Un sasso colpisce uno studente. Sembra che ormai le nostre scuole siano fuori controllo. Insegnanti aggrediti da studenti e genitori, risse tra studenti, arredi distrutti, questo il panorama desolante. E non sembra che vi sia più soluzione di continuità nella inarrestabile sequela di atti violenti. L’istituzione scolastica sembra completamente disarmata davanti ai bulli di ogni tipo che imperversano nelle aule scolastiche trasformandole spesso in palestre per le loro bravate.

L’ultima cattiva notizia ci giunge da Terni ed è di questa mattina, poco dopo le 11, nel plesso scolastico dell’Ipsia “Sandro Pertini”,  in particolare nell’ala dell’edificio che si affaccia su Via Fratelli Rosselli e che ospita gli studenti del liceo scientifico “Donatelli”, in ragione dei lavori in corso da tempo presso l’istituto di Via della Vittoria.

Colpito da un sasso grande come una pallina da ping-pong

Uno studente 17enne di una terza classe, situata al secondo piano, è stato infatti colpito alla spalla da un sasso poco più grande di una palla da pingpong,  piombato in aula attraverso la finestra aperta e lanciato dall’esterno dell’edificio, a livello del piano terra.

L’irrompere del sasso in aula ha richiamato gli studenti alla finestra per individuare l’autore del gesto. Due ragazzi che ridevano sono stati visti fuggire dalla scena e allontanarsi celermente.

Nessuna conseguenza particolare per il giovane colpito, se non il dolore repentino per il colpo inaspettato

Lo studente vittima della bravata non ha ancora deciso se sporgere denuncia alle forze dell’ordine. Di certo gli è andata bene, perché le lesioni potevano essere molto più serie, specie se il sasso lo avesse colpito alla testa.

Sasso colpisce uno studente, interviene la Volante

Sul posto è giunta una pattuglia della squadra Volante della Questura di Terni per verbalizzare l’accaduto e procedere ai primi accertamenti.

Il liceo “Donatelli” – in particolare alcune sue classi – da circa tre anni si trova nel plesso dell’Ipsia “Pertini” e servirà almeno un altro anno prima del ritorno alla sede naturale.

Questa notizia denuncia una situazione giovanile critica e, sebbene con le dovute proporzioni, fa il paio con quanto accaduto nel maggio dello scorso anno sempre a Terni.

Quindicenne massacrata di botte

Allora fu la volta di una quindicenne, massacrata di botte alla fermata dell’autobus di fronte alla scuola da una coetanea che l’aveva accusata di averla filmata col telefonino per prenderla in giro. Un fatto banale che in quell’occasione ha avuto esiti ben più seri. La quindicenne non aveva infatti avuto l’intenzione di riprendere la coetanea ma solo la violenta grandinata che stava cadendo con violenza sulla città.

La reazione della ragazza era stata sproporzionata e del tutto ingiustificata. Dopo le percosse, la vittima era stata trasportata al pronto soccorso, dove i medici le avevano prestato le prime cure. Per lei la prognosi di guarigione era stata di 13 giorni per trauma cranico.

Sasso colpisce studente, il disagio degli studenti e degli insegnanti

La violenza dunque è sempre più diffusa tra i ragazzi, mentre gli egoismi prevalgono sempre più sull’empatia e la solidarietà.

L’affermazione del sé ha soppiantato i modelli di vita che prevedono coerenza e rettitudine.

Interrogati sui loro comportamenti, i ragazzi non mostrano vergogna o pentimento, ma una sorta di ingenuità.

Non si rendono infatti conto della gravità della trasgressione, come se non fossero consapevoli del mondo che li circonda.

Sembrano esistenze bidimensionali, prive di spessore cognitivo ed emotivo.
Impegno, ideali, passioni forti sono appannaggio di pochi ragazzi, spesso considerati strani e diversi.

Il fenomeno è oggetto di studio da parte di psicologi e di sociologi, che mettono al centro dell’analisi i condizionamenti di un sistema incapace di offrire speranze e prospettive di lungo termine.

Gli insegnanti, poi si percepiscono sempre più stretti nella morsa dei programmi, dei tempi e della burocrazia. La discussione con i colleghi, il confronto delle idee, degli approcci metodologici, la progettazione condivisa di percorsi e proposte didattiche sono sempre più chimere con l’aumentare dell’età degli alunni.