A giugno, i prezzi al consumo a Terni si sono mantenuti stabili, con un tasso di inflazione all’inizio dell’estate pari allo 0,7%, identico a quello di maggio. Questo dato risulta leggermente inferiore rispetto alla media nazionale dello 0,8%. La stabilità dell’inflazione a Terni è un trend che prosegue da novembre 2023, dimostrando un andamento costante e prevedibile dei prezzi.
Questo fenomeno è importante poiché riflette una condizione economica di equilibrio, priva di forti oscillazioni che potrebbero influire negativamente sui bilanci familiari.
La Commissione Comunale di controllo dei prezzi al consumo ha confermato la validità dei dati raccolti, sottolineando come le variazioni più significative siano legate a fattori stagionali e specifiche dinamiche di mercato. I dati raccolti offrono un quadro dettagliato delle tendenze locali dei prezzi e sono fondamentali per comprendere l’andamento economico di Terni.
Terni, inflazione e prezzi nell’estate 2024: altissimi i prodotti alimentari, su anche i costi dei ristoranti
Nel settore dei servizi ricettivi e di ristorazione, i prezzi hanno registrato un aumento del 2% rispetto a maggio. Questo incremento è principalmente attribuibile all’arrivo della stagione estiva, che ha favorito un aumento del turismo. Il maggiore afflusso di visitatori ha portato a un aumento della domanda di alloggi, spingendo verso l’alto i prezzi delle camere d’albergo e delle altre strutture ricettive. Questo trend è tipico per i periodi di alta stagione turistica, dove le strutture ricettive adeguano i loro prezzi in risposta alla maggiore richiesta.
Nonostante il costo complessivo del carrello della spesa sia diminuito dello 0,2% rispetto a maggio, i prezzi dei prodotti alimentari hanno mostrato un aumento significativo del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Alcuni prodotti hanno registrato variazioni di prezzo particolarmente rilevanti. Ad esempio, il prezzo del cacao è aumentato del 9,6%, un dato che riflette le tensioni a livello internazionale nelle forniture di questa materia prima.
Nel dettaglio dei prodotti alimentari, la carne ha registrato un aumento del 1,0%, mentre il pesce e i prodotti ittici sono cresciuti del 5,8% rispetto allo scorso anno. Il latte, i formaggi e le uova hanno visto un incremento moderato dello 0,7%. Gli oli e i grassi, invece, hanno avuto un significativo aumento del 32,1%, riflettendo le tensioni sui mercati internazionali delle materie prime. La frutta, nonostante i rincari di maggio, è tornata ai prezzi dello scorso anno, mentre i vegetali non hanno mostrato variazioni significative né rispetto a maggio né rispetto all’anno precedente. Anche zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolciumi hanno subito un leggero aumento del 2,4%.
Un altro esempio è l’aumento del 28,2% dei molluschi, mentre i prezzi dei crostacei sono diminuiti del 20% a causa dell’aumento della popolazione di granchi blu, una specie invasiva che ha alterato l’equilibrio del mercato ittico. La frutta di stagione, dopo i rincari di maggio, è tornata ai prezzi dell’anno precedente, e anche i prezzi delle verdure sono rimasti stabili rispetto a maggio e allo scorso anno.
Bevande alcoliche e tabacchi in aumento
Le bevande alcoliche e i tabacchi hanno visto un incremento del 2,7% nei loro prezzi. In particolare, il costo della birra è aumentato del 2,1% rispetto a giugno 2023. Tuttavia, le birre non alcoliche hanno registrato un aumento più consistente del 5,4%, probabilmente a causa della crescente popolarità di queste bevande. Questo fenomeno può essere interpretato come un cambiamento nelle abitudini di consumo, con una maggiore attenzione a prodotti che offrono benefici salutari o che rispondono a nuove preferenze dei consumatori.
Trasporti più convenienti e abbonamenti Pay TV in aumento grazie agli europei
Un’area dove i prezzi sono diminuiti è quella dei trasporti, che risultano essere più convenienti rispetto allo stesso periodo del 2023. Questa riduzione dei costi può rendere i viaggi più accessibili per molte persone. Al contrario, i prezzi delle camere d’albergo a Terni sono aumentati del 5,8% rispetto all’anno precedente, evidenziando una maggiore richiesta di alloggi nella città.
Un aspetto interessante emerso dall’analisi è l’aumento dei costi degli abbonamenti pay tv e dei servizi di streaming legati alla visione di eventi sportivi. Questo aumento, che si aggira intorno al 3%, è stato rilevato in concomitanza con gli eventi sportivi europei.