l 1° febbraio, una data che fa rumore. È la giornata dedicata a chi ha pagato il prezzo più alto nei conflitti armati, le vittime civili. Istituita nel 2017, questa ricorrenza mette in primo piano l’urgenza di parlare di pace e di ribadire il rifiuto di ogni guerra, come scolpito nell’articolo 11 della nostra Costituzione.
La fontana blu che accenderà piazza Europa è molto più di un simbolo. È un invito a mettere da parte le divisioni, a superare i confini dell’odio e ad aprire le porte al dialogo. Ogni riflesso di quella luce è una promessa di cooperazione, una speranza per un domani in cui la pace non sia una speranza, ma una certezza condivisa.
Piazza Europa si illumina, la fontana il blu della memoria
Il 1º febbraio è la Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo, istituita con la legge n. 9 del 25 gennaio 2017. Questa ricorrenza annuale mira a conservare la memoria delle vittime civili di tutte le guerre e a promuovere, secondo i princìpi dell’articolo 11 della Costituzione, la cultura della pace e il ripudio della guerra.
Nel cuore della città, la fontana di piazza Europa si tinge di blu. Un’iniziativa voluta dal comune, su impulso dell’ANCI e dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra. Non è solo un gioco di luci, ma un grido silenzioso che chiede attenzione, un messaggio visivo che ricorda chi ha perso tutto, spesso senza voce nei libri di storia.
La giornata non è solo una commemorazione. È un’occasione per puntare lo sguardo su chi vive ogni giorno nelle zone di guerra. Civili che vedono violati i loro diritti fondamentali, che cercano protezione laddove le leggi e le convenzioni internazionali troppo spesso rimangono sulla carta. Serve un impegno reale, tangibile, per cambiare lo stato delle cose.
Gaza: l’ombra lunga della guerra
Tra le ombre del nostro presente, Gaza continua a essere uno scenario di devastazione. Dall’ottobre 2023, l’operazione militare israeliana ha provocato oltre 46.000 morti tra i palestinesi, secondo i dati aggiornati al gennaio 2025. La maggior parte delle vittime sono civili, donne e bambini intrappolati in un assedio senza fine. Gli ospedali, sovraffollati e privi di risorse, non riescono a far fronte a ferite fisiche e psicologiche incalcolabili. Interi quartieri sono stati cancellati dalla mappa, trasformando Gaza in una distesa di macerie. Eppure, di fronte a questa tragedia, le risposte internazionali restano balbettanti, lasciando il peso della sofferenza nelle mani delle comunità colpite.
La Giornata Nazionale non guarda solo al passato. È un monito costante, un invito a riflettere su come agire oggi per evitare che tragedie come quelle di Gaza o di altri conflitti si ripetano. Mentre piazza Europa si illumina di blu, il messaggio è chiaro: il ricordo non basta, serve un’azione concreta. Le parole di pace, i trattati e le convenzioni devono trasformarsi in protezione reale, in gesti che salvaguardino chi si trova al centro delle guerre.
Le iniziative degli altri comuni italiani
In questa occasione, molti comuni illuminano di blu edifici o monumenti simbolici per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto devastante dei conflitti sulle popolazioni civili.
Ad esempio, il Comune di Jesolo illuminerà la facciata della Biblioteca Civica e la scritta “Jesolo” in piazza Drago il 1° febbraio 2025, per ricordare le vittime civili delle guerre. Anche Reggio Emilia parteciperà alla Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo 2025, aderendo all’iniziativa con proprie attività commemorative.
Anche a Perugia, la Fontana Maggiore sarà illuminata di blu il 1° febbraio 2025, in memoria delle vittime civili dei conflitti.
Queste iniziative, diffuse in tutto il territorio nazionale, testimoniano l’impegno delle amministrazioni locali nel promuovere una riflessione profonda sull’importanza di proteggere i civili nei conflitti armati e nel diffondere una cultura di pace.