09 Apr, 2025 - 11:54

Terni investe sull'invecchiamento attivo: c'è il numero verde a disposizione degli over 65. Tutte le iniziative in campo

Terni investe sull'invecchiamento attivo: c'è il numero verde a disposizione degli over 65. Tutte le iniziative in campo

Quello di Terni e dei Comuni limitrofi è un territorio che si caratterizza per un'elevata presenza di persone over 65 che, principalmente, vivono sole. Una situazione che grazie ai processi di promozione e valorizzazione dell'invecchiamento attivo, può trasformarsi in un'opportunità preziosa per l'intera comunità.

In questo senso va l'impegno congiunto dell'assessorato al Welfare del Comune di Terni in qualità di capofila della Zona Sociale 10 e dell'Ancescao Umbria Sud che proprio ieri hanno presentato un vasto programma di attività rivolte alla fascia di popolazione anziana. Tra le novità, c'è l'attivazione di un numero verde dedicato che servirà anche nel supportare la corretta informazione rivolta ai componenti del nucleo familiare degli anziani. L'800680686 è infatti già a disposizione dei cittadini degli otto Comuni della Zona Sociale 10, ovvero, oltre a Terni, anche Acquasparta, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, San Gemini e Stroncone.

Il progetto per l'invecchiamento attivo vede il coinvolgimento di una platea di realtà a partire dai Centri Socio-Culturali per anziani presenti nella Zona Sociale n. 10, oltre ai soggetti del Terzo settore, alle associazioni, alle organizzazioni del privato sociale, ai volontari del servizio civile, a medici e docenti.

Contrastare solitudine e isolamento: tutte le iniziative del progetto

Il progetto ha dalla sua parte uno stanziamento di 38mila euro (38.560,28) che saranno impiegati per contrastare anzitutto la solitudine e l'isolamento. Nei piani figurano una serie di azioni che verranno messe in campo.

Si partirà a breve con la nuova edizione del 'Progetto Fresca Estate' che prevede l’accoglienza giornaliera, nei mesi estivi, di anziani in strutture idonee e la diffusione di informazioni sui rischi per la salute associati alle ondate di calore soprattutto tra le persone con patologie croniche. Ancora sul fronte della salute, saranno promosse iniziative di supporto alla domiciliarità come la consegna dei farmaci a casa.

Altro aspetto importante è costituito dall'alfabetizzazione informatica e dalle campagne informative e di orientamento per gli anziani. Analogamente, il progetto prevede campagne sulla promozione dei corretti stili di vita e sull'importanza dell'attività sportiva oltre a corsi per favorire l'espressività e la creatività.

Infine, verrà organizzata una giornata aperta a tutti a conclusione dei percorsi che includerà anche la rappresentazione teatrale del laboratorio previsto.

L'invecchiamento attivo, un'opportunità

L'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, definisce come 'invecchiamento attivo' il "processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano". Si tratta, in altre parole, della capacità di invecchiare restando in buona salute, godendo di una buona qualità della vita, sfruttando al meglio il proprio potenziale fisico, sociale e mentale. Un processo che se ben orchestrato può portare innumerevoli benefici alla salute pubblica.

In Umbria cresce la popolazione anziana

In Umbria quello dell'invecchiamento attivo è un aspetto di grande importanza perché, in generale, la popolazione anziana è in costante crescita. Negli ultimi venti anni, stando ai dati diffusi da Aur, Agenzia Umbria Ricerche, le persone più mature hanno visto un incremento del 3,9%. Nel 2004 gli over 65 nella regione erano pari al 23,1% della popolazione, nel 2024 sono arrivati al 27,0%.

Un dato che va di pari passo con l'allungarsi della vita dove l'Umbria occupa il terzo posto nella classifica nazionale. Secondo l'Istat, infatti, nel 2024 la speranza di vita in Umbria è di 82 anni per gli uomini e di 85,9 per le donne mentre il tasso di mortalità è stato calcolato in 12,4. Una cifra nettamente superiore al tasso di natalità che è del 5,5%. Una differenza che, come è noto, sta determinando quello che ormai è noto come 'inverno demografico' che nel cuore verde d'Italia colpisce indistintamente tanto le città quanto i piccoli centri e che l'immigrazione verso la regione non riesce a compensare.

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Sara Costanzi
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