Nel pomeriggio di domenica scorsa i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Terni hanno arrestato un 22enne albanese, incensurato e in Italia da pochi giorni con un visto turistico, per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. L’episodio è avvenuto in viale Campofregoso, dove i militari hanno fermato il giovane mentre percorreva la strada in bicicletta.
Secondo quanto riportato dall’Arma, il ragazzo ha mostrato segni di nervosismo durante il controllo, spingendo gli operatori a procedere con una perquisizione personale. Nella tasca del giubbotto sono state trovate 18 dosi di cocaina, per un peso complessivo di quasi 12 grammi. In una tasca dei pantaloni, inoltre, erano nascosti 480 euro in banconote di piccolo taglio, ritenuti provento dell’attività di spaccio. Tutto il materiale è stato sequestrato.
L’operazione non si è fermata alla perquisizione personale. Gli accertamenti sono stati estesi alla camera di un albergo del centro cittadino, dove il giovane soggiornava da alcuni giorni. All’interno della stanza i Carabinieri hanno rinvenuto altre quattro dosi di cocaina, per un peso complessivo di circa 2 grammi, nascoste tra gli effetti personali.
Il ragazzo è stato quindi accompagnato in caserma e trattenuto per la notte in camera di sicurezza. Nella mattinata di lunedì si è svolto il rito direttissimo, durante il quale il giudice ha convalidato l’arresto e disposto nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Terni. Il procedimento è ora in fase di indagini preliminari e, come previsto dalla legge, l’indagato è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva.
Negli ultimi mesi, i militari ternani hanno intensificato i controlli nelle zone più frequentate da cittadini stranieri, soprattutto nei pressi della stazione ferroviaria e delle vie di collegamento con il centro. La scelta non è casuale: sempre più spesso, infatti, vengono fermati soggetti giovanissimi entrati nel Paese con permessi turistici di breve durata, poi coinvolti in attività legate al microspaccio di cocaina e hashish.
Operazioni analoghe si erano già verificate nei mesi scorsi. A giugno, un altro cittadino albanese di 24 anni era stato arrestato in via Eugenio Chiesa, mentre ad agosto era finito in manette un 27enne nordafricano sorpreso con più di 30 dosi pronte alla vendita. Gli inquirenti ritengono che parte di questi piccoli traffici sia gestita da reti informali che sfruttano soggiorni brevi per evitare controlli approfonditi.
Il fenomeno dello spaccio tra i cosiddetti “turisti” stranieri è in crescita in Umbria, e Terni risulta tra i centri più esposti. Secondo i dati diffusi dalla Prefettura nel 2024, il 40% degli arresti per droga nella provincia riguarda cittadini non residenti in Italia, molti dei quali arrivano per periodi brevi. Le sostanze più diffuse restano cocaina e hashish, ma in aumento anche crack e ketamina.
Le forze dell’ordine sottolineano come l’Umbria, pur non essendo una regione di grande transito internazionale, sia diventata negli ultimi anni un punto strategico per il passaggio di stupefacenti diretti verso il Centro Italia. Terni, per la sua posizione lungo la direttrice ferroviaria Roma-Ancona e per la vicinanza con il Lazio, rappresenta un crocevia ideale per i piccoli spacciatori.
Secondo il rapporto annuale del Ministero dell’Interno, nel 2024 in Umbria sono stati registrati oltre 650 arresti per droga, con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente. A Terni, le operazioni dei Carabinieri e della Polizia di Stato hanno portato al sequestro di circa 25 chili di cocaina e 40 di hashish in dodici mesi.
Molte delle indagini recenti hanno confermato la presenza di piccole cellule mobili, composte da soggetti provenienti dai Balcani e dal Nord Africa, che si muovono sul territorio per brevi periodi, vendendo sostanze a consumatori locali e poi spostandosi in altre province. Gli investigatori parlano di un “turismo criminale” difficile da monitorare, ma su cui i controlli stanno diventando sempre più mirati.