La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha accolto il presidente della Hiroshima University, professor Mitsuo Ochi, e il suo vice, professor Shingo Kaneko. I rappresentanti giapponesi sono stati accompagnati dal professor Giuliano Cerulli in un incontro di grande rilevanza, finalizzato a discutere di importanti collaborazioni tra i due territori. Questo incontro, che ha visto la partecipazione di vari attori istituzionali e privati, ha gettato le basi per futuri progetti comuni di ampio respiro.

Tesei incontra il prof. Kaneko, le celebrazioni per i 75 Anni della Hiroshima University

In occasione del 75º anniversario dell’Università di Hiroshima, sono previste numerose iniziative orientate alla promozione della pace. Una nota diffusa da Palazzo Donini ha evidenziato l’interesse reciproco nel coinvolgere l’Umbria in queste attività commemorative. Questo traguardo significativo non solo celebra la longevità dell’istituzione, ma segna anche un momento di riflessione e impegno per costruire una società più pacifica e solidale.

Fondata nel 1949, l’Università di Hiroshima sorge in una città simbolo del primo bombardamento atomico della storia. Questa istituzione si dedica alla promozione di una società libera e pacifica, ispirandosi a cinque principi guida: la ricerca della pace, la creazione di nuove forme di conoscenza, la formazione di individui completi, la collaborazione con la comunità locale e internazionale, e lo sviluppo personale continuo. Tali valori sono in perfetta sintonia con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, e dimostrano un impegno costante verso il miglioramento del benessere globale.

Al termine della riunione, i partecipanti hanno espresso grande soddisfazione per l’avvio di questo percorso di collaborazione. Si auspica che le iniziative future possano concretizzare le idee discusse e portare benefici tangibili alle comunità coinvolte. I prossimi passi prevedono una serie di progetti e attività che, partendo dalle celebrazioni per il 75º anniversario dell’Università di Hiroshima, mirano a rafforzare i legami tra Umbria e Hiroshima, promuovendo la pace e la cooperazione internazionale.

Ma cosa c’entra l’Umbria con la Hiroshima University?

Fondata nel 1949, Hiroshima University è emersa dalle ceneri della devastazione atomica di Hiroshima, adottando il simbolo della fenice per rappresentare la rinascita. Situata nella città di Higashi-Hiroshima, l’università è una delle istituzioni più prestigiose del Giappone, con un’ampia gamma di facoltà e centri di ricerca dedicati a discipline che vanno dalla medicina alle scienze sociali i e naturali. 

Tra i suoi centri di eccellenza vi è l’Istituto di Ricerca per la Biologia delle Radiazioni e la Medicina, fondato nel 1963 per studiare gli effetti delle radiazioni nucleari e sviluppare misure pratiche per migliorare la vita dei sopravvissuti al bombardamento​.

Nel 2024, Hiroshima University ha celebrato il suo 75º anniversario con una serie di eventi e conferenze, tra cui la conferenza del Network for Education and Research on Peace and Sustainability (NERPS). Questa conferenza ha riunito ricercatori, studenti e professionisti da tutto il mondo per discutere temi cruciali come la sostenibilità ambientale e la promozione della pace, in un contesto di crescente complessità globale​.

Un’altra iniziativa significativa è il processo di governance sull’intelligenza artificiale, noto come Hiroshima AI Process, lanciato durante il G7 Hiroshima Summit del 2023. Questo processo mira a stabilire regole internazionali per l’uso sicuro e responsabile dell’AI, sottolineando l’importanza di un approccio inclusivo e cooperativo nella gestione delle tecnologie avanzate​.

Ma andiamo al dunque. Le attività previste in occasione del 75º anniversario dell’università includono iniziative commemorative che mirano a coinvolgere l’Umbria, rafforzando i legami e promuovendo valori comuni di pace e sviluppo sostenibile. L’auspicio è che queste collaborazioni possano portare benefici concreti e duraturi alle comunità coinvolte, dimostrando come l’educazione e la ricerca possano essere strumenti potenti per il cambiamento positivo​.