È dal 2021 che il Comune di Terni prova ad affidare il servizio di tesoreria a un istituto di credito, attraverso un bando ad evidenza pubblica. Ma la procedura si è arenata per ben cinque volte. Tanti i bandi emessi da Palazzo Spada e andati deserti per una serie di ragioni. Dal dissesto finanziario dell’ente, che però è cessato nel gennaio scorso, alla durata quinquennale del servizio con conseguente obbligo unilaterale di rinnovo. Circostanze che hanno – presumibilmente – tenuto lontani gli istituti di credito dalla partita.

Da qui la decisione del Comune di riformulare la stesura del bando, cambiandone formulazione e durata. e di ritentare la strada dell’affidamento secondo i criteri di legge. L’operazione è approdata oggi in terza commissione bilancio e finanze del consiglio comunale (presidente Claudio Batini di Alternativa popolare). E dopo l’illustrazione dell’assessore Michela Bordoni e della dirigente alle attività finanziarie, Grazia Marcucci, la proposta è stata votata a maggioranza e approderà in consiglio comunale.

Tesoreria del Comune di Terni: si tenta la strada dell’affidamento biennale

Unicredit, soggetto al quale era affidato il servizio – spiega Batini è in proroga tecnica dalla scadenza dell’affidamento risalente al gennaio 2021. Ora l’amministrazione comunale, visti i precedenti tentativi, ha l’intenzione di affidare il servizio a un nuovo soggetto, rispettando i requisiti richiesti dalle normative di settore. Gli spazi di manovra sono ridotti, perché la legislazione vigente pone numerosi paletti. Resi ancora più stringenti, a livello di coinvolgimento dei potenziali concorrenti, dalla particolare situazione in cui si trovava l’ente. Fino alla cessazione del dissesto finanziario“.

Il nuovo bando, presentato nella sua cornice politica dall’assessore Bordoni, prevede un importo di stima da mattere a gara di circa 409 mila euro e una durata biennale. I precedenti bandi, invece, avevano durata quinquennale e prevedevano un canone di circa due milioni di euro. Eliminata, inoltre, la possibilità di rinnovo unilaterale del contratto. Al termine del servizio, quindi, l’eventuale affidatario potrà liberarsi senza dover prorogare l’erogazione delle attività previste dagli obblighi contrattuali.

Ultimo periodo di proroga tecnica del servizio, ora serve un nuovo affidatario

L’ultimo periodo di proroga tecnica scadrà a giugno di quest’anno. E quindi il Comune intende fare in fretta. L’assessore Bordoni ha spiegato ai consiglieri di opposizione – che chiedevano informazioni circa il mancato reperimento di una banca che si facesse carico del servizio – che si cerca una nuova strada proprio per evitare altri stop and go.
E la dirigente delle attività finanziarie, Grazia Marcucci, ha delineato un quadro di difficoltà generalizzata per molti comuni. Quello che un tempo era un servizio molto ambito, soprattutto dagli istituti di credito locali – con i consolidamenti bancari e lo stato di dissesto (proveniente dal passato) di Palazzo Spada si è trasformato in un percorso a ostacoli per le pubbliche amministrazioni.
C’è anche da dire che le condizioni sono cambiate – ha spiegato la Marcucci ai commissari della Terza -. Il Comune ha contratto fortemente l’indebitamento. Si fa sempre minor ricorso all’attivazione di mutui. E quindi il servizio può divenire competitivo e appetibile“.

L’esito della votazione: la proposta è passata con 4 voti a favore e 2 astenuti

L’astensione dei consiglieri di opposizione – dice ancora il presidente Batini – testimonia che si tratta di un atto necessario, con contenuti emintemente tecnici. Noi di Alternativa popolare abbiamo votato a favore, oltre a me ci sono in commissione i consiglieri Verdecchia, Federighi, su delega permanente di Francescangeli, e Colasanti, su delega di Consalvi. Anche il contenzioso con gli utenti per la riscossione esce dagli obblighi per il gestore del servizio tesoreria. E questo può aiutare a collocare in capo a un nuovo operatore del credito questo servizio“.

Astenuti i consiglieri Masselli (FdI) e Filipponi (PD). Presenti anche i consiglieri Kenny (PD) e Orsini (Masselli Sindaco) senza diritto di voto.
Nella proposta di delibera finale è vietato il subappalto ad altri soggetti e viene meno l’obbligo della riscossione coattiva delle entrate patrimoniali ed assimilate in capo al gestore. L’onere di effettuare le pratiche legali ed amministrative per l’esecuzione dell’incasso rientra, infatti, tra le responsabilità del Comune.