Un nuovo successo per il Santa Maria di Terni, un altro passo in avanti per la medicina del nostro Paese. Tutto passa attraverso il dipartimento cardio-toraco-vascolare, fondamentale negli scorsi giorni per un intervento su un paziente 72enne sottoposto a un intervento endovascolare sull’arco aortico. Si tratta di un’operazione complessa e delicata, che ha avuto pieno compimento soprattutto grazie a un modello integrato di multidisciplinarietà nella gestione delle patologie complesse, definito “Hybrid-thinking”.
Si trattava di un’operazione delicata, una dilatazione a elevato rischio di mortalità. Tra le altre corse, si trattava di un vero e proprio ritorno in sala operatoria per il paziente che già tre anni fa, nel 2021, era stato già sottoposto a un intervento in urgenza. Anche il quel caso ad assisterlo e curarlo c’era il gruppo multidisciplinare della Chirurgia Vascolare e Toracica di Terni.
Le operazioni, concentrate all’epoca sulla rottura di un aneurisma dell’aorta toracica discendente, si sono complicate nei due anni successivi. Proprio nel 2023 si è reso necessario un nuovo intervento in urgenza, eseguito dal gruppo della Cardiochirurgia diretto dal dottor Valentino Borghetti. Una lunga serie di interventi, al punto da dover passare per l’unica strada percorribile, quella mininvasiva. Un passaggio molto delicata ma necessario nel Santa Maria di Terni.
Santa Maria di Terni: l’accurata analisi e il successo dell’operazione
Un passaggio interessante è quello legato alla diagosi e al piano strategico successivo, con l’utilizzo dell’endoprotesi “Custom made”, un particolare tipo di strumento costruito in base alle misure dell’arco aortico del singolo paziente. Si tratta di un tipo di protesi concesso soltanto a pochi centri (attualmente solo 22 sono autorizzati in Italia) previa formazione specifica e accreditamento.
L’intervento è stato eseguito dall’equipe coordinata dal dottor Raimondo Micheli, composta dal dottor Paolo Bonanno e della dottoressa Maria Concetta Gugliotta, con la collaborazione dei radiologi interventisti, il dottor Massimiliano Allegritti e la dottoressa Benedetta Enrico, e con l’assistenza anestesiologica della dottoressa Roberta Lucaroni, afferente alla Cardioanestesia, con la collaborazione in sala del personale tecnico–infermieristico: Federico Caripoti, Manuela Missinato, Fiorella Perez, Paolo Scaramuccia, Natale Marzocco.
Dopo la verifica della mancanza di complicanze lo stesso paziente è stato dimesso 5 giorni dopo l’intervento in buone condizioni generali e in totale autonomia. Gli esami diagnostici post-procedurali hanno confermato il successo del trattamento. Il tutto viene ancora seguito proprio dall’‘Aortic Team’, una squadra di professionisti composta da cardiochirurghi, chirurghi vascolari, cardio-anestesisti, cardiologi, radiologi interventisti.
Significativo in questo senso anche il luogo in cui è stato eseguito questo complesso intervento. Parliamo della sala ibrida, fiore all’occhiello della tecnologia chirurgica internazionale di cui l’azienda ospedaliera di Terni è dotata dal 2017. La sala ibrida è una sala operatoria all’avanguardia della tecnologia, che non rappresenta solo la sede della procedura chirurgica. Si tratta dell’evoluzione delle indicazioni e del trattamento delle patologie cardio-vascolari, frutto delle considerazioni collegiali dell’Aortic Team.
Nella equipe della chirurgia vascolare il dottor Paolo Ottavi, responsabile aziendale del blocco operatorio, con ruolo di coordinamento delle attività del cardio-toraco-vascolare, il dottor Francesco Grasselli, referente per l’area chirurgica degli accessi vascolari, e la neo-assunta dottoressa Giulia Proietti, proveniente dalla Scuola di specializzazione di Catania.