A Terni parte la sperimentazione del lavoro cittadinanza: una misura, adottata dal Comune, per arginare la disoccupazione e per dare sprint alle politiche attive per il lavoro. La notizia, come avevamo anticipato ieri su queste colonne, è importante e verrà attivata nell’immediato per una sperimentazione iniziale di circa sei mesi.
Terni, ecco il lavoro di cittadinanza. Bandecchi esulta
Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, interviene sui canali social con soddisfazione per commentare l’atto di giunta con cui si dà ufficialmente inizio alla sperimentazione relativa al lavoro di cittadinanza. Il primo cittadino ha scritto: “Lavoro di cittadinanza, Detto fatto. Il comune di Terni lancia la soluzione alla miseria e al decadimento attutale della Nazione”.
E lo fa, aggiunge, Bandecchi: “Partendo dalla rinascita di Terni, arriva il lavoro di cittadinanza. Un esempio virtuoso di capacità politica applicata alla realtà e alla dignità delle persone in difficoltà, La sperimentazione durerà sei mesi e porterà benessere e soluzioni ai problemi del decoro urbano”.
Di cosa si tratta
Il lavoro di cittadinanza, presentato dall’Assessora al Welfare del Comune di Terni, Viviana Altamura, rappresenta una risposta diretta alle recenti modifiche legislative che hanno limitato l’accesso al Reddito di Cittadinanza, ora denominato ADI, per alcune famiglie umbre.
L’iniziativa ha lo scopo di offrire opportunità lavorative a coloro che sono stati esclusi dal Reddito di Cittadinanza e ad altre persone in situazioni socio-lavorative svantaggiate.
Il progetto prevede l’implementazione di tirocini extracurricolari attraverso il Servizio SAL. Questi tirocini sono progettati per favorire l’inserimento lavorativo dei partecipanti, offrendo loro la possibilità di essere assunti dall’azienda ospitante al termine del periodo di formazione.
Come funzionano i tirocini
Aspetto cruciale della misura è quello relativo ai toricini che sono concepiti non solo come una risposta immediata al bisogno di sostegno economico, ma anche come un’opportunità di crescita professionale e personale per i partecipanti.
Con una durata iniziale di sei mesi, estendibile per altri sei, i tirocini offrono una indennità di 450 euro mensili per un impegno di 20 ore a settimana, equilibrando il bisogno di supporto finanziario con quello di esperienza lavorativa pratica.
Questo approccio permette ai tirocinanti di immergersi in un ambiente lavorativo reale, dove possono acquisire competenze specifiche e applicabili che aumenteranno le loro possibilità di trovare un impiego stabile in futuro.
Una misura senza limiti
Importante è sottolineare l’apertura inclusiva del programma, che non pone limiti di età ai partecipanti. Questa caratteristica è fondamentale per assicurare che anche le persone più anziane, spesso trascurate nel mercato del lavoro, possano avere accesso a queste opportunità. L’idea di base è quella di non lasciare indietro nessuno, riconoscendo e valorizzando il potenziale di ogni individuo, indipendentemente dall’età.
La collaborazione con il terzo settore
Il lavoro di cittadinanza a Terni si avvale inoltre della collaborazione con le aziende del terzo settore, cruciali per la sua riuscita. Queste organizzazioni non solo contribuiscono alla gestione dei tirocini, ma sono anche vitali per garantire che le attività si integrino efficacemente con le esigenze della comunità locale e contribuiscano alla coesione sociale. Questa sinergia tra il settore pubblico e le imprese sociali è un pilastro su cui si costruisce la sostenibilità a lungo termine del progetto.
Il quadro di riferimento
La scelta di agire concretamente su questo problema, come ha peraltro spiegato l’assessore Viviana Altamura ai nostri microfoni, è spinta da statistiche allarmanti. Le stime rivelano che nel 2021, il 16% degli abitanti dell’Umbria era a rischio povertà o esclusione sociale, segnando un incremento rispetto all’anno precedente. Tali dati evidenziano l’urgente bisogno di adottare misure specifiche e tempestive per fermare questa tendenza crescente, soprattutto considerando che, sebbene l’Umbria sia sotto la media nazionale, i numeri rimangono preoccupanti.