I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Terni hanno recentemente riscontrato una serie di irregolarità nell’etichettatura di una partita di sanitari importati da una nota azienda italiana del settore. Questo intervento è il risultato di un’attenta analisi dei rischi condotta su alcune società, con l’attivazione di specifici profili di rischio riguardanti la sicurezza dei prodotti e la tutela del Made in Italy.

Terni, sequestrati più di 500 sanitari con etichetta fuori norma

Durante i controlli a Terni, i funzionari hanno scoperto che i sanitari importati non erano etichettati correttamente secondo le normative italiane ed europee. L’etichettatura è un elemento fondamentale non solo per la trasparenza verso il consumatore, ma anche per la sicurezza del prodotto. Le etichette devono contenere informazioni precise e veritiere riguardo al luogo di produzione, ai materiali utilizzati e alle certificazioni di sicurezza.

Nonostante la conformità accertata per quantità, qualità, origine e valore, i funzionari ADM hanno notato che l’etichettatura di 26 colli contenenti 512 pezzi tra WC e lavabi non indicava in modo chiaro e evidente l’origine estera della merce, nonostante la presenza del marchio registrato. Questa mancanza di informazioni avrebbe potuto ingannare il consumatore medio riguardo all’origine corretta dei prodotti.

La società è stata multata per aver utilizzato in modo ingannevole un marchio registrato e per non aver rispettato le norme sull’etichettatura in conformità alle disposizioni sulla repressione delle indicazioni di origine false e fuorvianti di cui all’art. 4, comma 49 bis, della Legge 350/2003.

Inoltre, considerando che l’importatore non ha fornito la dichiarazione sulle informazioni riguardanti l’effettiva origine estera del prodotto che verranno fornite durante la commercializzazione, i funzionari ADM hanno proceduto al sequestro amministrativo della partita, in conformità all’art. 13 della Legge 689/1981, e hanno sanzionato la società secondo l’art. 16 della stessa Legge, offrendo la possibilità di pagare una multa di 20 mila euro. Gli atti sono stati inviati alla Camera di Commercio di Terni per ulteriori informazioni.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli continua a monitorare attentamente le importazioni, utilizzando strumenti avanzati di analisi dei rischi e collaborando con altre istituzioni per garantire un controllo efficace e tempestivo. La loro azione rappresenta un baluardo contro le irregolarità e le frodi nel mercato, proteggendo tanto i consumatori quanto le imprese oneste.

La tutela del Made in Italy

La protezione del Made in Italy rappresenta una priorità per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il marchio Made in Italy non è solo un indicatore di origine, ma anche un sinonimo di qualità, design e innovazione. Tuttavia, per mantenere questa reputazione, è essenziale che i prodotti che recano questa dicitura rispettino standard rigorosi.

Nel contesto globale attuale, dove i prodotti contraffatti e le pratiche commerciali sleali sono sempre più diffuse, la vigilanza dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli diventa fondamentale. Le irregolarità nell’etichettatura, come quelle riscontrate sui sanitari importati, non solo danneggiano l’immagine del Made in Italy, ma possono anche mettere a rischio la sicurezza dei consumatori.

In cosa consiste la Legge 689/1981

La Legge 24 novembre 1981, n. 689, meglio conosciuta come Legge 689/1981, rappresenta una delle riforme più significative del sistema sanzionatorio amministrativo italiano. Questa normativa, intitolata “Modifiche al sistema penale”, ha introdotto importanti cambiamenti nelle modalità di gestione e applicazione delle sanzioni amministrative, con l’obiettivo di rendere il sistema più efficiente e giusto.

Prima dell’introduzione della Legge 689/1981, il sistema sanzionatorio italiano era prevalentemente di natura penale, anche per infrazioni di minore entità. Questo comportava un sovraccarico dei tribunali e una lentezza nella risoluzione dei casi. La riforma del 1981 è stata concepita per decriminalizzare una serie di comportamenti considerati di minor gravità, spostandoli dal campo penale a quello amministrativo.