24 Oct, 2025 - 19:00

Terni, furto con strappo in centro: la Polizia di Stato arresta un giovane tunisino

Terni, furto con strappo in centro: la Polizia di Stato arresta un giovane tunisino

Notte di tensione nel cuore di Terni, dove un intervento tempestivo della Polizia di Stato ha portato all’arresto di un giovane ritenuto responsabile di due distinti episodi di furto. Tutto è accaduto poco dopo l’una, quando la Sala Operativa della Questura ha ricevuto la chiamata di emergenza da parte del proprietario di un locale situato in via Passavanti. L’uomo, visibilmente scosso, ha raccontato agli agenti di essere stato vittima di una rapina improvvisa: due ragazzi si erano introdotti nel suo esercizio e, dopo aver sottratto alcune bottiglie di birra, erano fuggiti rapidamente in direzione del mercato coperto.

Terni, doppio colpo nella notte: fermato un ventenne tunisino dopo una fuga nel centro città

Le pattuglie delle Volanti, coordinate dal Commissario Luca Valentini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, si sono immediatamente mobilitate. Raccolte le descrizioni dei due sospettati, gli agenti hanno battuto a tappeto le vie del centro, concentrandosi sulle zone più frequentate nelle ore notturne.

La ricerca ha dato risultati quasi immediati: in piazza Solferino, uno dei due giovani è stato notato nei pressi di un locale, intento a sostare con fare sospetto. Aveva con sé una bottiglia di birra e una cassa bluetooth, oggetti che si sarebbero poi rivelati frutto di un altro furto avvenuto poco prima ai danni di un giovane ternano.

Quando ha capito di essere stato individuato, il ragazzo ha tentato di fuggire a piedi, abbandonando quanto portava con sé nel tentativo di sfuggire all’arresto. L’inseguimento è durato pochi minuti: gli agenti, grazie alla rapidità dell’intervento, sono riusciti a bloccarlo e a condurlo in sicurezza negli uffici della Questura.

L’uomo, privo di documenti, è stato identificato come un cittadino tunisino di 20 anni, già noto alle forze dell’ordine per altri precedenti. Dopo le verifiche di rito, è stato arrestato per furto con strappo in concorso e trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa della direttissima.

Nel corso dell’udienza, tenutasi nella mattinata, il giudice ha convalidato l’arresto ma ha disposto la liberazione dell’indagato, in attesa del prosieguo delle indagini. 

L’operazione, coordinata dalla Sala Operativa della Questura e condotta dalle Volanti, ha consentito di chiudere rapidamente due episodi distinti che avevano destato preoccupazione tra i residenti del centro storico. Come previsto dalla normativa vigente, le indagini si trovano ancora nella fase iniziale e, fino a sentenza definitiva, l’indagato deve essere considerato non colpevole.

Il reato di furto con strappo: cosa dice la legge italiana

Il cosiddetto “furto con strappo”, disciplinato dall’articolo 624-bis del Codice Penale, è una delle fattispecie più gravi tra i reati contro il patrimonio. Si verifica quando l’autore si impossessa di un bene mobile altrui sottraendolo con un’azione rapida e violenta, strappandolo direttamente dalle mani o dal corpo della vittima, ma senza esercitare violenza o minaccia tale da configurare il reato di rapina.

In sostanza, la differenza tra furto con strappo e rapina risiede nell’intensità della violenza: nel primo caso essa è rivolta solo sulla cosa (ad esempio strappare una borsa o un telefono), mentre nella rapina la forza è esercitata contro la persona.

La legge prevede per il furto con strappo una pena detentiva da due a sei anni e una multa da 927 a 1.500 euro. La sanzione può aumentare in presenza di circostanze aggravanti, come l’azione in concorso di più persone, la commissione del reato in luogo pubblico o se la vittima è particolarmente vulnerabile, ad esempio anziana o disabile.

Il concorso di persone, previsto dall’articolo 110 del Codice Penale, comporta che tutti coloro che partecipano, anche solo parzialmente, all’azione delittuosa, ne rispondono in egual misura. È quanto contestato anche nel caso avvenuto a Terni, dove il ventenne tunisino avrebbe agito insieme a un complice ancora ricercato.

Quando il reato viene commesso in flagranza, come in questo episodio, è possibile procedere con la direttissima, una modalità processuale che consente di accertare rapidamente la responsabilità penale dell’indagato e decidere eventuali misure cautelari.

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Lorenzo Farneti
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