A novembre 2024, Terni si distingue per un’inflazione dell’1%, un dato più basso rispetto al +1,4% registrato a livello nazionale. Questo risultato, pubblicato nel bollettino ufficiale del Comune, deriva dall’analisi dettagliata effettuata dai Servizi Statistici e dall’Istat, con aggiornamenti consolidati fino all’11 dicembre.

Inflazione e prezzi alimentari: aumenti selettivi su base annua

Nonostante la stabilità congiunturale dei prezzi alimentari rispetto a ottobre, il confronto con novembre 2023 evidenzia un incremento del +2,2%. Questo valore supera ampiamente il tasso generale di inflazione. Secondo il report, “si segnalano alcuni rincari per la carne ovina, probabilmente in vista dell’aumento della domanda per il consumo natalizio, e per molti latticini”.

Tra le variazioni più rilevanti spiccano i prodotti vegetali, in calo del -3,2% rispetto al mese precedente ma più cari dell’8,9% su base annua. Frutta e dolciumi mostrano invece incrementi più moderati: la frutta cresce del +4,6% su base mensile, pur mantenendosi conveniente rispetto a un anno fa. Per il caffè e il cioccolato, i rincari risultano più significativi, con rispettivamente +18% e +9%, riflettendo una tendenza nazionale analoga. Anche bevande alcoliche e tabacchi segnano una crescita annua del +2,8%.

Alcuni prodotti, come il pesce e gli oli, registrano invece ribassi. Il pesce fresco segna un calo del -1,5% rispetto a ottobre, mentre oli e grassi scendono del -1,3% rispetto al mese precedente.

Bollette e carburanti: buone notizie per i consumatori

A bilanciare l’inflazione ci pensa il calo delle utenze domestiche. Le bollette di luce e gas, insieme ai carburanti, mostrano riduzioni rispetto a ottobre, contribuendo a mantenere stabile l’indice generale. Come sottolineato dal bollettino comunale, “meno care le bollette di energia e gas e anche i carburanti malgrado la lieve ricrescita dell’ultimo mese”. Questa riduzione ha mitigato l’impatto degli aumenti su altre categorie.

Il comparto energetico ha beneficiato di cali significativi su base annua: elettricità e gas hanno registrato rispettivamente -2,7% e -3,9% rispetto a novembre 2023, offrendo sollievo alle famiglie.

Inflazione su ristorazione e alloggi: il peso del caro-prezzi

Nonostante una leggera flessione del -0,3% a novembre, il comparto ristorazione e servizi ricettivi continua a rappresentare uno dei settori più impattati dagli aumenti annuali, con un rincaro complessivo del +5,2%. “Gli aumenti hanno interessato bar e ristoranti ma anche mense e servizi di alloggio”, si legge nel report. I distributori automatici di snack e bevande non sono stati esenti da incrementi nei listini.

Questo trend, pur parzialmente attenuato dalla stagionalità, si riflette sull’andamento generale dei prezzi e potrebbe aggravarsi ulteriormente con l’avvicinarsi delle festività natalizie, quando la domanda per questi servizi aumenta sensibilmente.

Commissione e revisione dei dati: trasparenza nei numeri

La Commissione comunale di controllo dei prezzi al consumo, presieduta dalla dott.ssa Simona Coccetta, ha analizzato le stime preliminari durante la riunione del 9 dicembre. L’Istat ha poi fornito le revisioni definitive, spiegando che eventuali discrepanze tra i dati iniziali e quelli finali sono da attribuire “agli aggiustamenti effettuati a seguito dell’elaborazione definitiva dell’indice”.

Dall’analisi emergono differenze significative tra le categorie merceologiche. Settori come le comunicazioni mostrano un calo drastico (-6%) rispetto all’anno precedente, mentre abbigliamento e servizi sanitari vedono incrementi moderati tra lo 0,8% e il 2%. Gli oli e grassi, invece, registrano un ribasso dell’1,3%, offrendo un raro sollievo ai consumatori.

Tra le altre categorie, i trasporti segnano una diminuzione annua del -0,9%, grazie alla riduzione dei costi dei carburanti. Tuttavia, alcune spese di mantenimento dei mezzi di trasporto privati mostrano aumenti contenuti.

Previsioni per dicembre: cosa aspettarsi

Le festività natalizie potrebbero accentuare i rincari sui beni alimentari e sulla ristorazione, complice l’aumento della domanda stagionale. Prodotti come carne e dolciumi, già interessati da incrementi, potrebbero subire ulteriori rialzi, mentre la tendenza al ribasso per energia e carburanti dovrebbe mantenersi stabile, almeno nel breve periodo.

Il monitoraggio continuo dei prezzi da parte della Commissione sarà cruciale per valutare gli effetti complessivi sui bilanci familiari ternani. Anche il settore della ristorazione, con i suoi rialzi accumulati, rappresenta una variabile da tenere sotto controllo nelle settimane a venire.

Con una variazione congiunturale complessiva pari a -0,1%, novembre si conferma un mese di stabilità, in attesa delle dinamiche economiche che il periodo natalizio inevitabilmente porterà.