Accoglienza e controllo del territorio, Terni si muove su due assi strategici. Da un lato la gestione dei flussi migratori con attenzione ai minori non accompagnati, dall’altro il rafforzamento della sicurezza urbana con nuovi sistemi di videosorveglianza. È su questo doppio binario che si sono articolate due riunioni di carattere istituzionale in Prefettura, dove si sono riuniti, sotto la presidenza del Prefetto di Terni, Antonietta Orlando, il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione e il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
L’incontro del Consiglio Territoriale ha messo al centro il potenziamento della rete territoriale per l’accoglienza dei cittadini di Paesi terzi. Presenti, oltre ai componenti istituzionali, anche i rappresentanti delle Diocesi di Terni, Narni-Amelia e Orvieto-Todi, con cui si è discusso della possibilità di attivare convenzioni con gli enti locali. Obiettivo: individuare immobili e percorsi condivisi per favorire una reale integrazione.
Uno dei nodi principali è rappresentato dai minori stranieri non accompagnati, una fascia vulnerabile che necessita di interventi mirati. Sul tavolo, le criticità già note e nuove proposte operative, in un confronto aperto tra istituzioni, Terzo Settore e rappresentanze religiose.
È stato inoltre illustrato il Piano Territoriale degli Interventi, documento redatto per la prima volta a giugno dalla Prefettura, con il supporto dell’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali, del Censis, di Deloitte e del Ministero dell’Interno. Il piano raccoglie dati, istanze e priorità espresse dagli attori locali, configurandosi come una base strategica per la programmazione di lungo periodo. È disponibile online sul sito della Prefettura.
“Il Consiglio Territoriale rappresenta uno strumento fondamentale per costruire risposte condivise e concrete alle sfide poste dal fenomeno migratorio”, ha dichiarato il Prefetto Orlando. “Solo attraverso un dialogo costante e il coordinamento tra tutti gli attori coinvolti - istituzionali, sociali e religiosi - possiamo promuovere un modello di accoglienza sostenibile, capace di coniugare solidarietà, sicurezza e integrazione”.
L'approccio illustrato in Prefettura riflette una volontà chiara: trasformare la gestione dell'immigrazione e della sicurezza urbana in un esercizio di governance multilivello, basato su responsabilità condivise. La presenza congiunta di enti civili, religiosi e sociali rappresenta un segnale tangibile di questa strategia inclusiva.
Nel caso dell'immigrazione, l'attenzione alla dimensione strutturale - dagli immobili agli strumenti normativi - affianca l'impegno quotidiano di assistenza e inclusione. Sul fronte della sicurezza, i Comuni si candidano non soltanto a installare telecamere, ma a partecipare a una rete coordinata di controllo del territorio.
L’auspicio emerso dal tavolo prefettizio è quello di rafforzare una visione integrata tra accoglienza e ordine pubblico, in grado di coniugare la tutela dei diritti con il presidio delle comunità locali.
Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto anch’esso dal Prefetto, ha approvato i progetti di nove Comuni della provincia di Terni da candidare ai fondi ministeriali per la videosorveglianza. Si tratta di: Allerona, Avigliano Umbro, Baschi, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Giove, Guardea e Porano.
Le proposte prevedono l’installazione di sistemi di controllo in aree considerate a maggiore vulnerabilità, con l’intento di aumentare la capacità di prevenzione e di intervento.
“In fase di istruttoria abbiamo valutato ogni singola proposta”, ha spiegato Antonietta Orlando. “I progetti verranno ora trasmessi al Ministero dell’Interno per la successiva ulteriore valutazione di accesso al finanziamento”.
I fondi disponibili a livello nazionale ammontano a 24,5 milioni di euro, mentre i progetti ternani valgono 836mila euro, con una quota finanziabile di oltre 671mila. Il Ministero terrà conto dell’indice di delittuosità e della capacità di cofinanziamento delle amministrazioni comunali.
In parallelo, sono stati sottoscritti i nuovi “Patti per la sicurezza urbana”, intese operative tra Prefettura e Comuni per la costruzione di strategie condivise contro l’illegalità e il degrado.