Nella tarda serata di sabato 13 settembre, un uomo di 49 anni è stato trovato senza vita, all’interno di un garage di un’abitazione in zona Cospea, a Terni. Si fa largo l'ipotesi di un gesto volontario ma saranno i successivi e approfonditi accertamenti da parte delle forze dell'ordine a stabilire i motivi del decesso.
L'uomo, ternano di 49 anni, motlo stimato in città, è stato rinvenuto senza vita dai soccorritori nella serata di sabato all'interno di un garage.
Sul luogo si sono precipitati con immediatezza gli operatori del 118, che hanno constatato il decesso, e gli agenti della polizia di Stato della Questura di Terni, per i necessari accertamenti.
La prima ipotesi che prende corpo, anche se ancora al vaglio delle autorità, è che si sia trattato di un gesto volontario. Gli inquirenti, però, continuano a indagare per chiarire con precisione le circostanze dell'accaduto.
La salma, intanto, è stata posta a disposizione dell’autorità giudiziaria di Terni, nella persona del pm Elena Neri, per tutti gli approfondimenti medico-legali necessari.
La vicenda del 49enne, trovato senza vita in zona Cospea, riporta subito alla mente quanto accaduto il 22 agosto a Prisciano, alla periferia di Terni. Anche in quel caso nel garage di casa, era stato ritrovato senza vita l'ex finanziere Andrea Fiorelli.
L'uomo era stato trovato riverso sul sedile di guida della sua station wagon, in una pozza di sangue con una profonda ferita al collo, e una motosega accanto al corpo. A trovare il corpo senza vita è stato il padre novantaquattrenne della vittima, Ottorino Fiorelli, che vive al piano superiore della stessa abitazione. L’intero garage e il resto dell’abitazione sono stati posti sotto sequestro per consentire accertamenti approfonditi senza rischio di contaminazioni.
Rimasto il massimo riserbo della procura di Terni sugli esiti preliminari dell’autopsia sul corpo di Andrea Fiorelli, trasferito all’Istituto di medicina legale dell’ospedale di Perugia, però, l'ipotesi più accreditata, anche in questo caso, è che si sia trattato di un gesto volontario.
Sin dalle prime fasi dell’indagine sono state vagliate due ipotesi: quella di un gesto estremo (suicidio) e quella di un omicidio. Gli inquirenti al momento non escludono ufficialmente alcuna pista, ma con il passare delle ore la tesi del suicidio appare sempre meno plausibile, mentre prende forza lo scenario di una morte per mano altrui.
Appare infatti improbabile che Fiorelli possa essersi inferto da solo una ferita così profonda utilizzando una motosega. Per questo la Procura di Terni ha aperto un fascicolo d’indagine ipotizzando il reato di omicidio, in attesa di riscontri oggettivi dagli esami medico-legali e scientifici.
L'ipotesi iniziale del suicidio, era stata, però, confermata nei giorni scorsi dal figlio della vittima e dagli avvocati. Il figlio della vittima, Lorenzo Fiorelli, 24 anni, che non risulta indagato, è assistito dagli avvocati Francesco Salvatore Donzelli e Marco Ravasio, e attraverso i legali ha ricordato come sia stato il padre ha effettuare un gesto volontario.
"Si ritiene doveroso - ricordano gli avvocati Donzelli e Ravasio - stigmatizzare qualsiasi tentativo di strumentalizzazione mediatica di un dramma familiare che non può e non deve diventare terreno per acquisire visibilità personale a discapito della verità dei fatti. Lorenzo Fiorelli, che ha subito con grande sofferenza, e non certo causato, la perdita del proprio padre, tanto che è persona offesa nel procedimento penale avviato dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Terni, non è più disposto a tollerare attacchi, offese, calunnie e illazioni di alcun genere e da parte di chicchessia. Non vi sarebbero state più liti fra padre e figlio e non può in alcun modo essere collegato quest'aspetto alla morte di Andrea Fiorelli, essendo stato il suicidio da lui preannunciato in più occasioni nell’imminenza del fatto".