12 Mar, 2025 - 20:39

A Terni la pausa panino è la più economica d'Italia: quanto costa

A Terni la pausa panino è la più economica d'Italia: quanto costa

La pausa pranzo non è uguale per tutti. Dipende dalla città in cui ci si trova, con differenze di prezzo che spaziano dal conveniente all’esorbitante. L’Osservatorio Pausa Pranzo di SumUp ha messo nero su bianco quanto costa fermarsi a mangiare qualcosa al volo nelle principali città italiane, rivelando cifre che faranno felici alcuni e infuriare altri.

Se c’è un paradiso per chi vuole pranzare senza svuotarsi le tasche, quello è Terni. Nella città umbra, con 3,5 euro si porta a casa un panino e un caffè, un prezzo che ormai in molte città sembra appartenere ai ricordi d’infanzia. In un’Italia dove la pausa pranzo si trasforma sempre più in un lusso, Terni diventa il rifugio di chi non vuole dissanguarsi per un pasto veloce.

Dove costa di più e di meno la pausa pranzo in Italia

L’ultimo report dell’Osservatorio Pausa Pranzo di SumUp mette in scena una vera e propria lotteria del panino, con vincitori e vinti ben definiti. A Trento, il pranzo veloce sfiora i 7 euro, un prezzo che farebbe sussultare chiunque abbia memoria dei tempi in cui bastava un biglietto da cinque per cavarsela. Dall’altra parte dello Stivale, Terni si conferma il paradiso dei risparmiatori: con 3,5 euro si porta a casa un panino e un caffè. In un’Italia dove ogni boccone sembra pesare sul portafoglio, la differenza è tutto tranne che trascurabile.

Il caso di Venezia: il prezzo minimo più basso

Venezia, la città dove un caffè in Piazza San Marco può costare quanto una cena altrove, questa volta stupisce tutti. Non per un rincaro, ma per il fatto che un panino e un caffè qui possono costare appena 2,7 euro. Una cifra che sembra uscita da un’altra epoca e che si accompagna a un calo del 3,3% nella spesa media rispetto all’anno precedente. Tra le grandi città italiane, l’unica a segnare una riduzione. Un piccolo miracolo in laguna, tra gondole e turisti increduli.

Al Sud si spende di più

Scendendo lungo la Penisola, la pausa pranzo diventa più costosa. Bari si distingue per il prezzo massimo più alto, con 9,3 euro per panino e caffè. Napoli, invece, segna gli aumenti più significativi: +14,1% per il costo medio e +27,5% per il prezzo massimo.

Pagamenti digitali in forte crescita

Mentre il costo del panino sale, anche il portafoglio diventa più leggero, ma non perché si svuota: semplicemente, non si usa più. Nei bar e nei ristoranti, i pagamenti digitali sono ormai la norma e nel 2024 hanno fatto un balzo del 35,1% nei bar e del 27,8% nei ristoranti. Il momento clou? La pausa pranzo, tra le 12 e le 14, quando il tintinnio delle monete è stato sostituito dal bip delle carte contactless.

Napoli segna gli aumenti più consistenti

Tra il 2023 e il 2024, Napoli ha visto il prezzo del caffè lievitare più del latte montato: +10,5%, il rincaro più alto d’Italia. E se il caffè diventa un lusso, il panino non scherza. In un anno è passato da 3 a 3,4 euro, con un balzo del 15,4%. Una crescita che pesa sulle tasche di chi ogni giorno si affida al bar per un pranzo veloce, trasformando un’abitudine quotidiana in una spesa da tenere d’occhio.

Tendenza generale: prezzi in salita e meno contanti

L’analisi di SumUp conferma che, in Italia, bere un caffè costa sempre di più, come se fosse diventato un bene di lusso. Da Nord a Sud, il rincaro è un dato di fatto. L’unica che si sottrae al gioco è Palermo, con un aumento quasi impercettibile dello 0,8% e un panino che, incredibilmente, costa pure meno rispetto all’anno scorso (-0,3%). Ma il vero colpo di scena arriva da Venezia: mentre ci si aspetterebbe un altro record di spesa, ecco il ribaltone. Il costo medio del panino cala del 5%, una rarità in un Paese dove i prezzi sembrano conoscere solo la salita.

 

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Francesca Secci
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