La presidente dell’Umbria, Donatella Tesei, si è subito congratulata pubblicamente con Marco Bucci e il suo team per il trionfo elettorale in Liguria. Con un post sui social, ha parlato di un risultato che conferma la solidità dell’alleanza politica. “Congratulazioni a Marco Bucci e alla squadra per il successo in Liguria,” ha dichiarato Tesei, candidata per un nuovo mandato in regione.

Tesei, la coalizione centrodestra come baluardo del governo concreto

Secondo Tesei, il centrodestra ha dimostrato di saper rispondere alle necessità dei cittadini con pragmatismo e visione. Ha descritto l’alleanza come “un centrodestra concreto che rappresenta la coalizione del fare, del buon governo: i cittadini lo sanno e ce lo riconoscono”. Parole che non nascondono l’intento di rimarcare l’efficacia e la credibilità del blocco politico.

Nel suo intervento, la presidente ha voluto evidenziare la portata del risultato ligure, considerandolo rilevante non solo a livello locale. Sul suo profilo Facebook ha infatti scritto: “Questo risultato rappresenta un segnale forte per la Liguria e per tutto il Paese.”

Il progetto per l’Umbria e il futuro della regione

La leader ha concluso il suo intervento rivolgendo l’attenzione all’Umbria, sottolineando l’obiettivo di consolidare il lavoro già avviato e di rafforzare ulteriormente la crescita e la stabilità regionale. “In Umbria, abbiamo l’opportunità di confermare questo percorso e portare avanti, tutti insieme, un progetto di sempre maggiore crescita e stabilità per la nostra regione, continuando il lavoro di questi anni”, ha affermato Tesei, lasciando intendere di voler continuare su una strada ben tracciata.

Alta tensione in Umbria in vista delle urne

La competizione elettorale in Liguria tra Andrea Orlando e Marco Bucci ha catalizzato l’attenzione anche in Umbria, che si prepara alle urne il 17 e 18 novembre insieme all’Emilia Romagna. La cautela ha regnato tra i politici umbri, che hanno preferito attendere i risultati di Genova prima di commentare la situazione.

In Umbria, la scadenza naturale della legislatura ha portato a una competizione tra nove candidati per la guida della Regione. Le previsioni indicano un possibile testa a testa tra la presidente uscente Donatella Tesei, sostenuta dal centrodestra, e Stefania Proietti, candidata civica, sostenuta da un’ampia coalizione che comprende Pd, M5s e altre forze, tra cui anche due candidati di Italia Viva in tandem con i Civici umbri.

A contendersi il ruolo ci sono anche Giuseppe Paolone per Forza del popolo, Marco Rizzo con Alternativa riformista e Democrazia sovrana e popolare, Martina Leonardi per Insieme per l’Umbria resistente, Elia Francesco Fiorini con Alternativa per l’Umbria, e Giuseppe Tritto, leader della lista Tritto presidente – Umani insieme liberi. Completano l’elenco Moreno Pasquinelli, a capo di Fronte del dissenso, e Fabrizio Pignalberi per Quinto polo per l’Italia e Più Italia sovrana.

Chi è Marco Bucci, il nuovo presidente della regione Liguria

Marco Bucci non è esattamente il tipico politico di carriera. La sua storia professionale è radicata nel mondo delle imprese, dove ha lavorato come manager per colossi del settore chimico e farmaceutico come Kodak e Carestream Health. Nel 2017, ha fatto il salto in politica e, da indipendente appoggiato dal centrodestra, ha conquistato la carica di sindaco di Genova. È stato il primo, in era repubblicana, a strappare la città al centrosinistra, e ha mantenuto saldamente il controllo grazie alla sua rielezione nel 2022, vincendo al primo turno.

Durante il suo mandato, Bucci si è trovato a gestire la delicata ricostruzione del Ponte Morandi, una delle opere pubbliche più simboliche della città dopo il disastro del 2018. Oltre a questa carica, ha assunto l’incarico di commissario straordinario per la diga foranea, un’infrastruttura portuale vitale per la protezione del porto di Genova.

Il suo approdo alla corsa per la presidenza della Regione Liguria, avvenuto con un anno di anticipo, è stato tutt’altro che pianificato. Le elezioni regionali si sono rese necessarie dopo le dimissioni forzate di Giovanni Toti, coinvolto in una pesante inchiesta giudiziaria che ha portato il centrodestra a cercare una figura alternativa per mantenere il controllo della regione. Bucci, inizialmente riluttante per motivi di salute, ha accettato poi la sfida elettorale.