23 Jul, 2025 - 22:30

Terni, Bandecchi smentisce la “bufala” del mezzo tappabuche pagato il triplo

Terni, Bandecchi smentisce la “bufala” del mezzo tappabuche pagato il triplo

Scoppia la polemica in città sulla spesa per un nuovo mezzo “tappabuche” del Comune. Il sindaco Stefano Bandecchi ha smentito la ricostruzione che vedeva l'acquisto del secondo macchinario per l'asfalto pagato il triplo. Con un comunicato, ha definito e fornito la sua versione dei fatti.

Terni, il Comune smentisce: nessun spreco per il mezzo tappabuche

La controversia nasce da indiscrezioni secondo cui il Comune di Terni avrebbe comprato un secondo “mezzo tappabuche” – un autocarro attrezzato per la riparazione veloce delle buche stradali – pagandolo ben oltre il dovuto. Le voci parlano di un esborso di 120 mila euro a carico dell’ente, a fronte di un prezzo di mercato stimato di circa 40 mila euro.

Questa enorme differenza ha sollevato accuse di sperpero di denaro pubblico nei confronti dell’amministrazione Bandecchi, già oggetto di critiche da parte delle opposizioni. Il sindaco, secondo tale ricostruzione, avrebbe addirittura autorizzato l’acquisto di un secondo macchinario tappa-buche (dopo quello introdotto l’anno scorso) pagandolo il triplodel suo reale valore. La notizia, rimbalzata sulle testate locali e sui social, ha fatto rapidamente il giro della città, spingendo il primo cittadino a intervenire per smentire categoricamente quella che definisce una “colossale sciocchezza”.

Bandecchi: “Il camion usato per le buche costa 120 mila, nuovo vale 200 mila”

La risposta di Stefano Bandecchi non si è fatta attendere. In serata il sindaco ha diffuso una nota ufficiale dai toni durissimi, nella quale smonta punto per punto l’accusa di aver pagato eccessivamente il macchinario e anzi ribalta la prospettiva, rivendicando la politica di risparmio portata avanti dal Comune. 

“Apprendo da fonti di stampa – dichiara il sindaco Stefano Bandecchi – che il Comune avrebbe comprato un secondo mezzo tappabuche e che lo stesso Comune l’avrebbe pagato tre volte il vero costo. In sintesi il Comune avrebbe speso 120.000 euro comprando un mezzo che sul mercato ne costa 40.000. Di cose sciocche ne ho sentite tantissime, ma questa le supera veramente tutte. È noto ormai a tutti che da circa due anni il Comune è riuscito a non fare nessun mutuo e a non sperperare il denaro pubblico, figuriamoci se noi oggi possiamo andare a comprare un camion che costa 40.000 euro e pagarlo 120. La verità è che il mezzo che è stato acquisito è un mezzo usato che comunque serve per asfaltare le strade e il mezzo nel suo complesso, tra camion e caldaia, ha un costo di circa 200.000 euro nuovo. Il Comune di Terni oggi lo paga circa 120.000 perché il mezzo è usato. Questo per far risparmiare ai cittadini denaro e per ottimizzare la tragedia delle buche che le giunte precedenti ci hanno lasciato. L’avvocatura comunale si premunirà di comunicare a tutti i mezzi stampa che hanno dato informazioni errate di fare una rettifica precisa e puntuale. È certo che chi oggi vuole attaccare l’attuale giunta comunale non può farlo in maniera così ridicola e talmente stupida da far ridere veramente anche quelli che non hanno i denti in bocca. Ricordatevi sempre che il sindaco è quello che ha detto a un consigliere comunale: chi ride rischia di perdere i denti”.

La strategia anti-buche del Comune di Terni: due mezzi in funzione

La vicenda odierna si inserisce in un più ampio contesto di “guerra alle buche” dichiarata dall’amministrazione Bandecchi fin dal suo insediamento. Già nel luglio 2024, infatti, il Comune di Terni aveva deciso di dotarsi di una macchina tappabuche innovativa per fronteggiare l’emergenza delle strade dissestate. Dopo qualche mese per le necessarie procedure burocratiche, a dicembre 2024 la prima macchina tappabuche è finalmente entrata in funzionesulle strade ternane. Già nelle ultime settimane di quell’anno migliaia di buche erano state riparate in varie zone della città – dal centro alle periferie – e l’arrivo del macchinario ha permesso di lanciare un piano sistematico di riasfaltature e miglioramento della segnaletica.

All’inizio del 2025 la giunta ha quindi deciso di rafforzare ulteriormente questo approccio, valutando l’acquisizione di un secondo mezzo per la bitumazione. È questo il veicolo finito al centro della polemica odierna: un autocarro usato dotato di sistema per la produzione di asfalto a caldo, che il Comune sta acquisendo a circa 120 mila euro.

Cosa ha fatto la giunta Bandecchi per risanare i conti del Comune

La ferma presa di posizione del sindaco si inserisce nel quadro più generale della filosofia amministrativa adottata dalla giunta Bandecchi dal suo arrivo a Palazzo Spada (Bandecchi è stato eletto sindaco nel giugno 2023). In questi due anni il primo cittadino ha più volte rivendicato i risultati ottenuti nel risanamento dei conti pubblici e nel potenziamento dei servizi comunali. Sul piano finanziario, il Comune di Terni non ha acceso nuovi mutui da oltre 17 mesi, contribuendo così ad alleggerire il debito pregresso. Secondo i dati resi pubblici a inizio 2025, sono stati tagliati circa 4 milioni di euro all’anno di interessi passivi.

Più operai e meno appalti: così Terni risparmia e migliora i servizi

Parallelamente, l’amministrazione Bandecchi ha rafforzato la pianta organica del Comune per migliorare i servizi ai cittadini. In particolare è stato potenziato il corpo di Polizia Locale, passato da 80 a 113 agenti in un anno, e sono stati assunti 17 nuovi operai comunali destinati alle manutenzioni. Questo ha consentito di internalizzare molti lavori (dalla sistemazione delle strade alla cura del verde pubblico), riducendo il ricorso ad appalti esterni.

Strade, verde pubblico e turismo: i nuovi progetti per la città

Guardando al futuro prossimo, il sindaco ha annunciato nuovi cantieri per rifare centinaia di chilometri di strade, il rilancio degli ex studi cinematografici di Papigno e la creazione di un campo da golf a 18 buche nei pressi della Cascata delle Marmore. Progetti che – assicura Bandecchi – saranno portati avanti con la stessa filosofia: investimenti mirati, rigore nei conti e nessuno spreco di risorse pubbliche.

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Francesca Secci
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