sanità umbra è stata smentita dai fatti”, afferma Donatella Tesei. La consigliera ha anche annunciato l’intenzione di affrontare una delle principali problematiche sanitarie della regione: le liste d’attesa, con l’obiettivo di azzerarle in tempi brevi.
Umbria: azioni concrete della Tesei per ridurre le liste d’attesa nel 2024
Nel 2024, la Regione Umbria ha messo in campo un piano strategico per affrontare uno dei problemi più sentiti dai cittadini: le lunghe liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Grazie a un investimento di oltre 11,5 milioni di euro, l’obiettivo è recuperare le prestazioni arretrate e migliorare l’efficienza dei servizi sanitari, puntando a ridurre significativamente i tempi di attesa.
Per accelerare i tempi di erogazione, la Regione ha avviato una collaborazione con le strutture sanitarie private accreditate. L’Usl Umbria 1 ha lanciato una manifestazione di interesse per l’affidamento di circa 18.000 prestazioni, che dovrebbero essere completate entro la fine dell’anno. Questa iniziativa è vista come una mossa importante per garantire un servizio tempestivo ai cittadini, alleggerendo il carico sulle strutture pubbliche.
Le sfide della sanità per il 2025: cosa si prevede per la Proietti
Nel 2025, Stefania Proietti, neo presidente della Regione Umbria, avrà di fronte a sé una serie di sfide decisive per la sanità regionale. La sanità pubblica rappresenta una priorità assoluta per il suo governo, che punta a garantire un sistema sanitario accessibile ed efficiente, rispondendo alle esigenze di tutti i cittadini.
Una delle prime azioni previste riguarda la riduzione delle liste d’attesa, un problema che affligge da tempo la sanità umbra. Proietti ha già delineato un piano che prevede investimenti mirati per ottimizzare l’organizzazione dei servizi, riducendo i tempi di attesa per le prestazioni mediche e garantendo un miglior accesso alle cure.
Un altro obiettivo fondamentale è l’ottimizzazione delle risorse disponibili. Proietti si concentrerà sul miglioramento dell’efficienza del sistema sanitario, puntando a garantire alta qualità nelle prestazioni senza gravare eccessivamente sul bilancio regionale. La sua amministrazione si è già impegnata a evitare il ricorso alla privatizzazione dei servizi, puntando piuttosto sul potenziamento della sanità pubblica.