Quella che lega la Città di Terni con l’acqua e con il fiume Nera è una storia identitaria e imprescindibile. Un legame che attraversa i secoli e che nei suoi possibili sviluppi, anche culturali, verrà ulteriormente indagato da una manifestazione che sta prendendo il via proprio in questi giorni. Si tratta del Grand Tour delle Acque che anticipa la celebre maratona podistica con una serie di eventi tra cultura e spettacolo, con un riguardo particolare verso gli Istituti scolastici. Ne parliamo meglio con Fabrizio Longaroni, il musicista ternano che ne è ideatore e organizzatore.
Il rapporto tra Terni e l’acqua merita di essere valorizzato, forse anche riscoperto. Come è nata l’idea del Grand Tour delle Acque?
“Il Grand Tour delle Acque nasce per celebrare i luoghi legati all’acqua della Città di Terni. L’anno scorso avevo realizzato quello che è lo spettacolo clou della manifestazione, “La Fontana di Piazza Tacito simbolo del ‘900” che racconta la storia della Fontana dello Zodiaco, partendo dalla pubblicazione di Danilo Pirro, che si terrà al Teatro Secci venerdì 10 maggio. Le immagini di quel libro mi hanno profondamente colpito e ho voluto restituire quelle emozioni al pubblico con questo spettacolo. Il racconto, suddiviso in 12 quadri, è scritto da me e ogni quadro costituisce un’unità a sé che sarà accompagnate dalle letture di Riccardo Leonelli. Saranno proiettate su tulle delle immagini d’epoca grandi quanto tutto il boccascena del teatro: il pubblico sarà completamente immerso in queste proiezioni. Per ogni quadro c’è un brano musicale, ne viene fuori una sorta di musical dove si alternano musica, parole e canto. Da questo spettacolo ho voluto ampliare il discorso alle acque, da sportivo e da ternano la suggestione è arrivata dalla Maratona delle Acque che ci sarà domenica prossima. Un evento che ha la missione di valorizzare i luoghi iconici della Città legati all’acqua: Piazza Tacito, il fiume Nera e la Cascata delle Marmore. Oltre allo spettacolo dedicato alla Fontana di Piazza Tacito, ce ne sarà un altro di e con Stefano De Majo, sempre al Secci, in onore a Nera Marmora, la grande soprano ternana di cui quest’anno ricorre il centesimo anniversario della morte che nel proprio nome d’arte aveva voluto omaggiare le acque della sua terra: il Nera e la Cascata delle Marmore”.
Nell’organizzazione avete dedicato molta importanza anche alle scuole. Che accoglienza avete avuto?
“Le scuole hanno aderito in maniera entusiastica, la visita alla Centrale di Galleto in particolare ha attirato l’attenzione. Era in programma per ieri mattina, purtroppo, a causa della tragedia in Emilia Romagna, non abbiamo potuto effettuarla. Nelle attività per gli studenti abbiamo incluso anche il Museo Hydra della Cascata delle Marmore e la replica di “Dinamo” per la mattina di sabato 11 maggio per cui abbiamo già il tutto esaurito: ci saranno tante scuole medie di primo e secondo grado“.
Mi sembra ci siano le premesse per pensare a una seconda edizione. Vi state già muovendo?
“Stiamo costruendo una fitta rete di relazioni, che ci sta dando la forza per andare avanti e progettare nuove cose. In conferenza stampa, sia l’assessore al Welfare Viviana Altamura che l’assessore alla Cultura, Michela Bordoni, hanno dato massima disponibilità affinché l’Amministrazione continui a sostenere questa manifestazione, anche a livello economico, in vista poi del Giubileo del 2025“.
La Fontana dello Zodiaco
L’iconica fontana che sorge nella piazza principale di Terni ne è anche diventata uno dei simboli di maggiore forza. Realizzata su progetto degli architetti Mario Ridolfi e Mario Fagiolo, i lavori si svolsero tra 1932 e 1936. I disegni delle figure dei dodici segni zodiacali, sono dell’artista anconetano Corradi Cagli. Il volume che Danilo Pirro ha dedicato alla Fontana ternana per antonomasia, racchiude numerose e suggestive foto inedite dell’epoca, reperite grazie a un attento lavoro di archivio e sono state il punto di partenza per lo spettacolo “Dinamo“.