La clinica privata legata al progetto del nuovo stadio di Terni resta - per ora - senza certezze autorizzative né copertura del servizio sanitario regionale, almeno fino all’approvazione del piano sociosanitario 2025-2030. È questo il cuore della risposta della presidente della Regione Umbria Stefania Proietti all’interrogazione del consigliere Fabrizio Ricci (Avs), discussa in Assemblea legislativa.
Nessun automatismo (e questo si sapeva anche all'esito della sentenza del TAR sulla delibera dell'ex assessore alla sanità Coletto, ndr). Ma soprattutto la conferma che la patata bollente per la Regione guidata da Stefania Proietti non sarà sbucciata prima della riforma complessiva del sistema sanitario regionale. Un annuncio che - se i tempi non saranno velocizzati da parte del Comune di Terni e della Ternana Calcio - rischia di rallentare il percorso del progetto clinica-stadio edi farne slittare i tempi in modo sostanziale.
Proprio per questo, l’attenzione si sposta sul Comune di Terni, dove si attende a giorni la determinazione del RUP, Piero Giorgini, chiamato a verificare la conformità normativa e la sostenibilità economico-finanziaria del partenariato pubblico-privato. Una verifica decisiva per arrivare alla firma della Convenzione tra Comune e Ternana Calcio, atto propedeutico alla presentazione del progetto esecutivo per il nuovo stadio.
In Aula, Ricci di AVS, da sempre contraria all'operazione che dovrebbe cambiare il volto della zona dello stadio e completare quella Città dello Sport che parte dall'Obelisco di Pomodoro e finisce nella zona del Cimitero, ha messo in discussione la precedentedelibera di Coletto. Un attoadottato dalla Giunta Tesei, che indica in astratto 80 posti letto convenzionabili per privati nella provincia di Terni. Secondo l’esponente di Alleanza Verdi Sinistra, si tratta di una scelta “politicamente orientata a favore del privato, effettuata senza una reale analisi dei fabbisogni territoriali”, che potrebbe tradursi in uno spostamento di risorse dal pubblico al privato, con effetti pesanti sul bilancio della sanità regionale.
Ma è la risposta di Proietti a spostare il baricentro della discussione: “La delibera non contempla alcuna procedura di realizzazione di strutture sanitarie. Ogni decisione sarà subordinata al nuovo piano sociosanitario 2025-2030, che prevede una mappatura puntuale della rete ospedaliera e dei servizi territoriali”. Tradotto: la clinica privata resta in attesa, senza alcun diritto ai posti letto previsti in passato.
“Il ruolo della sanità privata - ha ribadito la presidente - sarà sussidiario e complementare, non concorrenziale”. Un principio che, declinato sul piano operativo, significa stop a qualsiasi forma di convenzionamento automatico e attenzione prioritaria al rafforzamento del servizio sanitario pubblico.
Le parole di Proietti non rappresentano in sé un cambio di vedute rispetto alla precedente amministrazione regionale. Anche Coletto aveva sottolineato, a suo tempo, che il convenzionamento sarebbe stato possibile solo in presenza di una struttura eventualmente già realizzata. Ma rischiano in ogni caso di impattare sulla tempistica e sulla programmazione dei servizi sanitari nel Ternano.
Se la Regione non si esprimerà sulla disponibilità di 80 posti letto nel Ternano - in astratto - potrebbe esserci il rischio che dopo la revisione complessiva della rete ospedaliera spariscano dalla disponibilità anche questi. Il tutto mentre nel Perugino continuano ad operare 5 cliniche private, che drenano ogni anno risorse in convenzione pagate anche dai cittadini ternani che non possono utilizzare strutture di prossimità.
Intanto il nodo più rilevante, quello in capo al Responsabile Unico del Procedimento del Comune di Terni, Piero Giorgini, dovrà essere sciolto nei prossimi giorni. Si tratta della verifica tecnica che dovrà stabilire se tutti gli atti sono conformi alla normativa vigente e se il partenariato pubblico-privato è sostenibile.
Da quella determina dipende la possibilità di sottoscrivere la Convenzione tra Comune e Ternana Calcio, passaggio necessario per avviare la presentazione del progetto esecutivo dello stadio. Ma anche per arrivare al closing per la cessione della società rossoverde, che ha proprio la fattibilità del progetto tra le condizioni risolutive.
Il consigliere Ricci, nella replica, ha accolto con favore la presa di posizione della presidente: “È stato ribadito il primato del servizio sanitario pubblico e il ruolo non sostitutivo, ma sussidiario, del privato. Apprezziamo la volontà di ridefinire i fabbisogni territoriali sulla base di criteri oggettivi e trasparenti”.
Il risultato è che, in assenza di nuove delibere, il progetto della clinica privata rischia di entrare in una fase di stand-by autorizzativo. Le parole di Proietti tracciano una linea netta: nessun passo in avanti senza una nuova pianificazione sanitaria. E in questo scenario, il destino della clinica non sarà determinato da decisioni amministrative del passato, ma da scelte politiche e tecniche tutte ancora da compiere.