Questa mattina a Terni sono arrivate sei statue in bronzo donate dall’architetto Andrea Villani, un pugliese che ha scelto Roma come sua città adottiva. Queste opere, di dimensioni naturali, esplorano il tema dell’amore attraverso diverse rappresentazioni e saranno presto posizionate in vari punti strategici della città per creare un percorso culturale di grande attrattiva.
Terni, consegnate le sei statue in bronzo donate dall’architetto pugliese Andrea Villani
Le sei sculture, attualmente esposte nell’atrio di Palazzo Spada, la sede del Comune di Terni, ritraggono scene di vita quotidiana, ognuna con una propria narrazione sull’amore. Tra queste vi sono:
- Una coppia con un cane: Rappresenta la complicità e l’affetto tra i partner, estendendosi all’amore per gli animali.
- Una coppia con un bambino: Simboleggia l’amore familiare e il legame genitoriale.
- Un anziano che accarezza un gatto: Evoca la tenerezza e il conforto che gli animali domestici possono offrire, specialmente nella vecchiaia.
- Un uomo solitario: Riflette sull’amore solitario e il bisogno di connessione umana.
- Una mamma seduta in terra con una bambina: Illustra il legame materno e la protezione.
- Un uomo in piedi con un bimbo tra le braccia: Esprime la responsabilità e la cura paterna.
Le statue non resteranno a lungo all’interno di Palazzo Spada. È infatti previsto che vengano distribuite in varie piazze e luoghi significativi di Terni. Tra questi:
- Piazza Tacito
- Piazza Ridolfi
- Piazza Solferino
Le autorità comunali hanno collaborato strettamente con Villani per individuare le location più appropriate per ogni opera, assicurando che ciascuna statua possa essere apprezzata nel suo contesto migliore. Questa dislocazione mira a creare un itinerario culturale che non solo abbellirà la città, ma offrirà ai cittadini e ai turisti un’esperienza artistica diffusa, rendendo l’arte parte integrante del tessuto urbano quotidiano. Il Sindaco di Terni e segretario nazionale di Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi, si è detto soddisfatto per il contributo che le sei statue daranno all’arredo urbano.
L’architetto pugliese ma romano di adozione è rimasto incantato dalla bellezza di Terni e quindi ha deciso di donare queste meravigliose statue al Comune: “Il mio è un atto di stima e di amore per la città di Terni e per i suoi cittadini, ho deciso dunque di donare delle mie opere, precisamente delle statue in bronzo”.
Assessore all’Ambiente del Comune di Terni, Mascia Aniello, contro le polveri tossiche rilasciate dall’acciaierie
In una recente dichiarazione, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Terni, Mascia Aniello, ha espresso la sua frustrazione e indignazione per l’inerzia delle autorità regionali e la continua esposizione della popolazione alle polveri tossiche. Ha affermato: “Ringraziamo anche oggi le Acciaierie per le polveri tossiche che stanno illegalmente disseminando sulle aree di lavoro e nelle zone residenziali di Prisciano e Terni est. Ci chiamano lavoratori e residenti, esausti per questa incivile e medievale gestione”.
L’Assessore ha criticato duramente le misure adottate all’interno della fabbrica, che sembrano essere insufficienti e mal indirizzate. “Intanto, all’interno della Fabbrica, vengono bagnate alcune aree, ma non quelle da cui si sprigionano i fenomeni, ammesso che basti”. Questa affermazione sottolinea la superficialità con cui sono trattate le operazioni di contenimento delle emissioni.
Aniello ha evidenziato la mancanza di risposta efficace da parte della Regione Umbria e degli enti preposti, nonostante le numerose sollecitazioni e le lettere ufficiali del Sindaco, Stefano Bandecchi. “Da ben nove mesi, nonostante numerose sollecitazioni, nonostante lettere ufficiali del Sindaco, attendiamo che la Regione Umbria e i suoi enti facciano installare la rete pubblica di videosorveglianza, utile a stanare e quindi a reprimere i responsabili di questi gravi e reiterati crimini contro la salute pubblica e contro l’ambiente”.
La questione della videosorveglianza è particolarmente critica, poiché rappresenta una misura concreta per monitorare e reprimere le attività illegali delle Acciaierie. L’assenza di tale rete, nonostante siano trascorsi nove mesi di continue richieste, evidenzia una grave negligenza da parte delle autorità regionali.