Dopo il rinvio dell'udienza del 18 novembre alla trattazione del merito al Tar sulla complessa vicenda Stadio-Clinica a Terni, interviene di nuovo l'avvocatura regionale per ribadire di non aver rinunciato alla trattazione della sospensiva, ma di aver convenuto con le altre parti l'accorpamento del giudizio in un'unica udienza.
Il nodo della questione è il presunto ritiro della sospensiva da parte della Regione relativo all'impugnazione della determina del Comune di Terni, che, spiegano, non è mai avvenuto. È necessario però fare un passo indietro per ricostruire gli ultimi passaggi che di fronte ai giudici amministrativi hanno visto Regione Umbria da una parte e Comune di Terni con Ternana, Ternana Women e Stadium dall'altra.
La Regione a fine ottobre 2025, per tramite dell'avvocatura regionale, ha impugnato facendo ricorso al Tar, la determina del Comune di Terni a firma del dirigente Piero Giorgini, che autorizzava l'iter dei lavori per il nuovo complesso, ritenendola "illegittima". Un colpo per il progetto della nuova clinica e del nuovo Stadio che si è portato dietro, a cascata, questioni amministrative, politiche ed economiche con tensioni su tutti i fronti dove ogni tentativo di dialogo si è rivelato, almeno finora, infruttuoso.
A margine della pre-udienza di martedì il Comune di Terni ha diffuso un suo comunicato in cui, tra le altre cose, ha precisato che "la mattina del 18 novembre sono stati i legali della Regione a chiedere il non esame della sospensiva" e che "in sede di Tar non è in discussione la legalità degli atti ma casomai la loro legittimità. Non si tratta di una questione formale ma sostanziale in quanto mai nessun atto è stato assunto dal Comune di Terni in maniera arbitraria" sottolinea il comunicato.
Il Tar ha fissato la prossima udienza al 27 gennaio quando si giocherà la partita decisiva. Prima data utile, spiega ancora il comunicato, che è stata richiesta dallo stesso Comune "per entrare nel merito del ricorso della Regione". Il tempo, in questo scenario, è un fattore determinante e il Comune non intende perderlo "dato che l’attuale stadio è vetusto e, a breve, potrebbe avere problemi a superare le nuove certificazioni di stabilità statica. Il passare del tempo, inoltre, rappresenta un danno, oltre che per la città di Terni, per gli investitori che da mesi sono pronti a finanziare un’opera per un importo di decine di milioni di euro e che hanno quantificato che ogni giorno di ritardo comporta in una perdita di 80mila euro al giorno".
Dalla sua il Comune sostiene infine di essere "profondamente convinto che in sede di valutazione di merito, il 27 gennaio, le ragioni della città prevarranno in quanto la determina dirigenziale è un atto conseguenziale alla conferenza decisoria e alle successive deliberazioni della Regione stessa che ha messo a disposizione nel 2023 80 posti letto".
L’avvocatura regionale oggi ha diffuso una sua nota diffusa "in nome e per conto della Regione Umbria, alla luce di continue e protratte errate, inveritiere, scorrette informazioni che si susseguono relativamente alle vicende processuali e amministrative relative al caso stadio-clinica con il Comune di Terni".
Tre sono i punti evidenziati nel comunicato sull'aspetto del ritiro della sospensiva. Il primo: "La Regione dell’Umbria per il tramite della propria Avvocatura non ha in alcun modo e forma ritirato l’istanza cautelare o rinunciato all’udienza del 18.11.2025".
Al secondo punto si legge che "Su richiesta congiunta di tutti i legali delle parti il Presidente ha accolto la fissazione breve della trattazione per l’udienza del 27 gennaio 2026" e questo era già emerso. Infine, "Nell’udienza pubblica del 27 gennaio 2026 verranno trattati in 'abbinamento al merito dell’istanza cautelare'", ovvero tutte le parti saranno ascoltate nella stessa udienza e non separatamente.