Martedì 11 giugno 2025, dalle ore 18 alle 20, Piazza della Repubblica a Terni si è riempita di bandiere palestinesi e striscioni. Per la quarta settimana consecutiva, diverse persone – cittadini di ogni età, famiglie, attivisti – hanno risposto all’appello del Coordinamento Ternano per la Palestina, promotore dell’iniziativa. In un clima di forte partecipazione, i manifestanti hanno intonato slogan come “Free Palestine” (“Palestina libera”) e “Stop al genocidio”, denunciando apertamente le responsabilità del governo israeliano nella drammatica situazione di Gaza.
Cartelli e cori hanno espresso indignazione per i bombardamenti sulla popolazione civile e solidarietà al popolo palestinese. La piazza ternana si conferma così un luogo di mobilitazione costante in solidarietà con la Palestina, con presìdi che proseguono ormai da un mese ogni settimana.
Un altro tema cruciale emerso dalla manifestazione è l’urgenza di aprire immediatamente tutti i valichi di frontiera di Gaza per consentire l’ingresso degli aiuti umanitari, sotto controllo e supervisione delle Nazioni Unite. La situazione umanitaria nella Striscia è stata descritta in termini gravissimi dagli oratori: bambini, donne e anziani sono vittime non solo di bombe ma anche di un durissimo blocco che impedisce l’arrivo di cibo, acqua, medicine e carburante. I manifestanti hanno ricordato che ospedali e infrastrutture a Gaza sono al collasso, mentre scarseggiano i beni di prima necessità a causa dell’assedio.
Per questo dal presidio di Terni si è levato forte l’appello all’apertura di corridoi umanitari immediati: “Basta indugi, si faccia passare gli aiuti adesso” recitava uno striscione, invocando l’intervento dell’ONU per garantire che i soccorsi raggiungano la popolazione civile.
Durante la manifestazione è stata ricordata la lettera ufficiale già consegnata la scorsa settimana alla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e ai vertici dell’Assemblea regionale. In quel documento il Coordinamento Ternano per la Palestina chiede espressamente alla Regione di sospendere ogni relazione politica, economica e istituzionale con lo Stato di Israele. La richiesta locale si inserisce in un quadro più ampio di pressioni internazionali: la lettera infatti sollecita l’adesione dell’Umbria alla campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) contro Israele.
Gli organizzatori ternani spiegano che un simile impegno da parte dell’Umbria avrebbe un forte valore simbolico e politico, allineando la regione alle istanze di pace e giustizia internazionale. Dal palco è stato ricordato che l’assessore regionale alla Pace, Fabio Barcaioli, ha recentemente dichiarato che l’Umbria “non intrattiene accordi, convenzioni o collaborazioni” con il governo israeliano. Tuttavia, per il Coordinamento questo non basta: si chiede un atto formale e “un impegno ufficiale ancora più netto” da parte delle istituzioni umbre nel condannare le politiche israeliane.
La manifestazione ha acceso i riflettori anche su una vicenda che tocca da vicino la città di Terni: la detenzione di Anan Yaeesh, rifugiato palestinese di 37 anni rinchiuso nel carcere ternano in regime di alta sicurezza. Yaeesh, originario di Tulkarem in Cisgiordania e residente in Italia da alcuni anni, è considerato dagli attivisti un prigioniero politico a tutti gli effetti. Israele ne aveva chiesto l’estradizione accusandolo di legami con un gruppo armato nel campo profughi di Tulkarem, ma la Corte d’Appello dell’Aquila ha respinto la richiesta di estradizione presentata dallo Stato di Israele, riconoscendo che in patria Anan avrebbe rischiato “trattamenti crudeli, disumani o degradanti”.
Nonostante ciò, dal marzo 2024 il giovane resta in custodia cautelare in Italia con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo, in attesa di un processo. Il Coordinamento Ternano per la Palestina denuncia quella di Yaeesh come una detenzione ingiusta e strumentale, inserita in un quadro di repressione più ampio. Durante il presidio si è chiesta a gran voce la liberazione immediata di Anan Yaeesh, ritenendo infondate le accuse a suo carico e ricordando il suo status di rifugiato politico. “Anan libero!” è stato uno dei cori lanciati dai presenti.
La piazza ternana ha rivolto lo sguardo oltre i confini nazionali, solidarizzando con gli attivisti internazionali della Freedom Flotilla. Si tratta di una missione umanitaria via mare che nei giorni scorsi ha tentato di portare aiuti a Gaza infrangendo il blocco navale israeliano. I manifestanti hanno chiesto la liberazione immediata dell’equipaggio della Freedom Flotilla, raccontando quanto accaduto: nella notte tra l’8 e il 9 giugno la nave “Madleen”, salpata da Catania con a bordo 12 attivisti e un carico di aiuti, è stata intercettata e assaltata dalla marina israeliana in acque internazionali.
Le motovedette dell’IDF (l’esercito israeliano) hanno bloccato l’imbarcazione quando si trovava fuori dalle acque territoriali – quindi senza alcuna giurisdizione da parte di Israele – e hanno sequestrato sia il cargo umanitario sia tutti i membri dell’equipaggio.
Quella dell’11 giugno è stata la quarta manifestazione consecutiva a Terni in solidarietà con la Palestina, e il movimento locale non intende fermarsi. Anzi, la partecipazione è in costante crescita: dal primo sit-in di metà maggio fino a oggi, il tam-tam tra associazioni, partiti e semplici cittadini ha portato sempre più persone nella centralissima Piazza della Repubblica. Il Coordinamento Ternano per la Palestina ha già annunciato nuove iniziative per mantenere alta l’attenzione sulla causa. Un ulteriore presidio è confermato per mercoledì 18 giugno, sempre nel tardo pomeriggio in Piazza della Repubblica, per proseguire questa maratona di solidarietà.