Ecco l’ennesimo colpo di scena dal dorato mondo dei social, un’altra influencer beccata dalla Guardia di Finanza di Terni per aver nascosto più di 300 mila euro al fisco. Un milione di follower, contratti con brand di lusso, ma a quanto pare poca voglia di dichiarare tutto quello che guadagnava. Gli investigatori non ci hanno messo molto a smascherare il giochino: dichiarazioni che raccontavano una storia, mentre i suoi guadagni reali da sponsorizzazioni erano ben più consistenti di quanto risultava ufficialmente. Insomma, non proprio il solito selfie filtrato.
L’influencer a cui non piace il fisco, la scoperta dei ricavi non dichiarati
Non stiamo parliamo della classica influencer che promuove la boutique sotto casa o il solito kit di skincare sconosciuto. Lei è decisamente su un altro livello: collaborazioni con brand della moda e della tecnologia, passando per l’industria della bellezza, la nostra protagonista ha costruito un impero di follower e sponsorizzazioni. Un impero che, però, è stato smontato pezzo per pezzo dalla Guardia di Finanza, non tanto per l’estetica dei suoi post, quanto per i numeri. Gli ispettori hanno iniziato a scavare nei suoi contenuti, analizzando i reel in cui mostrava prodotti da sogno e partnership costose. E qui la doccia fredda: i contratti con i marchi di punta c’erano eccome, ma ciò che dichiarava al fisco non rispecchiava affatto la portata del suo giro d’affari.
L’indagine ha portato alla luce un divario sconcertante tra i guadagni reali e quelli dichiarati, una forbice così ampia che perfino i più esperti in evasione fiscale ne resterebbero a bocca aperta. Ma come spesso accade, la facciata patinata dei social nasconde ben altro, e in questo caso non si tratta solo di filtri.
Come ha fatto a “fregare” la Gdf: spunta la società interposta
E qui arriva il colpo di scena: la nostra influencer, non solo famosa per i suoi reel, ma anche per la sua “creatività” finanziaria, ha messo su un sistema che nemmeno un film di truffatori sarebbe riuscito a raccontare meglio. Gli ispettori della Guardia di Finanza hanno scoperto che, per nascondere i suoi guadagni, aveva creato una società interposta, una sorta di paravento, che serviva per far apparire i suoi incassi come molto più bassi di quanto fossero realmente. Così, tra un post e l’altro, riusciva a ridurre il conto delle tasse, Iva inclusa, facendo sembrare i suoi guadagni un’ombra di ciò che erano in realtà. Geniale, no?
Le discrepanze tra ricavi dichiarati e guadagni reali
I dati recuperati dalla Guardia di Finanza hanno fatto emergere che i ricavi effettivi erano ben superiori a quanto dichiarato. Tradotto: la nostra influencer dichiarava meno di un decimo di quello che guadagnava realmente. Così, mentre sfilava online con abiti di lusso e prodotti top, dietro le quinte si garantiva un bel risparmio fiscale.
Le Fiamme Gialle hanno fatto riferimento a un principio ben preciso, che riguarda la legislazione tributaria. Ed è proprio su questo che si sono basati per ricostruire la reale entità dei suoi guadagni, dimostrando che dietro i filtri dei social si nascondeva una dichiarazione fiscale decisamente più “sfocata”.
Le tattiche più comuni che vengono utilizzate per evadere il fisco dagli influencer
Gli influencer si destreggiano tra pagamenti in natura e contanti, ma quando si tratta di dichiarare tutto al fisco, la creatività esplode. Molti di loro ricevono compensi sotto forma di beni di lusso, vacanze da sogno o prodotti esclusivi, tutti difficili da valutare in termini di mercato. Certo, se ti pagano in borse da mille euro, chi si accorge se una “scivola” fuori dalle dichiarazioni fiscali?
Poi ci sono quelli che nascondono i guadagni utilizzando società interposte o dichiarando meno del dovuto, affermando di rientrare nelle soglie fiscali più basse, quando in realtà guadagnano molto di più grazie alle sponsorizzazioni. E non parliamo solo di qualche centinaio di euro, ma di guadagni ben più sostanziosi.