A Terni lo street food delle polemiche. Non si placano i botta e risposta tra commercianti di piazza della Repubblica e di piazza Europa e l’amministrazione comunale. Tutto originato dalla decisione delle autorità di pubblica sicurezza di vietare l’occupazione di suolo pubblico da parte dei bar e dei pubblici esercizi che operano nelle aree centrali. Dagli uffici di forze dell’ordine è arrivato il niet alla concomitanza di Influencer & Creator Festival, Villaggio dello street food e attività all’aperto di bar e ristoranti. Una precauzione che a Palazzo Spada avevano giudicato troppo stringente, ma che hanno dovuto digerire a posteriori. Modificando gli atti amministrativi del dirigente alla pianificazione territoriale Claudio Bedini.
Ma nonostante le spiegazioni le polemiche sono andate avanti. Con alcuni commercianti che hanno preso di mira l’assessora al commercio, Stefania Renzi. Che oggi ha deciso di togliersi i sassolini dalla scarpa.
Terni Street Food Village: l’assessore Renzi rigetta le critiche e rilancia
“Gli organizzatori della due manifestazioni sono gli stessi – spiega l’assessore Renzi -. E da noi in Comune avevano portato una documentazione progettuale che prevedeva la coesistenza di Street food ed esercizi pubblici. Ci sono le piantine, i progetti di occupazione del suolo pubblico e la procedura per la richiesta dei permessi urbanistici e commerciali a testimoniarlo. Abbiamo dato l’ok perché non erano previsti disagi per i commercianti e per gli altri cittadini. Poi è arrivato lo stop delle autorità di sicurezza. E abbiamo dovuto recepire le indicazioni provenienti da enti sovraordinati. Non capisco perché ci sia questa levata di scudi contro il Comune, che in questa vicenda è stato costretto a uniformarsi a una decisione cautelare e precauzionale“.
Polemiche e minacce di ricorsi. Per l’amministrazione dietro gli attacchi ci sono ragioni politiche
Renzi è un fiume in piena. Il suo è lo sfogo di chi si sente preso in mezzo esclusivamente per ragioni politiche. Prima le proteste contro il mercatino di Forte dei Marmi, che invece si è chiuso con un successo. Poi queste – considerate strumentali dall’amministrazione comunale – contro la mancata concessione dell’occupazione di suolo pubblico nel week end dei due festival.
“Non vorrei che dietro ci fossero gli agit prop della politica – attacca l’assessore al commercio -. Non mi spiego perché dovrebbe essere colpa del Comune e, soprattutto, perché ci vengano minacciati ricorsi e richieste di risarcimenti quando stiamo cercando di rivitalizzare commercio e attrattività. Le chiacchiere stanno a zero: questi festival movimentano 30 mila persone nel week end di Terni. Vedremo alla fine quale sarà il bilancio, perché come dicono gli americani ‘the cash is the king‘. Se ci saranno meno incassi del solito, siamo disposti a discutere con le associazioni e con i portatori di interesse, per migliorare le cose e in futuro dare risposte più efficaci. Ma temo che se sarà vero il contrario, non ci sarà nessuno a dire scusate, ci siamo sbagliati“.
Un po’ quello che era accaduto il week end precedente, quando alcuni esercizi del centro avevano raccontato all’assessora che, in concomitanza con le boutique all’aperto di Forte dei Marmi, gli incassi di un giorno erano stati pari a quelli dell’intera settimana precedente.
Renzi si schiera contro lo storytelling dell’opposizione: “Raccontano una realtà artefatta e a noi non viene data voce”
C’è anche un altro dato che manda su tutte le furie l’assessore al commercio. Una tendenza di parte dell’informazione ad appiattirsi sulle posizioni della minoranza di Palazzo Spada. Un attacco frontale a uno storytelling fatto di polemiche, che secondo Stefania Renzi (ma è opinione comune in giunta) sarebbe montato ad arte dalla politica.
“Mi è capitato di chiedere il diritto di replica rispetto ad alcune imprecisioni – afferma l’assessore – e di non aver ottenuto la possibilità di avere un contraddittorio. Spesso vedo levate di scudi preventive, senza che venga dato spazio ai risultati a posteriori. È una modalità di lotta politica che si basa su un racconto artefatto degli eventi, sulla critica distruttiva. Così non si fa il male dell’amministrazione comunale. Si dà una immagine sbagliata di una città che sta cercando di rialzare la testa“.