Un voto che spacca Forza Italia e infiamma i social, quello in Provincia di Terni su una variazione di bilancio necessaria a introdurre le figure del capo di gabinetto e del direttore generale. La polemica è deflagrata a quasi una settimana di distanza dal provvedimento che è stato respinto con sei voti contrari (FDI, Misto e PD) e cinque favorevoli (Alternativa Popolare e il Vicepresidente Francesco Ferranti di Forza Italia). A innescare la tempesta politica, è stato il presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi, che ha attaccato frontalmente Forza Italia, partito che - pur non sostenendolo ufficialmente - aveva avuto un ruolo decisivo (seppure nell'autonomia di alcuni esponenti) nella sua elezione, grazie al voto di alcuni sindaci del centrodestra. A cominciare dal secondo più grande della Provincia, quello di Orvieto.
Bandecchi è intervenuto con dure parole sui social, rivendicando il suo operato e rilanciando il suo posizionamento nazionale: "È singolare che chi non sa fare niente parli del mio saper fare e organizzare. Forza Italia Terni la fa fuori dal vasetto e mentre accetta i miei soldi e il mio tempo per Genova discute di me", ha scritto su Instagram, riferendosi all’accordo con il leader nazionale del partito, Antonio Tajani.
"Oggi non vi mando in quel posto politicamente perché non parlo con gli ultimi".
In una successiva replica sempre via social, Bandecchi ha rilanciato con un messaggio ancor più esplicito: "Chiedete al segretario nazionale qual è la linea".
Alle parole del presidente della Provincia aveva risposto il portavoce nazionale di Forza Italia, l’onorevole Raffaele Nevi: "Mi pare che sia stata fatta una critica sulla nomina del capo di gabinetto e del Direttore generale. Che c’entra il tuo saper fare e organizzare non lo capisco. E che c’entra Genova? Recuperiamo un po’ di serenità e calma e pensiamo di più a fare bene interessi della comunità. Forza Italia sarà sempre dalla parte di chi fa interesse della comunità".
Ma la polemica è continuata, con la controreplica di Bandecchi: "Certi personaggi non dovrebbero nemmeno parlare di cosa io dovrei fare (un messaggio diretto ai vertici locali forzisti, ndr). Non hanno la capacità di capire come si mettono in ordine le cose. Io da solo sto da Dio e normalmente vinco. Ho perso solo in compagnia. Da solo vinco molto spesso".
A scatenare il botta e risposta era stata una nota del coordinamento provinciale di Forza Italia, per voce di Stefano Fatale. "È semplicemente inconcepibile - sotto il profilo politico, istituzionale ed etico - immaginare la creazione di nuove poltrone, comode e prive di reale utilità, con il solo scopo di soddisfare le ambizioni di un singolo consigliere comunale. Si sarebbe creato un aggravio di costi per l’ente, in un momento storico in cui i cittadini chiedono serietà e sobrietà alla politica".
Fatale ha ringraziato i consiglieri provinciali che hanno votato contro, parlando di "scempio amministrativo evitato" e ammonendo Bandecchi: "Amministrare la cosa pubblica non può essere un esercizio autoreferenziale, né tantomeno un’occasione per distribuire incarichi ad personam".
Il coordinatore provinciale, intervendo oggi su Il Messaggero, ci ha messo il carico attaccando Ferranti sull'accettazione della carica di vicepresidente in Provincia. "Doveva partecipare ai direttivi e avrebbe dovuto condividere gli aggiornamenti sulla Provincia nella chat di partito su Whatsapp - ha spiegato Fatale al quotidiano -. Inoltre le sue giustificazioni politiche non tengono, perché i forzisti che sostengono amministrazioni locali di segno diverso erano candidati in quelle coalizioni, dall'inizio". E da Forza Italia arriva anche la notizia della nomina dei probiviri del partito, a cui qualcuno intende rivolgersi contro il vicepresidente della Provincia.
Chi si smarca dalla posizione del coordinamento provinciale del partito è Francesco Ferranti, vicepresidente della Provincia e capogruppo al Comune di Terni di Forza Italia, che prende le distanze dalla linea espressa da Fatale. Ferranti, infatti, con un proprio comunicato ha difeso la proposta, sostenendo che "l’UPI ha sollecitato una legge per riorganizzare le funzioni provinciali in ambiti cruciali come agricoltura, caccia, pesca e promozione dei prodotti locali. Ma per attuarle servono strutture forti e competenti. Il direttore generale era una figura chiave per far funzionare questa macchina".
Inoltre, il vicepresidente forzista sottolinea la necessità di una maggiore coerenza nelle modalità di confronto interno: "L’ordine del giorno era noto da 12 giorni. Se ci fosse stato interesse a discutere, c’era tutto il tempo. Le decisioni politiche non si prendono a posteriori. Poi oggi leggo che avrei dovuto aggiornare il partito via chat. Non spetta a me convocare i direttivi, ma c'è un coordinatore provinciale che dovrebbe farlo quando i temi sono sensibili e delicati. Vorrei ricordare a Fatale che partecipavo ai direttivi già da quando, lui si candidava nelle liste dello SDI a sostegno dei candidati del centrosinistra".
Sulle alleanze, poi, Ferranti spiega che la realtà amministrativa è ben più articolata: "A Baschi e Avigliano Umbro Forza Italia governa con vice sindaci che votano atti del PD da anni. Lo stesso accade in Provincia di Viterbo. La linea nazionale può essere chiara, ma nei territori prevale il pragmatismo".
La proposta di variazione di bilancio è stata bocciata anche grazie al voto contrario di Fratelli d’Italia, che ha ribadito la propria posizione già espressa nelle commissioni: "Già con la Giunta Pernazza è stato avviato un rinnovamento della macchina amministrativa - ha dichiarato il gruppo consiliare - ed è prioritario organizzare al meglio il personale già disponibile, senza caricare l’ente di ulteriori costi per figure sovrapposte".
A difendere la posizione di Bandecchi e la sua proposta, è invece il consigliere di Alternativa Popolare Gianluca Filiberti: "Ritengo - afferma - che l’introduzione delle figure del direttore generale e del capo di Gabinetto avrebbe rappresentato un valore aggiunto per l’intera macchina amministrativa Provinciale. In un momento in cui le sfide amministrative richiedono risposte rapide, competenti e coordinate, dotarsi di figure dirigenziali qualificate non è uno spreco, ma un investimento".
Poi la stoccata finale contro i gruppi di opposizione: "È importante sottolineare che una parte delle risorse necessarie per queste nomine sarebbe stata coperta dal compenso del presidente Bandecchi, che ha scelto di non percepire alcuna retribuzione per il suo incarico. Questo gesto dimostra un impegno concreto e disinteressato verso l’efficienza e il buon funzionamento dell’Ente. Trovo miope e strumentale la posizione di chi ha votato contro, nascondendosi dietro la retorica del “contenimento dei costi” e della “sobrietà istituzionale”, quando in realtà si è persa un’occasione per rafforzare l’azione amministrativa e dare un segnale di rinnovamento e competenza".