12 Dec, 2025 - 19:30

Chirurgia robotica all’avanguardia a Terni: il Da Vinci ora combatte l’obesità

Chirurgia robotica all’avanguardia a Terni: il Da Vinci ora combatte l’obesità

Il braccio robotico, guidato dalle mani del chirurgo che siede a una consolle a pochi metri dal lettino, compie gesti di una fluidità e di una stabilità impossibili per il polso umano. È questa l’immagine che definisce la nuova frontiera della chirurgia bariatrica all’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni. Qui, la tecnologia del sistema Da Vinci - pilastro negli interventi oncologici più delicati - è stata integrata in modo stabile nell’arsenale contro l’obesità grave, aprendo a possibilità fino a ieri considerate al limite della fattibilità.

Il robot al servizio dei casi più complessi: dalla prima operazione al percorso strutturato

L’innovazione non è un mero esperimento, ma una risposta concreta a bisogni clinici specifici. “L’utilizzo del robot Da Vinci - spiega il direttore della Chirurgia Digestiva, dottor Giovanni Tebala - ci permette di trattare in sicurezza pazienti complessi e di portare il nostro gruppo chirurgico allo stesso livello dei centri bariatrici nazionali e internazionali accreditati”. Il riferimento è ai pazienti con un indice di massa corporea molto elevato, a quelli con pregresse chirurgie addominali o ai cosiddetti reinterventi, necessari quando, dopo un primo trattamento bariatrico, si verifica una ripresa significativa di peso. In questi scenari, la chirurgia tradizionale, anche se mini-invasiva (laparoscopica), può presentare difficoltà tecniche notevoli.

Foto robot da Vinci XI tecnica avanguardia 4511

Con gli interventi automatizzati maggiore sicurezza e riduzione del dolore post-operatorio

Il robot, con la sua visione 3D ad alta definizione e i suoi strumenti che ruotano su 7 gradi di libertà, superando i limiti di movimento della mano, restituisce al chirurgo precisione e controllo in spazi ristretti e in tessuti spesso modificati da interventi precedenti.

Il risultato si misura in parametri chiari: maggiore sicurezza intraoperatoriariduzione significativa del dolore post-operatorio e, di conseguenza, una ripresa funzionale più rapida. Il paziente, spesso, può alzarsi e deambulare già poche ore dopo l’operazione. Ma la tecnologia da sola non basta. L’intervento robotico è soltanto il momento centrale di un percorso strutturato e integrato, quello del Centro Multidisciplinare per l’Obesità (CMO), diretto dal professor Giovanni Luca e coordinato clinicamente dalla dottoressa Ilenia Grandone.

Un team multidisciplinare alle spalle del robot: la forza del Centro Obesità di Terni

Prima che il robot entri in gioco, il paziente viene valutato a 360 gradi. È questo il vero punto di forza del modello ternano. Il percorso inizia con una valutazione psico-nutrizionale approfondita, affidata alla dottoressa Sara Meloni, al dottor Stefano Bartoli e alle dietiste del Centro. Segue la consulenza chirurgica con Tebala e il dottor Domenico Di Nardo, e quella endoscopica con i dottori Marinozzi e Fazi. Solo dopo questo screening completo, il candidato ideale viene valutato dall’anestesista e inserito in lista.

Questa innovazione tecnologica, fortemente supportata dalla Direzione aziendale – aggiunge Tebala – rappresenta oggi un punto di forza del Centro per l’Obesità di Terni”.

Un trattamento innovativo della sindrome metabolica, non una scorciatoia

La chirurgia bariatrica robotica al Santa Maria, infatti, non viene presentata come una soluzione estetica o una scorciatoia. I professionisti del Centro sono chiari: si tratta di un trattamento efficace e duraturo della sindrome metabolica, che comprende ipertensione, dislipidemie e, in molti pazienti selezionati, il diabete mellito di tipo 2, patologia che dopo l’intervento può addirittura regredire. L’accesso a questo circuito d’eccellenza è volutamente semplice: basta una prescrizione del medico di medicina generale per prenotare una prima visita ambulatoriale. Una porta d’ingresso non burocratica a un cammino complesso, dove l’alta tecnologia del robot si fonde con l’umanità di un team che segue il paziente ben oltre il gesto chirurgico, accompagnandolo nel recupero di una nuova qualità di vita.

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Federico Zacaglioni
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