Tensione alta a Palazzo Spada e nel Pentagono di corso del Popolo: il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, risponde con sarcasmo e tono polemico alla UIL Fpl, che aveva sollevato il problema degli spogliatoi per la Polizia Locale, offrendo provocatoriamente il proprio ufficio agli agenti per il cambio d’abito. Un gesto simbolico ma carico di implicazioni politiche, che riaccende lo scontro tra amministrazione e sindacati sulla gestione dei locali destinati alla sicurezza urbana. In ballo alla questione della riorganizzazione dei servizi e degli oprari della BCT, con le organizzazioni dei lavoratori che criticano la proposta di riforma dell'amministrazione ternana.
La miccia è stata accesa da una lettera ufficiale della UIL Funzione Pubblica Umbria, in cui si chiedeva un incontro urgente al sindaco per affrontare due nodi critici: la carenza di spogliatoi adeguati per la Polizia Locale e la riorganizzazione degli spazi alla biblioteca comunale (Bct). Una missiva che, secondo la UIL, nasce “dall’urgenza di garantire condizioni di lavoro dignitose e in sicurezza per gli agenti, sempre più chiamati a compiti complessi e rischiosi”.
La risposta del sindaco non si è fatta attendere e ha assunto i toni di un attacco frontale caricato a colpi di sarcasmo.
“Mi sembrate un tantino esagerati in tutto ciò che leggo”, scrive Bandecchi, accusando il sindacato di non aver trovato soluzioni al problema degli spogliatoi con le precedenti amministrazioni in più di vent’anni. E aggiunge: “Da oggi il mio ufficio è a vostra completa disposizione per cambiarvi. A breve vi troverò io la soluzione a un problema che voi non avete saputo risolvere”.
Una dichiarazione che ha fatto rumore, perché oltre al tono perentorio, Bandecchi ha messo il carico anche sulla questione della BCT, dove è in corso un bando per iniziative, da gestire a titolo gratuito, anche in orari pomeridiani serali e festivi.
"Per la biblioteca - la risposta perentoria del sindaco - vale ciò che ho detto sopra: i problemi per i dipendenti non esistono perché non sono chiamati a fare niente di più di ciò che hanno fatto sino ad adesso. Volentieri parlerò con il vostro segretario, sperando che abbia cose serie da dirmi".
Se la UIL Fpl aveva espresso “fermo disappunto” quando si parlò di scelta dell’amministrazione di destinare locali a finalità politiche invece che alle esigenze operative del corpo di Polizia Locale, anche il CSA RAL - altro sindacato rappresentativo - ha rincarato la dose, criticando la mancata realizzazione della cella di sicurezza promessa e le condizioni logistiche in cui lavorano gli agenti: spogliatoi inesistenti, divise assenti, sale riunioni trasformate in depositi di giacche e zaini.
“La professionalità degli operatori del Comando di Terni è indiscutibile”, scrive il CSA RAL, “ma non può più essere ignorata la necessità di una sede idonea e strutture adeguate”. Una presa di posizione che, pur riconoscendo al sindaco l’impegno verbale, mette in discussione la coerenza tra parole e atti concreti.
La UIL, dal canto suo, chiede un confronto istituzionale serio e il rispetto degli impegni assunti. “Riteniamo essenziale - si legge nella nota della segretaria territoriale Ilaria Venturi - che la sinergia tra amministrazione e Polizia Locale avvenga nel rispetto dei ruoli e senza sottrarre risorse operative al personale che ogni giorno garantisce la sicurezza dei cittadini”.